Qatar, cosa cambierà (e cosa non cambierà) con il nuovo emiro

Da Reset-Dialogues on Civilizations

Se qualcuno aveva ancora un dubbio sul rapporto tra Al Jazeera e il governo del Qatar ora è tutto più chiaro. Il direttore generale del network di Doha, lo sceicco Ahmed bin Jassim Al Thani, si è licenziato dopo circa un anno per andare a lavorare come ministro dell’Economia nel governo del nuovo emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani.

Dalla QatarGas ad Al Jazeera, per arrivare al Ministero dell’Economia, Ahmed bin Jassim Al Thani può dire di aver esplorato tutti gli angoli determinanti dell’emirato.

“Oggi lascio Al Jazeera per rispondere a una chiamata, per servire il mio Paese, con totale fiducia che il network continui ad avere successo” ha dichiarato l’ex direttore. Ma il successo non sembra così scontato. Qualcuno gli starà già dando dell’irresponsabile dato che Al Jazeera sta per affrontare un momento molto difficile del suo percorso con l’apertura di Al Jazeera America. Il nuovo canale inizia con qualche difficoltà rimandando il suo lancio da Luglio ad Agosto, e ora anche senza direttore generale.

C’è già chi spera che Al Jazeera America non faccia la fine del nuovo aeroporto di Doha: una struttura da 15 miliardi e mezzo di dollari che i residenti in Qatar stanno ancora aspettando di poter utilizzare dopo oltre tre anni di ritardi.

Molti, soprattutto all’estero e in particolare in Italia, annunciavano grandi cambiamenti in Qatar con l’ascesa del nuovo emiro Tamim, quarto figlio del precedente emiro Hamad bin Khalifa Al Thani e della seconda moglie, la sceicca Mozah bint Nasser Al Missned.

L’unica cosa rivoluzionaria del nuovo emiro Tamim per ora sembra essere la sua giovane età, 33 anni, perché il resto del suo profilo, della sua storia e delle sue scelte sembrano essere in grande continuità con il padre Hamad.

Tamim, con due mogli e un background militare, ha detto esplicitamente nel suo primo discorso alla nazione che “La realtà sul campo non cambia. Le sfide e le istituzioni restano le stesse”.

Un chiarimento per chi già si preparava a pronunciare la parola “democrazia”. Se possibile, la democrazia si allontana ancora di più dalle prospettive di questo emirato: le elezioni annunciate dal precedente emiro per il 2013 verranno infatti rimandate.

Le prime scelte governative di Tamim non vanno parallele a quelle del padre, mi si sovrappongono del tutto. Come primo ministro è stato scelto quello che è stato ministro degli Interni del Qatar per quasi dieci anni, lo sceicco Abdullah bin Nasser bin Khalifa Al Thani, e come ministro degli Esteri Tamim ha nominato Khalid Bin Mohammad Al Attiyah, ex ministro di stato per gli affari esteri nel governo del padre.

Nel governo compare una donna come ministro, la terza nella storia del Paese, ma anche in questo caso la novità è solo apparente. Hessa Al Jaber, ministro delle comunicazioni nel governo di Tamim, presiedeva dal 2004 l’autorità per le telecomunicazioni e la tecnologia, ictQatar, ed era stata descritta come una delle donne più potenti del mondo arabo dalla rivista economica Arabian Business.

Secondo indiscrezioni del canale arabo della CNN, Tamim aumenterà del 10% gli stipendi dei suoi cittadini. Nel 2011, all’alba della primavera araba, il padre di Tamim aveva aumentato del 60% gli stipendi dei suoi cittadini impiegati nel settore pubblico e del 120% quelli dei qatarini impiegati nella difesa.

Le stesse persone nel governo e le stesse modalità per acquisire il consenso del popolo rendono il vecchio e il nuovo emiro di fatto intercambiabili. Il cambiamento in Qatar sembra rimanere una notizia sbandierata solo dalla stampa distratta.

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Nell’immagine: il nuovo emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani

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