L’Africa in Italia. Per una storia postcoloniale del cinema italiano

Da Reset-Dialogues on Civilizations

Con le cinquecento pagine di L’Africa in Italia. Per una storia postcoloniale del cinema italiano (Aracne editrice) si apre un cantiere di ricerca importante sulla presenza di africani e afrodiscendenti – attori, registi, tecnici, organizzatori di festival – nel mondo del cinema italiano. Un tema finora forse sottovalutato che, invece, si presta bene sia a raccontare pagine di storia rimosse o non elaborate, sia a smascherare alcuni vizi della nostra società sulla rappresentazione dell’Altro.

Il volume, curato da Leonardo De Franceschi (docente di Storia del cinema e teorie pratiche postcoloniali del cinema e dei media) è diviso in tre parti e i contenuti sono vari (saggi, interviste e schede biofilmografiche). Gli autori si muovono tra passato e presente riscontrando nello sguardo degli autori italiani due elementi costanti: la pesante eredità lasciata dal colonialismo e dai razzismi e la riluttanza a riconoscere l’immigrazione come parte centrale della trasformazione sociale nell’Italia odierna.

Atteggiamenti che, ovviamente, sono riflessi nelle scelte della produzione cinematografica di ieri e di oggi. Basti pensare che il solo film del dopoguerra sul colonialismo ad aver affrontato la memoria coloniale in Italia è Tempo di uccidere (1989) di Giuliano Montaldo, tratto dal romanzo omonimo di Ennio Flaiano, e che molti film sono stati occultati o censurati, come Il leone del deserto di Moustapha Akkad (1981), visto in tutto il mondo ma a lungo proibito in Italia, dove è stato trasmesso dalla televisione solo nel 2009.

Osservando l’evolversi del cosiddetto “cinema dell’immigrazione”, dedicato al tema della convivenza tra culture, invece, si nota che con il passare degli anni stereotipi e luoghi comuni vengono ripresi di film in film. Leonardo De Franceschi, infatti, spiega che “gli elementi di continuità sono superiori a quelli di rottura e reale cambiamento, nel senso che purtroppo ancora troppo spesso i registi italiani stentano a costruire personaggi complessi di migranti (per non dire dei “lungo residenti” e delle seconde generazioni, pressoché assenti dall’immaginario del cinema italiano).

Quando c’è, il migrante viene associato a un tipo socio-culturale, alterizzato, ridotto a stereotipo, rappresentato come appena sbarcato da Lampedusa e dintorni, in possesso di una condizione socio-economica ipermarginale e di un italiano stentato. Viene quindi drammaticamente spontaneo, una volta configurato il migrante come un soggetto sostanzialmente anonimo, non individualizzato, immaginare che possa interpretarlo anche un attore “preso dalla strada”, piuttosto che uno professionista, “importato” da cinematografie vicine o magari già attivo nel cinema, nella tv, a teatro”.

Quest’atteggiamento si ritrova sia nella rappresentazione di subsahariani, sia di africani arabi, di entrambi i sessi, nella maggior parte dei casi raffigurati applicando generalizzazioni e approssimazioni. A conclusione di questa ricca esperienza editoriale De Franceschi fa sapere che sta lavorando a un blog dedicato allo stesso tema del libro, finalizzato a raccogliere e arricchire con il tempo la banca dati già organizzata che contiene informazioni su film e documentari a partire dal 1914. Nel volume sono presenti i saggi di Gina Annunziata, Alice Casalini, Maria Coletti, Rosetta Giuliani Caponetto, Shelleen Greene, Alessandro Jedlowski, Simone Moraldi, Farah Polato e Vito Zagarrio. Le conversazioni, invece, sono con il direttore della fotografia Tarek Ben Abdallah, i registi Rachid Benhadj, Dagmawi Yimer, Fred Kuwornu, l’agente Kim Bikila, il direttore di festival Mohamed Challouf, gli attori Eriq Ebouaney, Esther Elisha e Ahmed Hafiene, l’artista Theo Eshetu. La prefazione è di Annamaria Rivera e la postfazione di Igiaba Scego.

Nell’immagine: una scena di “Tempo di Uccidere” di Giuliano Montaldo (1989), con Nicolas Cage, tratto dall’omonimo libro di Ennio Flaiano

Titolo: L’Africa in Italia. Per una storia postcoloniale del cinema italiano

Autore: AA. VV., a cura di Leonardo De Franceschi

Editore: Aracne Editrice

Pagine: 512

Prezzo: 23 €

Anno di pubblicazione: 2013



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