Anche oggi al voto

La Repubblica: “L’Italia sceglie, crolla l’affluenza”, “Vota solo il 55%. Berlusconi contestato dalle Femen al seggio”.

A centro pagina: “L’ultimo Angelus di Ratzinger: ‘Dio mi chiama sul monte’”.

Corriere della Sera: “Italia al voto, cade l’affluenza”, “Elettori giù del 7,3%. dati più alti per le Regionali”.

A centro pagina: “L’abbraccio di Ratzinger ai fedeli di San Pietro, ‘Non lascio la Chiesa’”.

La Stampa: “Elezioni, votanti in forte calo”, “Affluenza al 55% contro il 62,5% del 2008. Ma è boom per le Regionali”.

Sotto la testata: “Abusi, le accuse a un altro cardinale scuotono il Conclave”.

A centro pagina, grande foto della contestazione delle Femen a Berlusconi durante il voto al seggio milanese.

 

Il Fatto: “Fuga dal voto”, “Calo al Nord, crollo al Sud”.

 

Il Giornale: “Dài, non è finita”, “Ultima chiamata alle urne”, “Numeri e sondaggi lasciano aperti tutti gli scenari per il voto e per il post-voto. Centrodestra ottimista su Veneto e Campania, due Regioni chiave. Monti rischia grosso”.

A centro pagina, grande foto di Beppe Grillo sotto il titolo: “Grillo imita Giannino: balle sull’aiuto del Nobel Usa”, “’Il nostro programma economico scritto da Stglitz’. Ma l’interessato smentisce”.

In taglio basso: “L’addio del Papa: ‘Vado a pregare. Non vi lascio’”.

 

L’Unità: “Voltiamo pagina”, “Lieve flessione dell’affluenza ma non c’è l’effetto maltempo. Oggi seggi aperti fino alle 15”.

 

 

Un giorno al seggio.

 

I dati di ieri alle 19 e 22 registravano un calo dell’affluenza per le elezioni politiche, ma un forte aumento per le regionali in Lazio, Lombardia e Molise: per le regionali, alle 19 è stata registrata un’affluenza del 48,2% contro il 35,14% dell’ultima tornata.

Regionali, dopo gli scandali le politiche trascinano il voto”, titola La Repubblica.

Il quotidiano riassume in un titolo i dati sul calo: “Mancano ancora gli anziani, il calo di votanti si ridurrà”. Lo pensa, ad esempio, il sondaggista Nicola Piepoli: “Dove le mettiamo la neve e il ghiaccio per tutto il giorno di ieri? Sono mancati all’appello giusto gli anziani”.

Antonio Noto, responsabile di Ipr marketing, dice: “Proprio nel momento di crisi, gli italiani si mobilitano”, “non si spiega altrimenti l’afflusso nonostante il maltempo in tutta Italia”. E il malcontento? “Ci sono vari elementi di novità. C’è Grillo da una parte, lo stesso Monti o Ingroia. Chi più, chi decisamente meno, ha influito sulla partecipazione. Gli astenuti alla fine saranno intorno al 25 per cento”.

Anche La Stampa intervista il sondaggista Nicola Piepoli e gli chiede un commento ai dati relativi all’affluenza alle urne. Forte aumento dei votanti alle regionali nel Lazio e in Lombardia: “Non è così rilevante, quel dato è trainato dall’election day con le politiche. Certo, va capito quanti di questi voti trascineranno i voti a destra piuttosto che a sinistra e se dunque peseranno sul dato nazionale”. Quanto conta l’effetto maltempo? “Io sono convinto che il calo alla fine sarà intorno al 2 per cento. Arriveremo a circa il 78 per cento dei votanti, oltre i due terzi della popolazione, una media che resta comunque molto alta se pensiamo che in Gran Bretagna, invece, a votare va circa il 50 per cento”. Il voto di protesta si manifesterà attraverso l’astensionismo? “Assolutamente no. Il calo che ci sarà è contenuto ed è solo parte di un normalissimo trend in discesa che non desta alcun tipo di preoccupazione. Gli italiani sono andati a votare comunque, è evidente che non è questa la strada che hanno scelto per manifestare la loro protesta”.

 

Rischiano l’annullamento le schede che gli elettori di Grillo hanno voluto fotografare e poi postare, in alcuni casi, su Facebook. Ne dà conto La Repubblica, spiegando che ci sono cascati in tanti: rischiano di veder invalidato il voto e di incorrere in una denuncia penale. E’ accaduto in vari seggi sparsi per l’Italia. Tra questi, a Treviso, dove un anziano di 80 anni è stato scoperto dal presidente di seggio a fotografare la scheda: il presidente ha chiamato i carabinieri. Molti gli elettori costretti a cancellare il post appena affisso sulla bacheca di Facebook. Vito Crimi, candidato del Movimento 5 Stelle in Lombardia, ha spiegato ai suoi: “Voi lo fate per entusiasmo, ma non potete dimostrare di non averlo fatto perché magari costretti da un voto di scambio. Fate attenzione”. Altrettanta preoccupazione ha suscitato la scelta di alcuni elettori grillini di umettare la punta della matita copiativa, convinti così di render indelebile il voto. Matteo Dall’Osso, candidato 5 Stelle, come riferisce il Corriere, aveva avvertito via Facebook: “Ho avuto conferma: la matita copiativa in dotazione alle urne elettorali è completamente cancellabile (provato su carta semplice) a meno che non sia umettata: si sbiadisce leggermente, ma rimane”. E allora, come racconta l’Unità, qualche elettore si è portato la biro da casa: poco importa -chiosa il quotidiano- se così facendo si finisce per invalidare la scheda. Un boomerang, scrive La Stampa, perché pare che le matite indelebili del seggio reagiscano male all’umidità e, una volta bagnate, lascino un caratteristico tratto tendente al violaceo, con delle piccole sbavature. E le schede macchiate o con segni di ricono9scimento non sono valide.

L’immagine della scheda fotografata e postata su Facebook si è vista spesso e L’Unità non manca di sottolineare come la convinzione che il web sia l’unica garanzia di trasparenza e di pulizia abbia tratto in inganno i votanti per Grillo.

 

Contestazioni al seggio dove stava votando Berlusconi a Milano: tre attiviste del movimento Femen, nato in Ucraina per per chiedere democrazia e denunciare il sessismo (ed esportato anche in Russia contro Putin, oltre che contro il Papa) hanno protestato a seno nudo e sono state arrestate. “Basta Silvio! Basta Berlusconi!”, hanno urlato. La cronaca de La Repubblica dà conto della contestazione ed intervista Inna Shevchenko,una delle attiviste (“Silvio è il più sessista che ci sia”) e racconta anche la preoccupazione che coinvolgerebbe i parlamentari azzurri, che avrebbero il timore di “finire terzi” dopo Grillo. Il Cavaliere sarebbe preoccupato anche per il maltempo: “potrebbe lasciare a casa molti dei nostri elettori, gli anziani soprattutto”.

 

Verso il Conclave

 

La Stampa parla di un’altra ombra sul Conclave: l’arcivescovo di Edinburgo è accusato di “comportamenti inappropriati” da quattro sacerdoti. La Repubblica: “Bufera su O’ Brien, cardinale anti gay, quattro preti lo accusano: ci ha molestati”. La Stampa spiega che O’ Brien è uno strenuo conservatore soprattutto in materia di omosessualità ed ha condannato i matrimoni gay definendoli “dannosi per benessere fisico, mentale e spirituale”. La Repubblca racconta che il britannico Osevrer ha pubblicato alcune rivelazioni secondo cui quattro sacerdoti avrebbero accusato di molestie sessuali O’ Brien. La Chiesa cattolica di Scozia ha aperto un’inchiesta. Il portavoce della Santa Sede Padre Lombardi ha reso noto che “il Pontefice è stato informato” e “la questione è nelle sue mani”.

 

 

Internazionale

 

Su La Stampa la corrispondenza da New York: “La lobby delle armi porta la sfida a Obama nelle piazze d’America”, “’Giorno della resistenza’ in difesa del fucile libero”. E la National Rifle Association vuole ‘punire ‘ il Congresso se vota contro.

L’Unità intervista la vicepresidente della Coalizione nazionale siriana, che riunisce l’opposizione e che è stata riconosciuta già da oltre 100 Stati. Ma la Coalizione ha nei giorni scorsi deciso di non partecipare alla riunione del gruppo degli Amici della Siria che si riunirà su iniziativa della diplomazia italiana a Roma. Si chiama Suhair al-Atassi e il quotidiano la ricorda come paladina dei diritti umani e delle donne. Dice: “Il nostro non è un ricatto alla Comunità internazionale, ciò che chiediamo, in particolare agli Usa, è una rispondenza reale tra affermazioni e atti concreti, senza la quale ogni condanna del regime sanguinario di Bashar al-Assad si riduce ad un esercizio retorico che finisce per coprire una inerzia colpevole”. Quello che manca da parte della comunità internazionale “è il sostegno alle forze che combattono il regime e che intendono fare della Siria un Paese libero”. E poi: “Quando la comunità internazionale ha voltato le spalle al popolo siriano, temendo l’ascesa degli islamisti, ha finito per incoraggiare” l’estremismo.

 

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