La solitudine del leader

Il Corriere della Sera si occupa ancora di Imu: “L’amara sorpresa sulle seconde case”, “Le novità sulla tassazione degli immobili. Gli inquilini non pagheranno più del 20 per cento dell’imposta sui servizi”, “E la maggioranza si divide sull’aumento dell’Iva. Letta: di tutto per evitarlo”.

Di spalla, le motivazioni della sentenza della Cassazione sul processo Mediaset: “’Berlusconi fu l’ideatore dell’illecito’”.

A centro pagina: “Il Parlamento britannico boccia l’intervento in Siria”, “Cameron sconfitto. Obama è pronto ad agire da solo”.

In taglio basso: “Il Vaticano accelera sul dopo Bertone”, “Il nuovo segretario di Stato potrebbe essere Parolin, nunzio in Venezuela”.

 

La Repubblica: “’Berlusconi l’ideatore della frode’”, “Mediaset, ecco le motivazioni. L’ex premier: non mi elimineranno con un voto”.

Di spalla: “Obama e la Siria: abbiamo le prove. Ma ora Londra boccia l’attacco”.

In taglio basso: “L’Iva aumenterà, bufera su Fassina”, “Dopo lo stop alla tassa sulla casa non ci sono altri fondi. Il viceministro pd: ‘E’ il risultato della vittoria del Pdl sull’Imu’”.

 

La Stampa: “Dopo l’Imu, si apre il fronte Iva”, “Fassina: inevitabile l’aumento. Mediaset, la Cassazione: Berlusconi ideò la frode”.

Sotto la testata: “Siria, gli Usa frenano. Il Parlamento inglese: ‘No all’azione militare’”.

A centro pagina, una grande foto dalla California in fiamme: “Yosemite, il rogo infinito nel parco degli orsi”.

In taglio basso: “Marsiglia, capitale europea della paura”, “Città simbolo della cultura, è dilaniata da guerre tra clan e sembra terra di nessuno”.

 

Il Sole 24 Ore: “Prima e seconda casa: chi paga ancora l’Imu”, “Tassate 70mila abitazioni principali ‘di lusso’”.

A centro pagina: “Fiducia consumatori: record da due anni”.

In taglio basso: “L’asta dei Btp supera il test”, “Lo spread con i Bund cala a 251, Piazza Affari guadagna l’1%”.

Di spalla: “Diritti tv Mediaset: ‘Berlusconi ideatore del sistema di illeciti’”..

Sotto la testata:”Siria, intervento più lontano. Il Parlamento boccia Cameron”.

 

Il Fatto, con una grande foto a centro pagina di Berlusconi, riprende le parole della motivazione della sentenza della Cassazione: “’E’ stato lui l’ideatore e beneficiario della frode’”.

In taglio basso, sul decreto Imu: “Condono alle lobby dell’azzardo. Il bluff Imu farà aumentare l’Iva”, “Sconto da 2 miliardi alle aziende delle slot machine in contenzioso con lo Stato”.

 

Libero: “Ecco chi paga l’Imu”, “Fregatura in agguato”, “Stangata sulle seconde case e sugli inquilini. E la service tax è una patrimoniale mascherata. Berlusconi fa buon viso a cattivo gioco, ma è furioso: il testo finale del Cdm è una trappola”.

 

Il Giornale: “L’altolà di Berlusconi”, “’Non mi farò estromettere dai giudici e da un voto in Parlamento’. Il Cavaliere torna falco per contestare le motivazioni della sentenza Mediaset: è un teorema senza senso e senza prove”.

In evidenza un’intervista al capogruppo Pdl alla Camera Brunetta sul decreto Imu: “’Sulla casa sconfitti Monti e Fassina’”.

 

L’Unità: “La sentenza che affonda Berlusconi”.

Di spalla, il richiamo ad una intervista al segretario Pd: “Epifani: la decadenza è inevitabile”.

A centro pagina: “Letta: governo avanti. MA è scontro sull’Iva”.

In taglio basso: “Siria, frenata di Cameron”, “Londra auspica l’accordo ampio all’Onu. Obama: tutte le opzioni sono sul tappeto”.

 

 

Politica italiana (Imu, Iva, Berlusconi, Cassazione, Renzi)

 

E’ scoppiato ieri quello che il Corriere definisce un “putiferio” a seguito delle dichiarazioni del viceministro dell’Economia, il Pd Stefano Fassina: “In una fase così difficile, dedicare un miliardo per eliminare l’Imu per meno del 10 per cento degli immobili di maggior valore, ha sottratto preziose risorse per finanziare, ad esempio, il rinvio dell’aumento dell’Iva, previsto ormai irrimediabilmente, grazie alla vittoria del Pdl, per il 1 ottobre”. L’Iva “non va assolutamente aumentata”, ha risposto da Studio aperto Berlusconi; “Fassina straparla. Non ci sarà alcun aumento dell’Iva, come da accordi di maggioranza”, ha detto il capogruppo Pdl Brunetta.

Va peraltro segnalata l’attenzione che il Corriere dedica al “conto da pagare” sulle seconde case, che inevitabilmente salirà: il decreto del governo reintroduce infatti, seppur con un abbattimento del 50 per cento, la cosiddetta Irpef fondiaria sulle abitazioni non locate, una norma cancellata con l’introduzione dell’Imu. E alle preoccupazioni degli inquilini, visto che il segretario nazionale dell’Unione inquilini parla di “tsunami” in arrivo e dice: “sulla categoria rischia di abbattersi una stangata media da 1000 euro”. Il ministro agli Affari regionali Graziano Del Rio garantisce: “Metteremo un tetto massimo al gettito che i Comuni potranno prendere dagli inquilini. Non più del 20% del totale della nuova tassa, se possibile anche meno”.

Su Il Sole 24 Ore: “Seconde case, un miliardo di Irpef in più”, “i proprietari di 6,55 milioni di immobili ‘a disposizione’ pagheranno Imu e imposta sui redditi”. E poi: “Imu solo su 70mila prime case ‘di lusso’, ma “le definizioni datate 1939 non danno il quadro reale: gli immobilli nuovi quasi mai classificati di pregio”. E per il quotidiano l’unico rimedio è un nuovo Catasto: la riforma, del resto, è ora all’esame della commissione Finanze della Camera.

 

La Cassazione ha depositato ieri le motivazioni con cui ha condannato Berlusconi sul caso diritti tv Mediaset. 208 pagine, da cui La Stampa estrae alcuni passaggi: Berlusconi fu “l’ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a proporre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo”, “Il sistema organizzato da Silvio Berlusconi ha permesso di mantenere e alimentare illecitamente disponibilità patrimoniali estere, conti correnti intestati ad altre società che erano a loro volta intestate a fiduciarie di Berlusconi”, “E’ stato da più parti evidenziato come il Berlusconi avesse collocato al vertice aziendale operativo del comparto acquisti diritti all’estero, riservato per non dire inaccessibile, un uomo di sua assoluta fiducia, Carlo Bernasconi, che ‘dava conto della sua attività direttamente a Berlusconi e non riferiva al Cda (e si citano quindi in questo caso le dichiarazioni di Tatò,ndr), “egli aveva piena autonomia nell’acquisto dei diritti e l’unico a cui rispondeva era Berlusconi, non rispondeva ad altri”, “era il braccio destro di Berlusconi” (e si citano qui le dichiarazioni di Sanders). Peraltro, sottolinea La Stampa, tutto il collegio della Cassazione ha firmato le motivazioni, e non soltanto, come avviene spesso, soltanto il giudice estensore.

Il segretario Pd Epifani, intervistato da L’Unità, commenta così la sentenza: “La lettura delle motivazioni fa impressione. Viene disegnato un quadro di responsabilità e di reati particolarmente gravi, tanto più per un uomo politico. E questo ci rende sempre più convinti sulla decadenza” (su cui dovrà esprimersi la giunta delle elezioni del Senato a settembre). Epifani parla anche del decreto Imu e dice che non si tratta di una vittoria di Berlusconi, anche se ammette: “Non mi nascondo dietro un dito. Avere esentato dall’Imu anche le fasce abbienti non era la direzione che noi avremo percorso. Quei soldi si sarebbero potuti utilizzare per nuovi investimenti”. Epifani dice anche che l’aumento dell’Iva paventato da Fassina “va scongiurato” e si dice convinto che il governo “può arrivare al 2015”.

Su La Repubblica: “Letta: la sentenza non fermerà il mio governo”, “’Ora via il Porcellum’”. E il quotidiano evidenzia la posizione espressa dal sindaco di Firenze Matteo Renzi in una intervista a L’Espresso: “Le larghe intese non possono diventare un’ideologia come vorrebbe qualcuno, la politica deve restituire speranza”. E oggi Renzi tornerà sulla scena pubblica, come sottolinea Europa in prima pagina, provando a “rilanciare”. Il quotidiano riferisce un altro passo delle dichiarazioni a L’Espresso: “In questi mesi si è sentita solo la voce del Pdl sull’Imu, questione rilevantissima ma non l’unica che interessa agli italiani”.

La Repubblica intervista il consigliere economico di Renzi, Yoram Gutgeld che, parlando della vicenda Imu, la definisce “un’operazione alla Robin Hood alla rovescia” perché sulla casa c’è stato un “cedimento alla destra populista”. “Non so se voterò il decreto sull’Imu”, dice quindi Gutgeld. E’ un prezzo pagato alle leaghe intese? “Lo sanno anche i bambini dell’asilo. E c’è una cosa ancora più grave: abbiamo ceduto non al Cavaliere, ama alla destra populista e demagogica. Perché una destra liberista seria tassa gli immobili, come avviene in Inghilterra e negli Usa. Una destra seria non dice che l’abolizione serve a rilanciare il mercato immobiliare, perché è una fesseria colossale. Serve invece ridurre l’enorme tassazione sulle transazioni immobiliari”.”

 

Siria

 

La House of Commons ha respinto la mozione presentata dal governo Cameron per ottenere il via libera all’intervento in Siria: 285 voti contrari contro 272 favorevoli. “Un colpo durissimo” per il primo ministro Cameron, secondo La Repubblica, che lo spiega con “le ferite delle bugie sull’Iraq”ancora troppo recenti. Le parole di Cameron: “Mi è chiaro che la Camera e il popolo britannico sono contro un’azione militare io mi atterrò alla loro decisione”. New York Times e Cnn, ieri, hanno rivelato che il presidente Usa Obama avrebbe deciso di agire anche da solo. E la Casa Bianca, con un commento ufficiale ha fato sapere: “Continueremo a consultarci con Londfra, ma il presidente deciderà in base agli interessi americani”, partiranno quindi “interventi mirati e brevi” e la finestra temporale si aprirà, secondo La Repubblica, tra domani e lunedì, prima dell’inizio del G20 russo. Il corrispondente dagli Usa Federico Rampini firma un’analisi dal titolo: “Per il guerriero indeciso Obama l’ombra delle bugie sull’Iraq”. Dove si legge anche che Obama dovrà fare i conti con le obiezioni del Congresso: il deputato repubblicano Scott Rigell della Virginia ha iniziato a raccogliere firme tra i suoi colleghi di ambedue i partiti (ne aveva già 110 ieri sera) per chiedere al presidente che si presenti al Congresso prima di intraprendere qualsiasi azione contro la Siria. Secondo Rampini anche i media (dal New York Times all’Associated press, al Times), si dimostrano diffidenti verso la solidità delle prove sull’uso di armi chimiche da parte di Assad. Sullo stesso quotidiano, un’analisi dell’ex consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Carter, Zbigniew Brzezinski, la cui proposta, tenendo presente anche il veto di Russia e Cina ad una risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu, si può sintetizzare nel passaggio seguente: è necessario “chiedere all’Assemblea generale (Onu) di approvare una risoluzione che condanni in modo inequivoco l’attacco chimico contro i civili dichiarando che è un atto inconcepibile per un’umanità civilizzata, senza però indicare, per il momento, chi ne sono i responsabili. Come potrebbe uno Stato, di qualsiasi orientamento geopolitico o religioso, rifiutare di associarsi alla condanna collettiva di un disumano omicidio di massa di civili mediante agenti chimici lanciati con armamenti moderni? Un voto di questo tipo darebbe chiarezza ed enfasi alla dimensione morale di questo tragico conflitto”. Brzezinski sottolinea poi che “oltre a un’azione militare punitiva, e a bollare come assolutamente vile il crimine commesso, gli Stati Uniti dovrebbero prendere l’iniziativa per coinvolgere uno schieramento internazionale più ampio nell’urgente e indispensabile sforzo di prevenire l’esplosione di un conflitto regionale dalle conseguenze geopolitiche ed economiche potenzialmente gravi. Diversi osservatori hanno già fatto notare che la guerra civile in Siria rischia di trasformarsi in uno sconvolgimento regionale che può travolgere la Giordania, il Libano, l’Iraq, la Palestina e Israele, la Turchia e il Kurdistan, e risucchiare, alla fine, anche l’Iran e gli Stati Uniti”.

“La dottrina Blair si è fermata a Damasco”, scrive Filippo Sensi su Europa: “che fine ha fatto l’interventismo democratico”, la dottrina Blair “su cui i progressisti hanno costruito una delle loro stagioni più gloriose, e non meno controverse, nell’ambito della politica internazionale”?. Al netto dello stop-and-go dell’intervento siriano, scrive Sensi, “è proprio un modello strategico-culturale ad esser venuto meno, quello dell’operazione umanitaria in Kossovo, della ‘responsabilità di proteggere’”. Il “moneto blairiano tentato da David Cameron stenta a decollare di fronte all atattica determinazione di Ed Miliband (e si vedrà se la vittoria dell’opposizione oggi riuscirà a coagulare una nuova idea di mondo, ancora tutta da costruire e capire in casa laburista)”, scrive ancora Sensi. Ed è ancora Europa ad intervistare Maurice Fraser, ex consigliere sulla politica internazionale per i Tory: dopo la stagione del New Labour, l’interventismo passa al campo conservatore. Fraser dice che Miliband “all’inizio di questa crisi sembrava molto più interventista”.

Sul Corriere della Sera, due interviste a confronto sul tema: “C’è il rischio di un nuovo Iraq?”. La foto in evidenza ritrae l’ex presidente Usa George W. Bush e l’ex primo ministro britannico laburista Tony Blair: “armi chimiche, ispettori Onu, dossier d’intelligence, stallo diplomatico. Lo spettro della guerra di Bush e Blair dietro il ‘no di Westminster”. Intervistati il politologo ed analista del quotidiano britannico Daily Telegraph Peter Oborne (“Oggi come dieci anni fa mancano prove certe e una cornice giuridica”, “L’unica vera differenza è che Cameron non sta imbrogliando scientemente noi inglesi come Blair” ) e Michael Rubin, analista dell’American Enterprise Institute, think tank dei neocon, ex funzionario del Pentagono (“Questa volta l’obiettivo non è abbattere il regime ma dargli una lezione”, “Nessuna occupazione, nessun progetto di costruzione nazionale”).

Il Sole 24 Ore scrive che il governo Cameron si era presentato ai Comuni con un documento secondo cui un attacco limitato sarebbe “giustificabile da un punto di vista legale” anche senza il sostegno Onu perché sarebbe un “intervento umanitario” per prevenire l’uso di armi chimiche in futuro. Cameron aveva però promesso di aspettare il verdetto degli ispettori Onu, atteso per domani. L’opinione presentata dalla Joint Intelligence Committe britannica è che “non è possibile che l’opposizione abbia condotto attacchi chimici di questa portata”.

La Stampa riferisce del “pressing” del nostro ministro degli Esteri Bonino, ieri a Parigi, sul presidente francese Hollande. Secondo il quotidiano Hollande si sarebbe mostrato più “morbido” del suo ministro degli Esteri Fabius: “per 35 minuti ha ripetuto -scrive La Stampa- che una reazione all’orrore ci vuole, m all’attacco sarebbe chirurgico e l’obiettivo, in ogni caso, quello di far ripartire la trattativa”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *