COSE DELL'ALTRO MONDO

Riccardo Cristiano

Giornalista e scrittore

Se “l’Islam sta per mettere una bomba atomica” va in pagina

Nashville, stato americano del Tennessee. Chi è andato in edicola domenica mattina ha trovato una bella sorpresa sul giornale cittadino The Tennessean. Infatti come dubitare che avrà letto l’intera pagina “a pagamento” che si apriva con un fotomontaggio raffigurante in primo piano Donald Trump e Papa Francesco e dietro di loro una bandiera americana in fiamme. Seguiva il testo che, rivolgendosi ai cari lettori, li metteva a parte di una novità di tutto rilievo, già nella prima riga: “Il 18 luglio prossimo venturo l’Islam farà scoppiare una bomba atomica in città”.  Seguiva la spiegazione di come questo avviso fosse fondato su evidenze che si trovano, interconnesse tra di loro,  nella Bibbia e l’invito a collegarsi a un sito web per saperne di più.

Non deve essere stata una domenica tranquilla ai piani alti del Tennessean se oggi si è saputo che il dipartimento incaricato di vigilare sulla pubblicità che viene accettata e messa in pagina dovrà spiegare come mai questo testo sia passato visto che nel regolamento è esplicitamente esclusa l’accettazione di pubblicità che richiamano un linguaggio di odio.

Però dalla redazione fanno presente che un testo molto pericoloso era già passato mercoledì. In quel testo, fanno presente dalla redazione, non si parlava di islam, ma sempre di imminente fine del mondo. E da mercoledì a domenica di tempo ce n’è.

Ma veniamo al piatto forte, l’inserzionista. A prendere la parola per l’inserzionista è stato Jeff Pippenger, qualificatosi come portavoce di Ministry of Future for America. Non ha detto quanto costi comprare una pagina del giornale, ma ha detto che se la pubblicità verrà bloccata l’inserzionista dovrà avere un rimborso pieno. Dunque era previsto di pubblicarla nuovamente? Ovviamente ha anche difeso in pieno il contenuto e osservato che quando uno esplicita le sue convenzioni religiose nell’arena pubblica succede questo. Queste dunque sarebbero “convinzioni religiose…”

Il proprietario del quotidiano, sorpreso, ha detto che a questo punto farà al personale del dipartimento per le pubblicità un corso sull’islamofobia.

Chi conosce meglio l’America potrà valutare se sia solo “un piccolo fatto” o se ci dica  quanta strada abbia fatto l’odio: quando lessi un saggio di padre Antonio Spadaro e Marcelo Figueroa sul rischio “ecumenismo dell’odio” non pensavo che sarei arrivato sin qui. Ovviamente nulla so di Jeff Pippenger e del Ministry of Future for America, sebbene abbia visitato il sito indicato nella loro pubblicità e abbia visto tantissimi riferimenti a Gesù Cristo. Dunque saranno parte della galassia dell’estremismo che si dice cristiano: e  posso chiedermi di quanti fondi dispongano loro e gli altri? Ma soprattutto devo chiedermi : se davanti a un testo che alla prima riga dice che “l’Islam farà esplodere una bomba atomica in città” sotto la fotografia del papa accanto a Trump e davanti a bandiere americane in fiamme  c’è pure bisogno di un corso di islamofobia vuol dire che stiamo messi proprio male. Qui di tutta evidenza il problema non è difendere i musulmani, il problema è difendere il cristianesimo da questo estremismo ricco e diffuso. Questa minaccia per la fede cristiana mi sembra largamente e gravemente sottovalutata. E senza bisogno di arrivare a manifestarsi con inserzioni pubblicitarie così.

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