COSE DELL'ALTRO MONDO

Riccardo Cristiano

Giornalista e scrittore

21/8/2013: quando alla Ghouta è morto l’Occidente

Oggi assisitiamo alla progressiva decomposizione del corpo dell’Occidente. Pezzo dopo pezzo il suo corpo si sfalda, i suoi abitanti la abbandonano, la strada che scelgono, terrorizzati, è un’altra. Basta democrazia, basta diritti umani: alle armi! Non sono tempi da leader politici, ma da commissari liquidatori portare a casa il salvabile, organizzare la trincea.

Tutto questo ha una precisa data d’inzio. Il decesso dell’Occidente infatti è stato un suicidio, decretato dal presidente degli Stati Uniti, il suo leader maximo, il 21 agosto del 2013. Quel giorno, davanti al massacro chimico della Ghouta, quando Assad gassò migliaia di suoi cittadini, l’Occidente avrebbe potuto ancora salvarsi. Ma Obama preferì alzare bandiera bianca, lasciare quei morti senza giustizia. Così si è spianata la strada ad Assad a deportare milioni di siriani, che hanno invaso il Mediterraneo, terrorizzati, mentre per consolidare il suo potere il raiss lanciava l’Isis alla conquista dei suoi avversari. Con decapitazioni orripilanti e massacri di massa l’Isis lo ha legititmato. Dopo averli portati in Medio Oriente per arrestare gli americani in Iraq, Assad li ha usati per apparire l’antemurales christianitatis agli occhi di un mondo senza bussola. A quel punto Obama ha pensato di consegnare tutto il Medio Oriente al padrone di Assad, i pasdaran, per arginare almeno la sua corsa nucleare. E’ stato come versare benzina sul fuoco. E’ esploso anche lo Yemen, il nord Africa. Il sogno dell’imamato sembrava a portata di mano. I fuggiaschi sono diventati decine di milioni, la paura che invece di fuggire dai barbari quei disgraziati fossero i barbari si è impossessata di un’Europa senza bussola, depistata dalla propoganda di Putin, vero vincitore territoriale dell’insipienza obamiana.

Davanti allo scatafascio obamiano non poteva che emergere Trump e imporre la sua agenda. Ora la frittata obamiana è fatta. La malattia si diffonde, le metastasi sono ovunque, Bannon e Dugin incassano i divindendi politici da Roma a Visegrad da Istanbul a Londra.

Chi vuole ripartire cerchi di rileggere il recente passato. O si riparte da qui, dalla comprensione di quanto è accaduto, di chi ha spezzato il Mediterraneo, o non si va da nessuna parte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *