Una legge elettorale abusiva?

Le aperture

 

La Repubblica: “Addio Mandela, eroe d’Africa. L’annuncio nella notte del presidente Zuma. Le lacrime di Obama: un esempio per la mia vita. Ha sconfitto l’apartheid: ‘Il mondo gli sarà grato per sempre”. Il titolo di apertura è per la politica interna: “L’altolà di Napolitano: ‘via il proporzionale’. Scontro Camera-Senato”.

 

La Stampa, con una grande foto di Mandela: “Addio”. Sotto, la politica interna: “’Il Parlamento è legittimo’. Napolitano difende la legislatura: ‘Ora superare il proporzionale’. Scontro Camera-Senato”.

 

Il Corriere della Sera: “Mandela eroe della pace coraggiosa. E’ morto il leader storico del Sudafrica, sconfisse l’apartheid”. “Aveva 95 anni. Il mondo in lutto per l’uomo che insegno come si può vivere senza violenza. Dal carcere al Nobel”. A centro pagina: “Una spinta per il modello tedesco. L’ipotesi: un sistema proporzionale con il premio di maggioranza. Il governo studia la soglia di sbarramento e l’addio alle due Camere uguali”.

 

Il Fatto quotidiano: “Tutti contro tutti. Il giorno dopo il ceffone della Consulta sul Porcellum la rissa divampa peggio di prima. Camera e Senato litigano su chi debba discutere una riforma elettorale che ancora non esiste. Napolitano giura sulla legittimità del Parlamento che lo ha eletto. Ma la vera spaccatura è tra chi vuole nuove elezioni e chi no”.

 

Il Giornale: “Dalla farsa al caos. Rischiamo una pioggia di ricorsi per ogni norma. Ora Camera e Senato si scippano le riforme. Legge elettorale e voto: asse Berlusconi-Grillo”.

Il Foglio: “Si consumano vendette antirenziane sulle spoglie del Porcellum. L’apparato del Pd ringrazia la Consulta e si coccola il proporzionale. Letta vago, D’Alema sfotte sulle primarie”.

 

L’Unità: “La vendetta del Porcellu,. Scontro tra i partiti dopo la sentenza della Consulta. Napolitano: ‘Il Parlamento è legittimo, ma la riforma è un imperativo, vanno superati proporzionale e bicameralismo’. L’allarme di Renzi”.

 

Il Sole 24 Ore: “Draghi: priorità all’economia reale. ‘Pronti a immettere nuova liquidità solo se va a imprese e famiglie’. Il presidente Bce: i tassi resteranno a questi livello o più bassi a lungo. Rischi da bassa inflazione. Giù le Borse’”. Di spalla: “Napolitano: le Camere sono legittime, adesso superare il proporzionale. Sfida Montecitorio-Senato. Bagarre sul M5S”.

 

 

Politica, Corte Costituzionale

 

Sul Corriere della Sera un “dietro le quinte” dedicato al Quirinale: “Presidente, ma allora questo parlamento eletto con un sistema incostituzionale è delegittimato?” Il Presidente “si blocca di colpo nel cortile di Palazzo Reale” a Napoli e “inarcando il sopracciglio come farebbe chi è stupito perché ha sentito qualcosa di inverosimile, risponde: ‘Stiamo ragionando su una sentenza della Corte Costituzionale che espressamente si riferisce alla Parlamento attuale, dicendo che esso può ben approvare in qualsiasi momento una nuova legge elettorale… quindi è la Corte stessa che non mette in dubbio una continuità sulla legittimazione del Parlamento’”.

Su Il Giornale: “Il Parlamento abusivo rischia l’arresto. Dopo la bocciatura del Porcellum, associazioni e sindacati pronti a bloccare le prossime leggi. Pioggia di ricorsi in arrivo”. Il quotidiano spiega che se è illegittimo il sistema elettorale che ha portato alla formazione del Parlamento rischiano di essere illegittime anche le leggi che ha approvato o, verosimilmente, quelle che si approveranno nei prossimi mesi.

Il Fatto quotidiano intervista il politologo Roberto D’Alimonte: “Intervento invasivo, è peggio del Porcellum”. “Sono inorridito”, dice il professore. “Io ero convinto che la Corte non dovesse decidere, ma avendo deciso di farlo speravo almeno che avrebbe scelto un’altra strada, quella cioè di resuscitare il Mattarellum”. “E invece ha fatto un intervento molto più invasivo, sostituendo una legge maggioritaria con una proporzionale”.

 

D’Alimonte ricorda che anche le leggi elettorali regionali hanno il premio di maggioranza. Sono incostituzionali anch’esse? “Assolutamente sì, visto che assegnano un premio di maggioranza al vincente senza alcuna soglia minima di voti. Voglio vedere che succede, anche perché sono convinto che i 15 giudici costituzionali non si sono neanche accorti degli effetti che la loro sentenza avrebbe avuto sulle Regioni”.

L’Unità intervista il costituzionalista Piero Alberto Capotosti: “Dopo le motivazioni il Parlamento decade”, il titolo. “Sempre che la Corte, nelle motivazioni, non chiarisca esplicitamente che gli effetti della sentenza decorrono solo dall’elezione del prossimo Parlamento. Ma questo differimento degli effetti di una sentenza, secondo il modello tedesco, sarebbe un caso eccezionale. Nel passato è successo pochissime volte”.

 

Su La Repubblica: “Ma per la Corte non c’è retroattività e la poltrona degli eletti è salva”. “Il presidente grillino della Giunta: il problema non esiste”. Il deputato del M5S D’Ambrosio, presidente della Giunta per le elezioni della Camera, ha spiegato a parlamentari come Renato Brunetta, capogruppo di FI alla Camera, che quello dei 148 deputati presenti in Parlamento grazie al premio di maggioranza della legge elettorale è un “problema che non esiste, a meno che la Corte on dica che i 148 eletti con il premio di maggioranza se ne devono andare, ma poi mi deve dire anche come li devo sostituire. Sarebbe uno scenario da Apocalisse”, dice il deputato. Lo stesso quotidiano intervista Riccardo Chieppa, già presidente della Consulta: “La sentenza non provoca uno sfascio istituzionale, ma il Parlamento dovrebbe legiferare prima dell’arrivo delle motivazioni”.

 

Su La Repubblica anche un commento di Stefano Rodotà, che spiega le “ragioni della Corte” e scrive tra l’altro: “La sentenza non travolge formalmente il Parlamento. Ma sicuramente incide, e profondamente, sulla sua legittimazione politica. Ferma la possibilità di approvare una nuova legge elettorale, comunque rispettosa del contesto definito dalla Corte, davvero non sembra possibile che un Parlamento con un così profondo vizio d’origine possa mettere le mani sulla Costituzione. Fino a ieri questa poteva essere considerata una presa di posizione polemica di qualche politico o studioso. Ora è un dato istituzionale, ineludibile per tutti”:

 

Internazionale

 

Sul Corriere della Sera si torna a parlare della Repubblica Centrafricana, “l’ex colonia dilaniata dallo scontro tra milizie cristiane e musulmane”. “Cento morti in Centrafrica. Scatta l’intervento francese. L’Onu autorizza la missione. Gli Usa: pregenocidio”.

Dallo stesso quotidiano, la strage di Sanaa, nello Yemen, “il peggior attacco degli ultimi 18 mesi”, un attaccokamikaze contro il ministero della Difesa yemenita, che ha causato 52 morti, tra cui due medici tedeschi di una Ong. “L’attentato non è stato rivendicato ma l’uso dell’autobomba fa pensare ad Al Qaeda”.

Il Sole 24 Ore ricorda che accanto al Ministero della Difesa a Sanaa si trova anche un complesso ospedaliero: “Attacco all’ospedale militare in Yemen, strage di medici”, il titolo.

 

Su Il Foglio, con copyright Wall Street Journal, un articolo dedicato alla politica estera di Usa e Arabia Saudita: “Con chi ci tocca trattare. America e Arabia Saudita hanno ripreso i contatti con i ribelli fondamentalisti ma non di al Qaeda”.

 

Su L’Unità un articolo dedicato alla situazione in Ucraina: “Lavrov: ‘Ue isterica perché Kiev ha scelto Mosca. Il ministro degli esteri russo al vertice Osce in Ucraina. L’ipotesi del voto anticipato”. Il quotidiano ricorda che a Kiev si riuniscono i rappresentanti della Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e l’occasione diventa teatro del confronto tra Russia ed Europa. Lavrov: “Questa situazione è legata a qualche isteria degli europei, che stata causata dal fatto che l’Ucraina ha esercitato il suo diritto sovrano di decidere di non firmare un accordo che gli esperti ucraini e l’amministrazione non vedeva conveniente in questa fase”. Poco prima il ministro degli esteri tedesco Westerwelle aveva definito “semplicemente inaccettabili” le “pressioni economiche esercitate nei confronti dell’Ucraina”. Il capo della diplomazia tedesca, scrive L’Unità, non ha fatto nomi, ma è noto che la Russia ha minacciato Kiev di aumentar eil prezzo del gas e ha fatto capire che, aderendo alla zona di libero scambio Ue, avrebbe dovuto rinunciare ai vantaggi che le verrebbero dal far parte dell’Unione doganale”.

 

E poi

 

A Nelson Mandela sono dedicate molte pagine dei quotidiani. L’inserto R2 de La Repubblica offre un “ritratto” di Adriano Sofri. Il Corriere della Sera una intervista alla scrittrice Toni Morrison. La Stampa una intervista allo scrittore Richard Mason e un articolo di Gianni Riotta.

La Repubblica offre in prima pagina una inchiesta, realizzata con L’Espresso, e firmata da Glenn Greenwald e Stefania Maurizi: “Spiate 45 milioni di telefonate, così gli Usa hanno intercettato politici e imprenditori”. I documenti, pubblicati dal settimanale in esclusiva, fanno parte di quelli in possesso di Edward Snowden, e proverebbero l’esistenza di una “unità speciale che opera sotto copertura, protetta dalla immunità diplomatica,ma con una missione delicatissima: spiare le comunicazioni della leadership italiana”. Il titolo: “Spiate 45 milioni di telefonate, così gli Usa hanno intercettato politici e imprenditori in Italia”. “Rivelazioni Espresso-Repubblica: le antenne a Roma e Milano”.

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