COSE DELL'ALTRO MONDO

Riccardo Cristiano

Giornalista e scrittore

A La Repubblica realizzano il sogno di Salvini

Ci si stenta a credere, eppure al giornale che fu di Eugenio Scalfari hanno deciso di fare a Matteo Salvini il più bel regalo che il leader leghista potesse sognare di ricevere. E’ tutto lì, in un titolo che ieri riempieva la metà della prima pagina del quotidiano romano: “I cattolici a un bivio, o il Papa o Salvini”. Gli è piaciuto talmente tanto a quelli di Repubblica che oggi lo ripongono, almeno on line, come testatina dell’informazione si quanto Francesco ha detto ieri nella funzione che ha celebrato in San Pietro in occasione dei sei anni del suo viaggio a Lampedusa. Così Salvini, grazie a Repubblica, riesce a fare irruzione anche nella Basilica vaticana.  

Dunque i cattolici, si presume in Italia, ma questo il titolo non lo dice, avrebbero due possibili riferimenti spirituali: il primo è il vescovo di Roma, in quanto tale capo della Chiesa universale, l’altro il ministro dell’interno italiano, essendo certamente Matteo Salvini il Salvini a cui si riferisce La Repubblica. 

A quelli de La Repubblica, tolto Scalfari, il papato di Bergoglio non è mai piaciuto, questo si sa. Nella loro visione un papa riformatore, pienamente conciliare, è scomodo, non favorisce il loro desiderio di rappresentare la Chiesa come l’eterna irriformabile, corrotta, sessista, oscurantista, insomma “medievale”. 

Ma che un vescovo di Roma venisse equiparato a Tambroni, a Pella, o magari contrapposto a Cossutta, nessuno lo aveva mai immaginato neanche nelle più caricaturali vignette. 

E invece accade anche questo, a tutto vantaggio del ministro dell’Interno, che anela ad essere ritenuto un riferimento spirituale, ma che una simile pretesa non l’ha mai esplicitata. Troppo. 

Invece per Repubblica il vescovo di Roma, pastore della Chiesa universale, è l’alternativa a questo provvisorio titolare del Viminale. Incredibile.Un sogno si realizza, La Repubblica consegna a Salvini lo status di riferimento e guida spirituale. 

Papa Francesco ha subito affronti, da chi lo ha vilipeso, da chi lo ha offeso. Ora ci mancherebbe solo che, risentiti, quelli della comunicazione a cinque stelle pensino di dire che il Papa è il successore di Pietro e Di Maio il successore di Giuseppe (detto Beppe) e sarebbe fatta.  

A proposito, se a La Repubblica interessasse il mondo cattolico, pensino a un titolo del genere: “I cattolici al bivio: con il Vangelo o senza?”  

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