COSE DELL'ALTRO MONDO

Riccardo Cristiano

Giornalista e scrittore

Non c’è Dio all’infuori di Dio, ma Medical Facts non è il suo profeta

L’unicità di Dio, se mal interpretata, può creare molti problemi. L’unicità di Dio infatti per i monotesiti non è in discussione, e anche molti non appartenenti a una specifica religione ritengono che Dio sia uno. Il problema viene con l’unicità del suo rappresentante, diciamo per metterla sull’ironico “il suo unico rappresentante legale”. Questo rappresentante unico non lo hanno trovato neanche i monoteismi. Non ci sono riusciti i cristiani, divisi tra cattolici, protestanti, ortodossi e altri ancora. Non lo hanno trovato i musulmani, divisi tra sunniti, sciiti e altri ancora. Non lo hanno trovato gli ebrei, anche loro accanto agli ortodossi hanno tre congregazioni riformate.

Se partiamo di qui e arriviamo alla scienza potremo, da non scienziati, ritenere, che anche la scienza abbia diversi riti. Anche qui, la scienza sarà scienza, ma il suo profeta non è unico. C’è chi la vede in un modo e chi un altro è “verità” anche nel mondo scientifico. Ora accade però che stando all’agenzia Askanews la rivista Medical facts, a direzione Roberto Burioni, ritiene che sia necessaria una “condivisione della strategia comunicativa con l’Ordine dei Giornalisti e i maggiori quotidiani a tiratura nazionale, nonché le principali testate radio-televisive pubbliche e private per evitare i danni potenziali sia dell’allarmismo esagerato che della sottovalutazione facilona o addirittura negazionista (utilizzando anche l’esperienza sul campo nel rapporto medico-paziente)” . Cosa significherebbe questo patto? Per il segretario della FNSI, Raffaele Lorusso, “significa voler dettare la linea alla stampa italiana. Così come nessun giornalista di buon senso si sognerebbe di mettere in discussione la competenza del professor Burioni e degli scienziati che collaborano con la sua rivista, allo stesso tempo la comunità scientifica deve rispettare il lavoro e la libertà dei giornalisti e degli organi dell’informazione. Un conto è il contrasto alle fake news in ambito medico-scientifico – e su questo fronte il giornalismo professionale è in prima linea – un altro immaginare una regia unica.”

Il pensiero unico indubbiamente aiuta. Il problema è capire bene a cosa aiuti. Certamente chi lo propone ha molto spesso buone intenzioni, ma di buone intenzioni, dice un vecchio proverbio, sono lastricate le vie degli inferi. Anche e soprattutto in tempi di emergenza, è bene che ciascuno faccia il proprio mestiere senza invasioni di campo.

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