LA BELLA CONFUSIONE

Oscar Iarussi

Giornalista e saggista.

A House of Dynamite, due righe sul finale

Ho rivisto A House of Dynamite di Kathryn Bigelow, con Idris Elba e Rebecca Ferguson. Dopo #Venezia82 è ora su Netflix. Un missile nucleare sta per colpire Chicago, lanciato non si sa da chi, e il dilemma riguarda la reazione del presidente USA: che fare? chi e come eventualmente “punire”? scatenare o no un conflitto globale?
Il film è strutturato come un trittico di punti di vista, ma è invero un solo racconto corale (non proprio “alla Rashomon”, come leggo da piú parti),  scandito dalle note ossessive di Volker Bertelmann.
Il finale aperto delude, dicono e scrivono in tanti, ma la sottrazione dell’epilogo corrisponde all’indicibile della tragedia atomica, ne preserva il tabú, altrimenti oggi periclitante. È un film cruciale, una rapsodia sul nichilismo che precipita nelle sue estreme conseguenze. Per caso o quasi, al pari di tutto o quasi nei nostri giorni.

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