Una bufera sul ministro Cancellieri.

La Stampa intervista il presidente del Consiglio: “’Fermiamo i nemici dell’Europa’”, “Intervista a Letta: contro i populismi lavoro ai giovani e uniti sull’immigrazione”, “Il premier: a Grillo si risponde eliminando subito il finanziamento ai partiti e cambiando la legge elettorale”.

A centro pagina: “Berlusconi sfida Alfano. Anticipato il Consiglio”( si tratta del Consiglio nazionale del Pdl, ndr), “Appello a Grasso di 22 ‘colombe’ per il voto segreto”. Ma anche le vicende che coinvolgono il ministro della Giustizia: “Telefonata per i Ligresti. Cancellieri nella bufera”, “Il Guardasigilli: nessuna interferenza, chiarirò in Aula”.

La Repubblica: “Le telefonate della Cancellieri”, “Ai Ligresti: ‘Contate su di me’. Bufera sul ministro: chiarirò in Parlamento”.

A centro pagina: “Air France: Alitalia vale zero. Corteo per la casa, scontri a roma”.

E sul Pdl: “Berlusconi: voto palese autogol della sinistra. Il Pdl: tornare al voto segreto”.

In taglio basso: “Stato-mafia. Napolitano scrive ai giudici

‘Sono pronto a testimoniare'”.

Di spalla: “L’America contro Berlino, ‘Recessione colpa vostra’”. Si tratta di un intervento del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, esponente del partito socialdemocratico tedesco

Il Corriere della Sera: “Berlusconi accelera su Forza Italia. Ad Alfano: col governo, ma basta tasse”.

In evidenza anche le polemiche legate al ministro della Giustizia: “Cancellieri e il caso Ligresti. ‘Io corretta’. ‘Si dimetta’”

A centro pagina: “Un piano per salvare Alitalia”, “Air France: l’azienda vale zero. Lupi: avnati con le Poste”.

E la vicenda Stato-mafia: “Napolitano testimonierà al processo Stato-mafia”

La foto è per gli scontri di ieri nella capitale: “La guerriglia ferisce ancora a Roma”.

Il Giornale: “Graziata la ministra”, “Cancellieri accusata di aver telefonato ai magistrati per far scarcerare Giulia Ligresti. Nessuno indaga, giusto così. Però Berlusconi beccò 7 anni per aver chiamato in questura”. In nerettto: “Il Cavaliere ai governativi: ho i numeri, assemblea subito”.

A centro pagina, foto della cancelliera tedesca: “La Merkel fa pagare l’autostrada agli italiani”, “Colpo gobbo della Germania: strade a pedaggio, ma dsolo per gli stranieri. E l’Europa è pronta a dire sì. Che strano…”

In taglio basso: “Per Alitalia è l’ora degli Schettino”, “Colaninno si dimette”, “Air France, no all’aumento di capitale. E i capitani coraggiosi si defilano”.

Il Fatto: “La ministra dei Ligresti. Cancellieri non si dimette”.

A centro pagina: “Napolitano cede: testimonierà su Stato e mafia”.

In taglio basso: “Air France: Alitalia vale zero”.

L’Unità: “Un Paese disoccupato”, “Allarme rosso su lavoro: in un solo anno persi 500mila posti. Disoccupazione al 12,5%: mai così male dal 1977. Tra i giovani sale al 40,4%. Cgil al governo: subito una terapia d’urto”.

A centro pagina: “Alutalia, via Colaninno, no di Air France”.

Ma anche un titolo sul centrodestra: “Il Cav dà l’ultimatum ad Alfano”, “Anticipata la nascita di Forza Italia, la scissione ora è vicina. Lettera degli alfaniani a Grasso: ignori la giunta e il voto sulla decadenza resti segreto”.

In taglio basso, “caso Cancellieri”: “La ministra e i Ligresti”.

E sul caso “Stato-mafia”: “Napolitano: “Ben lieto di testimoniare”.

Sugli scontri a Roma: “Caos e scontri davanti a Montecitorio”, “Petardi e spray urticanti contro gli agenti, assaltato un blindato”.

 

Cancellieri

 

E’ La Repubblica il quotidiano che ha ‘lanciato’ il caso Cancellieri, ed oggi torna a spiegare: “la Cancellieri finisce nella bufera per la vicenda Ligresti. Accusata di aver fatto pressioni per la scarcerazione di Giuali, quando era in custodia cautelare, nell’ambito dell’inchiesta Fonsai, il Guardasigilli si difende: ‘Nessuna interferenza’”. Il M5S “pretende le sue dimissioni. Pd, Sel, Scelta civica e Lega chiedono spiegazioni”. In prima, un editoriale non firmato e quindi attribuibile alla direzione del quotidiano. Il titolo: “le conseguenze”. Dove si legge: “Annamaria Cancellieri nega interferenze sul caso Ligresti. Ma non spiega la contraddizione di un ministro della Giustizia che subito dopo un arresto telefona in famiglia per dare ‘solidarietà’. Da quella telefonata nascerà una richiesta d’aiuto dei Ligresti: ‘faccia qualcosa’. Da qui la segnalazione da parte del ministro al Dap (il dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, ndr.). E infine l’sms di Antonino Ligresti che chiede conto al ministro: ‘Novità?’. E la pronta risposta: ‘Ho fatto la segnalazione’. C’è una sola cosa che la Cancellieri non ha mai detto davanti alle richieste dei Ligresti, la più semplice: sono il Guardasigilli, ho dei doveri di Stato. Questa mancanza e quella premura imbarazzano le istituzioni. Il ministro ne tragga le conseguenze”.

A pagina 2, stralci dalle intercettazioni tra la Cancellieri e Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti. Le ritroveranno anche i lettori de Il Fatto a pagina 2 e quelli del Corriere della Sera a pagina 21.

“Ma un ministro non può avere amici” è il titolo del commento firmato da Michele Brambilla che compare sulla prima de La Stampa: “Sarà certamente vero, come assicura la Procura di Torino, che se Giulia Maria Ligresti è stata scarcerata, non lo è stata per l’intervento del ministro Cancellieri. Però la storia non è bella”.

Il Fatto scrive in prima che “la ministra si mise a disposizione della famiglia del finanziere degli scandali per favorire la scarcerazione della figlia Giulia: ‘Qualsiasi cosa contate su di me’. Poi chiamò i dirigenti del Dap. Alfano (inquilino di Don Salvatore) la difende. L’opposizione protesta e lei concede: riferirò in Parlamento”.

Il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti, in un editoriale chiede: “perché se un autorevole esponente di governo (Silvio Berlusconi) telefona a funzionari di Stato (dirigenti della Questura di Milano) per perorare l’affidamento a norma di legge di una donna (Ruby) che lui conosceva e che si trovava in stato di fermo, si becca sette anni di carcere?”. “Azzardiamo delel risposte”, scrive Sallusti: “LA Cancellieri ha commesso un reato ma, a differenza di Berlusconi, la passa liscia perché ha sempre difeso l’operato dei magistrati. Oppure. Ha commesso reato, ma ha lo scudo di essere stata ministra prima di Monti (agli Interni) e poi di Letta, due governi ferocemente antiberlusconiani che si sono rifiutati di affrontare la riforma della giustizia. O ancora. Come Berlusconi, non ha commesso alcun reato, solo che lei non è Berlusconi e quindi giustamente la sfanga”.

Il Corriere della Sera interpella l’avvocato di Giulia Ligresti, Gianluigi Tizzoni: esclude che la sua cliente sia stata scarcerata per l’intervento di chicchessia, “era doveroso che fosse così, data la sua condizione fisica e processuale”. Aggiunge: “il 6 di agosto, quindi ben prima dell’interessamento del ministro, abbiamo fatto l’accordo con la Procura per il patteggiamento a una condanna di 2 anni e 8 mesi. Ora, in questo Paese con una condanna del genere se sei fuori no ti mandano in cella perché scatta l’affidamento ai servizi sociali”. Per di più, “il 13 agosto i medici del carcere hanno certificato il deperimento psicofisico e il rischio dell’anoressia”.

 

Pdl

 

Ieri, scrive La Repubblica, sono “usciti allo scoperto” ventidue senatori “innovatori”: hanno promosso un appello al presidente del Seanto Grasso affinché non dia retta al parere della Giunta per il regolamento e si spenda per la segretezza del voto sulla decadenza di Berlusconi.L’operazione, secondo La Repubblica, è condivisa dal ministro Pdl Gateano Quagliariello e sottoscritta fra gli altri da Roberto Formigoni, Paolo Naccarato e Maurizio Sacconi. Sul Corriere della Sera: “Decadenza a voto segreto. L’appello a Grasso delle colombe del Pdl”, “Sottoscrivono in 22, poi crescono le adesioni”. L’iniziativa, scrive il Corriere, si è trasformata subito in una sorta di conta degli alfaniani. Nel documento si scrive che il parere sul voto palese espresso dalla Giunta è “tecnicamente infondato”e, più oltre, che “non vi può essere alcun dubbio sul fatto che il tipo di votazione in esame riguardi una persona” e che pertanto debba avvenire con scrutinio segreto.

Sullo stesso quotidiano, si dà conto degli incontri tenuti ieri dal Cavaliere con falchi, pontieri e colombe. A fine serata ha ricevuto il capo stesso delle “colombe” Angelino Alfano: “Berlusconi: ho le firme, subito Forza Italia”, titola il Corriere. Ad Alfano il Cavaliere ha chiesto di sottoscrivere il documento approvato dall’Ufficio di presidenza nel quale sono stati decisi l’azzeramento delle cariche e il ritorno a Forza Italia, compresa la scelta di anticipare la riunione del Conisiglio Nazionale, che potrebbe svolgersi tra il 9 e il 16 novembre. Il Giornale: “Berlusconi piega i governativi ho i numeri, subito l’assemblea”, “Consiglio nazionale di Forza Italia il 16 novembre. ‘Gli elettori ci chiedono unità’. E avverte Letta: ‘Così com’è non votiamo la Stabilità’. Vertice con Alfano”.

La Stampa: “Berlusconi accelera, Alfano all’angolo”.

 

Governo

 

La Stampa intervista ( insieme a Le Monde, El Pais, Gazeta Wyborcza, Suddeutsche Zeitung e The Guardian) il presidente del Consiglio e sintetizza così il suo pensiero: “’Combattere i populismi o distruggiamo l’Europa”, “La Ue alzi la bandiera per il lavoro dei giovani e sia unita sull’immigrazione. La risposta italiana è eliminare il finanziamento pubblico dei partiti e cambiare la legge elettorale”. Se gli euroscettici -dice Letta- alle prossime elezioni europee superassero il 25 per cento sarebbe molto pericoloso”. Nel 2014 “l’Italia sarà uno dei Paesi più virtuosi. Per la prima volta, dopo 5 anni, il debito scenderà. Avremo il deficit di nuovo sotto il 3%”. Sull’immigrazione: “se mal gestita si perdono le elezioni europee. Non è un caso che Grillo in questa circostanza abbia seguito politiche di destra”.

Su La Repubblica: “La scommessa di Letta: ‘Avanti oltre il 2015’. Ma per guidare la scissione nel Pdl Alfano chiede di cambiare le tasse sulla casa”.

 

Alitalia

 

Il Corriere della Sera intervista il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, Pdl: “Se Parigi se ne va, andiamo avanti con Poste e cerchiamo un partner”, dice. E parla di un “canale diplomatico aperto” ma, avverte, “niente svendite”. Ribadisce: è un’operazione di mercato, “non c’è aiuto di Stato, lo abbiamo scritto a Bruxelles”.

 

Ue-Usa, recessione.

 

“L’America attacca la Merkel, ‘Aggrava la recessione europea’. Berlino: ‘Assurdo, avanti così’”. Questo è il titolo che La Repubblica dedica alle accuse arrivate dal Tesoto Usa. Il Corriere spiega che si tratta delle critiche contenute nel rapporto semestrale sulle valute del Tesoro Usa e titola: “L’accusa di Obama: Berlino frena la ripresa”, “’Con molto export, poco debito e un fragile mercato interno crea deflazione per l’Europa e per il mondo intero’”.

La Repubblica ospita un intervento di Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo ed esponente dei socialdemocratici tedeschi: “che errore quei tagli al Sud dell’Europa”, sintetizza il quotidiano. Scrive Schulz: “Ci era stato deto che non avevamo altra scelta, che l’austerità fosse l’unica strada percorribile. La ripresa aveva un prezzo che noi, entusiasti, avremo pagato. Oggi, invece, stando a quanto ci dice il Fondo Monetario Internazionale, l’impatto dell’austerità sull’economia è stato valutato erroneamente. I tagli della spesa hanno ‘tagliato’ la crescita in modo inatteso”. Scrive Shulz che “scusarsi non basta più” e che la Commissione economica e monetaria del Parlamento europeo ha già aperto un’inchiesta sul lavoro della Trojka in Grecia, Portogallo, Irlanda e Cipro, per far luce sul perché siano stati fatti tanti errori.

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