Unioni civili, approvata la legge

Le aperture

Il Corriere della Sera: “Unioni civili, ecco cosa cambia”, “Dalla Camera il sì definitivo alla legge. Eredità, figli, cognome, fedeltà: le regole per le coppie”, “L’Italia e i diritti. A favore 372 voti, 51 quelli contrari. Renzi: ‘Una battaglia giusta, anche a rischio di perdere consensi'”.

Fabrizio Roncone racconta “l’alleanza trasversale”, a proposito di laici e cattolici in Parlamento.

Più in basso, intervista all’arcivescovo e teologo Bruno Forte, di Gian Guido Vecchi: “‘Svalutano la famiglia’”, dice Forte.

L’editoriale è firmato da Pierluigi Battista: “Promemoria sui bambini”. Dove si ricorda che il Parlamento ha “espunto” il controverso capitolo della stepchild adoption, ma è necessario mettere a punto un sistema per le adozioni diverso da quello “asfissiante e ingeneroso” in vigore oggi.

A centro pagina, intervista al ministro della Giustizia Andrea Orlando: “‘Riformare il Csm. Interverremo entro l’estate'”.

Poi “lo scenario” sul referendum sulle riforme costituzionali: “Se il no al referendum preoccupa i Cinque Stelle”. Di Francesco Verderami.

In prima anche l’intervista di Paola De Carolis al neosindaco di Londra Sadiq Khan: “‘Occidentale, musulmano. Sono la prova che si può'”.

Sulla colonna a destra, a proposito delle primarie Usa e della candidata Hillary Clinton: “Ma perché è così difficile votare per una donna negli Stati Uniti?”, si chiede Gian Antonio Stella.

A fondo pagina: “Violenta ragazzina, era in permesso premio”, “L’aggressione nel milanese. Tra pochi mesi il detenuto avrebbe finito di scontare la pena”, racconta Luigi Ferrarella.

Infine, intervista di Stefano Agnoli all’amministratore delegato dell’Eni: “Descalzi: pronto il piano per le energie rinnovabili”.

La Repubblica: “Unioni civili, il giorno del sì. La Lega ai sindaci: disobbedite”, “Fiducia alla Camera, traguardo storico. Renzi: una festa per tutti, la legge va applicata”.

Con un intervento di Michela Marzano: “Il nuovo confine del diritto d’amare”.

Di fianco, il giurista Gianluigi Pellegrino si occupa dell’appello alla disobbedienza lanciato dal leader della Lega Nord: “La norma e la boutade”.

In prima anche l’intervista a Ivan Scalfarotto, oggi viceministro dello Sviluppo economico: “‘E ora posso sposarmi'”.

Sulla colonna a destra: “La battaglia del lavoro che divide la Francia”, “Protesta anti-riforma mentre Juppé lancia un programma liberista”. Di Bernardo Valli.

A fondo pagina: “Lezione-shock alle medie”, “Il gommone in classe per capire i migranti”. Di Laura Serloni.

Infine, il boom di ascolti in tv per le serie su Gomorra e su Felicia Impastato, viene commentato da Concita De Gregorio: “Gomorra e Felicia, vince la fiction-verità”.

La Stampa: “L’Italia svolta, sì alle unioni civili”, “Renzi: scritta una pagina storica. Salvini: non rispettare la legge. Meloni: io le celebrerò”, “Storico via libera della Camera, Boschi in aula con la spilla arcobaleno. I disobbedienti preparano le contromosse”.

“Più diritti non offendono nessuno”, scrive in un editoriale Ugo Magri.

Sul tema politica-giustizia un intervento di Armando Spataro, Procuratore della Repubblica di Torino: “I magistrati e il diritto a schierarsi”.

In prima anche il tema della riforma della prescrizione (“Furti e rapine ora rischiano i processi lenti”, “Se per la corruzione ci sarà una corsi preferenziale”), le elezioni comunali, con un focus su Torino (“Torino, il mago delle liste taroccate”, “Rabellino crea partiti finti candidando omonimi”) e le rivelazioni di un pentito della Sacra Corona Unita a proposito di un patto con la camorra (“‘Tritolo per far saltare in aria il procuratore'”, “La Dda di Bari: patto tra camorra e boss pugliesi”).

A centro pagina il reportage dal Ciad di Domenico Quirico: “Africa, tra i disperati che sognano l’Europa”, “Pochi i profughi che hanno i soldi per partire, gli altri sono bloccati nei campi in mezzo al deserto”.

Poi la storia raccontata da Marco Menduni, inviato a La Spezia: “Le ronde dell’imam contro le violenze degli immigrati”.

Infine, l’allarme lanciato dagli Usa da Lisa Monaco, consigliere per la sicurezza del presidente Obama: “La zarina dell’antiterrorismo Usa: ‘Nuovi attacchi dell’Isis nell’Ue'”.

Il Fatto: “Unioni civili, aumentano i diritti ma qualche pezzo ancora manca”, “Dopo 30 anni. Renzi taglia un traguardo molto atteso (pur senza stepchild adoption)”, “Con il voto di fiducia alla Camera (al quale partecipano anche i deputati di Ala), il ddl Cirinnà diventa legge. Il ministro Boschi festeggia in piazza con deputati e associazioni Lgbt: è anche uno spot per le Amministrative”.

A centro pagina il titolo in maggior rilievo riguarda le elezioni comunali a Milano: “Ecco la prova: Sala si è dimesso per finta, come fa a candidarsi?”, “Per la legge è ineleggibile: ha continuato a fare il commissario di Expo”, “Palazzo Chigi prova a coprirlo: ‘Dimissioni arrivate il 15 gennaio’. Ma a febbraio l’ex manager della Moratti e candidato Pd firmava ancora documenti come commissario dell’Esposizione universale”.

Con fotogramma dalla fiction Rai sulla madre di Peppino Impastato: “Da Impastato a Gomorra: ‘Antimafia vince (in tv)”.

E le notizie da Napoli: “‘Il tritolo è per il pm Colangelo’. Napoli, allarme rosso in procura”.

A fondo pagina, intervento di Beppe Grillo: “Confesso: io la faccio come Hitler”, “Pure lui si sedeva sul wc: per la Boschi siamo uguali”. La polemica si riferisce alle parole pronunciate dal ministro Boschi a proposito di chi voterà no al referendum sulle riforme costituzionali (come CasaPound, aveva detto Boschi).

L’editoriale del direttore Marco Travaglio si occupa delle inchieste della Procura di Livorno sul dissesto della società comunale di raccolta rifiuti, che ha portato anche ad un avviso di garanzia nei confronti dell’attuale sindaco M5S Filippo Nogarin: “A futura memoria” (“Nogarin si deve dimettere? In base ai canoni sempre sbandierati dal M5S, certamente sì. In base a quelli che noi del Fatto sosteniamo da sempre, non ancora”).

Libero: “Autogol di Renzi, così perde Milano”, “‘Sala ineleggibile'”, “‘Panorama’ scopre un vizio di forma che rischia di togliere dalla corsa il candidato sindaco del Pd: il premier non ha ratificato le sue dimissioni da commissario dell’Esposizione universale”, “Altra rogna per Mr Expo: ‘Ha dichiarato il falso per entrare in Cassa Depositi e Prestiti'”. A questo tema è dedicato l’editoriale del direttore Maurizio Belpietro.

Più in basso, con caricatura di Benny del ministro della Difesa Roberta Pinotti con elmetto in testa: “Dagospia: dal kuwait gioielli e Rolex al ministro Pinotti”, “La replica: ‘Seguito il protocollo'”.

Sulla legge sulle unioni gay: “Rivolta dei sindaci contro le nozze gay”, “Non solo Marchini: anche i leghisti pensano di non celebrarle”, “E dopo il voto sulle unioni civili Verdini passa all’incasso: vuole posti al governo”, scrive Fausto Carioti.

A fondo pagina: “La Gruber difende i musulmani: ‘Sono loro le vittime'”, “Intervista all’autrice di ‘Prigionieri dell’islam’: integrazione l’unica strada”, di Francesco Borgonovo.

Sulla colonna a destra: “Giustizia malata”, “Per il pm di Palermo (Roberto Scarpinato, ndr.) il compito dei giudici è sorvegliare i politici”, di Filippo Facci.

Poi una vicenda che riguarda l’ex pm e ora sindaco De Magistris: “De Magistris assolto dalla toga che firma appelli a suo favore”.

Infine: “L’ultima sciocchezza. Corsia preferenziale per i reati ‘di moda’” (sul lodo del senatore verdiniano Falanga per una corsia preferenziale per la corruzione, ndr.). Ne scrive Davide Giacalone.

Il Giornale: “Renzi sdogana la bigamia”, “Unioni civili e incivili”, “Figuraccia del governo: approva le unioni omosessuali ma con la stessa norma legalizza la possibilità di contrarre più di un matrimonio contemporaneamente”.

L’editoriale di Piero Ostellino su questo tema: “Il pasticcio illiberale”.

A centro pagina, con foto di Riccardo Muti: “Tra Muti e la Scala scoppia la pace: dopo dodici anni torna a Milano”.

Poi un titolo sul ministro della Difesa: “Il giallo del Rolex alla Pinotti”, “Secondo Dagospia il ministro avrebbe ricevuto gli orologi in Kuwait senza dichiararlo”.

Sulla colonna a destra: “La rottamazione (a metà) di Salvini”, di Salvatore Tramontano.

A fondo pagina il quotidiano torna a ricordare Paolo Granzotto, scomparso nei giorni scorsi. Anche con il ricordo dei lettori e un messaggio di Laura Boldrini.

Unioni civili

La Repubblica ricorda in un articolo che nel 2007, ai tempi dei “Dico”, quando dirsi “cattolico adulto” (come fece Romano Prodi, ndr.)significò aprire un conflitto con la Cei di Ruini, 60 parlamentari cattolici della Margherita scrissero una lettera aperta rivendicando la necessità di une legge sui diritti per le coppie conviventi anche gay: tra le firme c’era anche quella di Sergio Mattarella, all’epoca deputato. Tra i promotori c’era Dario Franceschini e fu un segno di sostegno al presidente del Consiglio Romano Prodi, sotto il fuoco delle polemiche e attaccato dal Vaticano.

Su La Repubblica intervista a Mara Carfagna, ora deputata Fi. Ha festeggiato anche lei abbracciando davanti a Montecitorio Paola Concia e Ivan Scalfarotto: “Si colma un vuoto -dice- il mio sì per rispettare la dignità umana”.

Ed è ancora La Repubblica ad intervistare Ivan Scalfarotto, che racconta: “‘All’inizio mi vergognavo, il mio mito era Luxuria ma ora posso sposarmi'”, “Il racconto di Scalfarotto, tra coming out e accuse dai cattolici Pd: ‘Colpa tua se il vescovo non mi saluta’”.

Su La Repubblica, pagina 7: “Adesso il governo punta sullo ius soli, rimandati stepchild e eutanasia”. Ne scrive Giovanna Casadio: “di certo la stepchild adoption

“‘Passo avanti’ con la fiducia per placare la sinistra Pd” è il titolo di un commento di Massimo Franco sul Corriere.

“Ora avanti con eutanasia, cannabis, cittadinanza e asilo”, dice, in un’intervista a La Stampa Emma Bonino. “Emma Bonino chiama la battaglia sui diritti civili: ‘In Italia bisogna sempre spingerli a forza, non sediamoci'”.

Sul M5S un articolo di Jacopo Iacoboni: “E ora come votiamo?’. L’imbarazzo del M5S sfocia nell’astensione”, “Bonafede: legge inaccettabile ma non diciamo no”.

Magistratura, politica, diritto ad esprimersi dei magistrati

Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, intervistato da Giovanni Bianconi per il Corriere, dice: ‘la riforma del Csm “e’ un punto del nostro programma non ancora affrontato, ma la faremo”, è “legittimo e salutare” che i magistrati contribuiscano al dibattito politico”, “discutibile” che partecipino ai comitati sui referendum costituzionali, “pur escludendo ogni ipotesi di

divieto”. Per quel che riguarda la riforma del Csm, Orlando dice di avere gia’ inoltrato al Consiglio superiore della magistratura “le conclusioni delle commissioni di studio” e che il vicepresidente Legnini mi ha detto che presto faranno le loro valutazioni, dopodiche’ allargheremo il confronto e conto di presentare un disegno di legge organico sulla riforma del Consiglio entro l’estate. A partire dal sistema elettorale”. Sull’opportunita’ di intervento dei magistrati nella campagna referendaria, per il ministro e’ anche una questione di “gradazione”: “Fermo restando che non si puo’ proibire nulla, la valutazione dell’opportunita’, dei toni e degli argomenti dipende anche dalla funzione svolta”. Il caso Morosini e’ chiuso, dice, riferendosi all’intervista rilasciata dal consigliere Csm a Il Foglio, ma “resta aperto il confronto con il Csm su alcune questioni toccate da quel colloquio: il funzionamento del Consiglio e le nomine asseritamente condizionate da influenze esterne; i pareri sulle leggi approvate dal Parlamento che non devono sfociare in valutazioni politiche estranee alla materia tecnica; l’attivita’ dei magistrati messi fuori ruolo per collaborare anche con istituzioni governative, che non puo’ essere demonizzata”.

Su La Stampa un intervento del Procuratore della Repubblica di Torino Armando Spataro: “I magistrati e il diritto di shierarsi” (martedì lo stesso quotidiano aveva pubblicato l’intervento di Vladimiro Zagrebelsky “I magistrati e l’opportunità del silenzio”).

Su La Repubblica, a proposito del vicepresidente del Csm Legnini: “Legnini: nessun bavaglio alle toghe”, “Incontro tra il vicepresidente del Csm e il ministro della Giustizia Orlando per chiudere il caso Morosini. Il premier: ‘Non metto bocca nell’organizzazione dei magistrati’. Davigo: non tutti rubano ma è pratica diffusa”.

Sulla stessa pagina, intervista (di Liana Milella) a Nello Rossi, ora avvocato generale in Cassazione. Dice che di fronte al referendum “i magistrati, come i professori di diritto costituzionale, ritornano semplici cittadini. Con i loro dubbi, le loro incertezze, le loro divisioni ideali, le loro discutibilissime opinioni. Senza alcuna autorevolezza aggiuntiva”,”Ma come si puo’ pensare che una parte viva della societa’ italiana come la magistratura si estranei nel momento in cui si decide l’assetto delle istituzioni che daranno forma alla convivenza democratica per un futuro prevedibilmente assai lungo?”, “l’accusa di schierarsi non ha senso”. “Penso che da un magistrato, in ragione del ‘terribile’ potere che esercita, si possano pretendere molte cose. Innanzitutto ‘deve’ essere intelligente. Se no sono guai. E poi deve essere imparziale, equilibrato, riflessivo. Ma prudente no”, “il combinato disposto della nuova legge elettorale e del nuovo testo costituzionale disegna una nuova mappa del potere – segnata dal ruolo assolutamente preponderante della maggioranza – e apre la via a nuovi equilibri tra i poteri dello Stato”.

Banca Etruria

Su La Stampa l’articolo di Gianluca Paolucci da Arezzo: “Etruria, i prestiti ai consiglieri sono costati più di 100 milioni”, “Sei componenti del Cda in conflitto d’interesse. Gli affari con Consorte (ex Unipol)”, “Anche l’ex presidente Fornasari nell’elenco della relazione del liquidatore della banca toscana”.

Su Il Fatto: “Banca Etruria e quel miliardo ‘regalato’ a un pugno di società”, “La relazione del commissario parla di ‘incapacità generalizzata a gestire il credito'”, scrive Davide Vecchi

Sadiq Khan, neosindaco musulmano di Londra

Il Corriere della Sera intervista Sadiq Khan, neosindaco laburista e di origine pakistana, di Londra: “Sono occidentale e musulmano, la prova vivente che la vera integrazione è possibile”, le priorità sono “integrazione, sicurezza, inquinamento”, ma prima di tutto, almeno fino al referendum, l’Europa. Per questo Khan intende collaborare con il premier David Cameron:”Ci siamo già sentiti per coordinarci. Ci sentiremo ancora. Ci sono temi per i quali i partiti vanno messi da parte. I benefici culturali e sociali dell’Europa a Londra sono enormi, ma è per l’economia che l’Europa è fondamentale”. Il giudizio su Donald Trump e chi lo consiglia: “è molto ignorante sul tema dell’Islam”, “Puoi essere occidentale e di fede islamica. Le due cose sono compatibili. Io sono britannico di estrazione pachistana. Sono europeo, sono un uomo asiatico, sono un londinese, sono un avvocato, un padre, un marito, un tormentato fan del Liverpool. Sono anche di fede islamica. Abbiamo tutti molte identità. Ci sono uomini d’affari che vogliono lavorare con gli Usa che sono musulmani. Ci sono ragazzi brillanti che vogliono studiare negli Usa che sono musulmani. Ci sono bambini come i miei che vogliono andare negli Stati Uniti per visitare Disneyland. Chi parla come Trump fa il gioco degli estremisti. Crea divisione e odio. Spero che la mia campagna e la mia vittoria possano far capire anche al mondo politico statunitense che l’unione può vincere sulla divisione”.

Islam, Paesi islamici, Islam fra noi

Su La Stampa intervista di Francesca Paci all’avvocato e premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi, che è tra gli ospiti di spicco del Salone del Libro di Torino: “L’Arabia saudita e il mio Iran sono indegni del Salone”.

Al Salone ampio spazio alle voci dell’universo islamico, ricorda il quotidiano. E in basso un articolo di Karima Moual dà conto del programma “Anime arabe”: “Un mondo in ebollizione tra conflitti e nuove identità”, “Nel fitto programma di incontri gli autori che scrivono in inglese e francese prevalgono sugli arabofoni”. Il risultato, nota Moual, è che si rivolgono più a un pubblico occidentale che arabo.

Su Il Fatto, intervista a Nadia Bouzekri, 24 anni, nata e cresciuta a Sesto San Giovanni da genitori marocchini, laureata in Lingue: sarà la prima presidente donna dei Giovani Musulmani d’Italia (Gmi), la più importante associazione giovanile islamica. E’ stata eletta nel weekend a PIacenza, al termine di mesi di campagna elettorale: “‘Guardatemi, non sono lo stereotipo islamico”, dice a Stefano Pasta, che la intervista. “Forse si preferisce l’immagine delle segregate, invece il 70% delle dirigenti dell’associazione sono ragazze come me”, dice ancora Bouzekri. “Spieghiamo quale è il vero Islam, prevenendo false versioni”, “Siamo italiani a tutti gli effetti, ma non aiuta per esempio l’assenza di posti autorizzati per pregare: al contrario, positivo è il caso di Sesto san Giovanni dove, a differenza di Milano, si sta costruendo una moschea”.

Usa

Su La Stampa la corrispondenza di Paolo Mastrolilli, da New York, racconta che oggi lo speaker della Camera Paul Ryan incontrerà Donald Trump. Il delicato vertice tra i due è stato presentato dallo stesso Ryan con queste parole: “Non possiamo fare finta che il partito sia unito, quando siamo divisi, e questo richiederà un po’ di lavoro. Nello stesso tempo non possiamo permetterci di far vincere Hillary Clinton a novembre, ma per avere successo dobbiamo essere realmente uniti”.

Sul Corriere: “La paura di Hillary contro Donald: ‘Nei tre Stati chiave può vincere'”, “Clinton di nuovo sconfitta da Sanders va verso le presidenziali indebolita”, scrive Giuseppe Sarcina ricordando che martedì Bernie Sanders ha sconfitto per la diciannovesima volta Hillary Clinton con un distacco netto: 51,45 contro il 35,6%.

Su Il Giornale Paolo Guzzanti si occupa delle presidenziali Usa: “Attenti a quei due”. Cosa accade se vince Clinton: “Hillary la ‘liberal’ è pronta alla guerra”, “Seguendo l’esempio del marito crede nell’interventismo. Purché sia ‘umanitario'”. Se vince Trump: “Nel mondo di Donald l’Europa conta zero”, “Al miliardario repubblicano interessa soltanto l’America. E gli alleati dovranno pagare”.

La Repubblica: “Esodo di voti a destra, Hillary-Sanders, la strana coppia per fermare Trump”, “In tre Stati chiave il distacco tra Clinton e The Donald è esiguo. L’allarme fa avanzare l’ipotesi di un ticket fra i democratici”. Ne scrive Federico Rampini. Gli Stati chiave in questione sono Florida, Ohio e Pennsylvania.

Terrorismo jihadista

Su La Stampa un articolo di Paolo Mastrolilli e Marco Zatterin: “Allarme della Casa Bianca: in Europa un’ondata mai vista di foreign fighters”, “Missione a Bruxelles di Lisa Monaco, consigliere di Obama per l’antiterrorismo. Washington teme che i combattenti raggiungano gli Usa: l’Ue deve investire di più”.

Su La Stampa: “Iraq, offensiva anti-sciiti dell’Isis. Oltre 90 morti in tre attentati”, “Resta alta la tensione nel Paese, dilaniato da divisioni politiche”. Ne scrive Giordano Stabile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *