Rischio Vietnam per la riforma del Senato?

La Repubblica: “Modifiche record e voto segreto. Riforme in bilico”, “Ottomila emendamenti, rischio rinvio a settembre”, “Berlusconi scrive ai leader della destra: uniamoci”, “Frenata sulla giustizia dopo il verdetto di Milano”.
In evidenza la foto di tunnel a Gaza nelle immagini del fotografo dell’agenzia Magnum Paolo Pellegrin: “Gaza, nessuno ferma la guerra, le bombe fanno strage in ospedale”.
A centro pagina: “Obama accusa Putin: voglio la verità sull’aereo”, “’Ha armato i ribelli in Ucraina’”.
A destra, il richiamo alle pagine R2 Cultura con un intervento di Guido Crainz: “Se la Chiesa dice grazie al Vangelo di Pasolini”, “A 50 anni dall’uscita il riconoscimento vaticano: ‘Il più bel film su Gesù’”.

Il Corriere della Sera: “‘Così è stato colpito l’aereo”. “I miliziani filorussi raccontano le ore della tragedia. ‘I capi ci parlarono di un volo con i parà di Kiev'”. “Mosca: caccia ucraino in zona. Ma Obama: non ostacolate le indagini”.

La Stampa: “Ucraina, Obama avverte Putin: ‘Sull’aereo vogliamo la verità’”, “Dopo quattro giorni i ribelli lasciano partire il treno con le salme”.
Prima colonna a sinistra: “Le riforme al rallentatore, Renzi minaccia: niente ferie”, “Boschi contestata”.
In taglio basso: “Blitz contro Israele dai tunnel, all’alba battaglia nel kibbutz”, “A Gaza ancora vittime civili, razzo su un ospedale”.

Il Fatto, in riferimento al “Senato non elettivo”: “Gli italiani vogliono scegliere. La Boschi insulta: ‘Bugiardi’”. E si spiega: “I sondaggi concordano: il 70% dei cittadini vogliono eleggere i senatori, anziché farli nominare dalle Regioni come impone la controriforma ‘Renzusconi’. In aula la ministra attacca chi chiama con il suo nome la svolta autoritaria: ‘Bugie e allucinazioni’. Ma l’inizio del voto slitta ad oggi”.
E in evidenza il quotidiano rilancia l’appello: “140 mila. Firme e appelli per salvare la Costituzione”.
In taglio basso: Italgas: “Uno sporco affare con gli amici del boss Provenzano”, “Il tribunale di Palermo ha sottratto ai suoi amministratori una società completamente pubblica (controllata da Eni e Cassa Depositi e prestiti) che gestisce 53mila chilometri di rete. E dove erano entrati gli interessi occulti degli imprenditori legati ai clan”.
Sulla guerra in Israele: “La speranza non abita più a Gaza. Strage infinita: 650 vittime”.
L’Unità: “‘Gaza, basta vittime civili. più di 500 morti, colpito anche l’ospedale. Allarme umanitario, muore un bambino ogni 90 minuti. Pressing dell’Onu per una tregua immediata”.
A centro pagina: “Boschi: ma quale svolta autoritaria”. “La ministra difende la riforma costituzionale: chi usa certi argomenti ha le allucinazioni”. “Lega e Sel contestano e fanno ostruzionismo”.
Il Giornale: “Parte l’operazione anti-Renzi”. Di spalla: “Nelle vie di Gaza c’è in gioco il futuro di Israele”. A centro pagina: “Camera e Senato in rivolta per salvare i superstipendi”.

Riforme

 

La Repubblica, a pagina 2: “Senato, il voto slitta ancora. Boschi contestata in aula. ‘Legge autoritaria? Bugia’”, “L’ostruzionismo blocca la riforma del bicameralismo. Il ministro: ‘Un’allucinazione parlare di svolta illiberale’”. Il retroscena è a firma di Goffredo De Marchis ed ha il seguente incipit: “Il rischio Vietnam adesso è lampante e l’ipotesi di uno slittamento a settembre tutt’altro che campata per aria. ‘Grillo ha il dente avvelenato. Vendola pure. Vogliono sfregiarmi rinviando la riforma a dopo l’estate. Ci proveranno, questo è sicuro’, dice Matteo Renzi ai suoi collaboratori”. Il quotidiano riferisce anche che sono già state avanzate richieste di voto a scrutinio segreto da Sel, M5S e i dissidenti Pd Corradino Mineo e Walter Tocci. Ed è ancora La Repubblica ad intervistare lo stesso senatore Pd Mineo: “I macigni sui binari Matteo se li è messi da solo”. Mineo, interpellato sulla questione voto segreto, spiega: “Sulla questione delle libertà della persona, di cui secondo noi dovrebbe occuparsi il nuovo Senato, sono favorevole al voto segreto. Ma sull’elezione popolare dei nuovi senatori, no: il voto deve essere palese. Deve restare a verbale chi è contrario a che un pezzo di ceto politico elegga un pezzo di ceto politico. Quindi figuriamoci se voglio andare al voto segreto”.
La Stampa: “Adesso il voto in Senato può slittare”. E nella pagina di fianco: “Riforme, Renzi minaccia di far saltare le vacanze ai senatori”, “L’incubo nel Pd: ‘Ci tocca disdire voli già prenotati’”.
La Repubblica si occupa delle migliaia di emendamenti depositati e del rischio che alcuni di essi faccia da “esca”: “Taglio dei deputati e parità, le ‘esche’ dei ribelli”, “Tra i quasi ottomila emendamenti, proposte per calamitare consensi oltre il fronte del no”.
Su Il Fatto: “Nuovo sport: lancio dell’emendamento”, dove si dà conto dei timori per “l’Incidente”, con la maiuscola, che potrebbe far saltare in aria i piani “del premier frettoloso”: può accadere sull’elezione diretta del Capo dello Stato (proposta da Casini) o sulla riduzione dei deputati a 500, per esempio.
Il Corriere della Sera intervista Corradino Mineo. Titolo: “‘Hanno chiamato pure dal Vaticano per dirmi ‘vada avanti'”. Non era il Papa, era “un monsignore”, che “era davvero appassionato”, e avrebbe anche detto “siamo con voi”. Sul testo dice che è “inconsapevolmente autoritario”. Ce la fate a non farla approvare? “Non so, comunque abbiamo già vinto”, “abbiamo stravinto dal punto di vista morale”.

 

Pdl, Forza Italia

 

Su La Repubblica: “Pronta la lettera di Berlusconi ai leader del centrodestra: ‘Ora possiamo riunificarci’”, “Il capo di Forza Italia preannuncia una missiva chiedendo un incontro a Ncd, Fdi, Lega e Udc. Alfano: ‘Discutiamo, ma non in una dimensione berlusconiana’”. Con un’intervista alla presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “Niente accordi di vertice, voglio le primarie”.
La Stampa: “Berlusconi: l’alleanza con la Lega si farà”. E l’intervista è al sindaco leghista di Verona Flavio Tosi: “Per noi restare isolati sarebbe un grave errore. Il centrodestra va rilanciato”, “serve una coalizione liberista”.
Sul Corriere viene intervistata Nunzia De Girolamo: “Entro un anno un congresso per riunirci”, dove la riunificazione deve comprendere Forza Italia, il Ncd, l’Udc, Fratelli d’Italia, la Lega. Il leader: Berlusconi è “imbattibile” per la capacità che ha di “rialzarsi”, e dunque “la leadership delle idee è senz’altro la sua”. “Il candidato vero e proprio lo sceglieremo con le primarie”.
Su Il Giornale intervista a Giovanni Toti, dove si parla di “operazione anti-Renzi”: “Si dialoga e si stringono alleanze su programmi, obiettivi, progetti e su un’idea di Paese. Siamo pronti a dialogare con Ncd e con chi, come noi, vuole mettere al primo posto gli italiani. Per tornare a vincere contro un Renzi tutto chiacchiere e tasse”. Riferisce del colloquio Berlusconi-Alfano, dice che “sono in piedi contatti informali. Ci sarà occasione anche per un incontro ufficiale, ma non c’è fretta visto che non ci sono scadenze elettorali alle viste”. Pensa ad una nuova Casa delle Libertà? “No, oggi non è tempo per una riunificazione sotto un’unica bandiera o per una nuova CdL. Bisogna lavorare su una federazione dove ciascuno conservi la propria identità”.
Su La Repubblica (con un articolo di Liana Milella) ci si occupa di riforme in tema di giustizia: “L’allarme del governo sulla riforma: ‘Più difficile dopo la sentenza Ruby’”, “Le ‘nuove pretese’ dei berlusconiani e il dialogo tra Fi e Ncd restringono gli spazi di azione”.
Il Giornale scrive che Berlusconi “benedice l’operazione ‘ago e filo’ per ricucire il fronte del centrodestra”, e aggiunge che si propone come “mediatore” con i “malpancisti” sulla riforma del Senato. “Un Berlusconi mediatore, lontano mille miglia dal Berlusconi tranchant andato in onda nell’ultima riunione dei gruppi congiunti. Allora impose il suo diktat con toni e modi inconsueti con tanto di ‘vaffa…’ a Minzolini, Capezzone, e D’Anna. Ma allora si era alla vigilia di una sentenza che poteva essere un incubo e i nervi erano a fior di pelle. Oggi no. Il Cavaliere è più disteso, rilassato, rinfrancato, decisamente più forte umanamente e politicamente. Così, come promesso nei giorni scorsi, Berlusconi vuole vedere Fitto «a vis à vis, io e te da soli». L’incontro potrebbe esserci oggi, visto che il Cavaliere torna a Roma anche per la presentazione del libro Il cuore oltre gli ostacoli di Michaela Biancofiore. Non è escluso, quindi, che dopo il faccia a faccia con Fitto il testo del governo sul nuovo Senato subisca ulteriori modifiche. In fondo Berlusconi condivide molte delle obiezioni avanzate dai malpancisti. E Paolo Romani non esclude ritocchi”.
Gaza

La Repubblica fa parlare soprattutto le immagini: sono quelle che corredano l’articolo del corrispondente a Gaza Fabio Scuto e le ha scattate Paolo Pellegrin, dell’agenzia Magnum: “Nel ventre di Gaza, ecco i tunnel di Hamas che hanno scatenato il fuoco di Israele”, “Il braccio militare della Striscia li considera un’arma potente ed efficace per infiltrare guerriglieri a casa del nemico. L’azione di terra è partita per scovare e distruggere la rete di cunicoli”, “Solo ieri i militari dello Stato ebraico hanno scoperto e fatto esplodere tredici gallerie. Almeno due gli attacchi sventati dei commandos di islamisti a kibbutz”.
La Repubblica intervista anche lo scrittore Nathan Englander, ebreo americano: “Due popoli divisi dall’odio per la follia estremista di Netanyahu e di Hamas”, “Quando vivevo laggiù era diverso. Noi ebrei facevamo trekking in Cisgiordania”, “Non capisco come un israeliano non si renda conto dell’orrore dei piccoli innocenti uccisi nella Striscia. Ma è intollerabile anche la pioggia di razzi sulle città israeliane”.
La Stampa: “Hamas, blitz all’alba nei kibbutz. Ma a Gaza è ancora strage di civili”, “Guerriglieri infiltrati dai tunnel: uccisi 7 soldati. Raid israeliano su un ospedale”: è la corrispondenza di Maurizio Molinari da Or Ha-Ner. Che firma anche un “retroscena”: “Il modello Hezbollah e gli arsenali dal Sudan. Tsahal colta di sorpresa”, “Le brigate al Qassam molto più efficaci che nel 2009. Bombardato il deposito di razzi iraniani a Khartum”. Il blitz israeliano per colpire il deposito sarebbe stato rivelato dal quotidiano arabo londinese “Al Arab” e sarebbe avvenuto venerdì scorso, a pochi giorni di distanza da un incontro tra il capo di Hamas Khaled Meshaal e il presidente sudanese Omar al Bashir, cui l’Iran avrebbe offerto un sistema anti-missile per proteggersi dai raid israeliani.
Per Il Fatto “la guerra è chirurgica”, “bombardati gli ospedali”. Cosimo Caridi, inviato nella Striscia di Gaza, scrive che “l’escalation militare continua: l’Idf punta a spezzare in due la Striscia arrivando al mare”.
Su L’Unità viene intervistata Maired Maguire, presidente della Fondazione Nobel, che dice: “Colpire i civili è un crimine”. La richiesta – sottoscritta da più 100 artisti, personalità e premi Nobel – chiede un embargo sotto tutela Onu.
Il Sole, come gli altri giornali, si sofferma sul ruolo americano: Kerry è di nuovo in missione al Cairo (mentre Obama si occupa di Putin e di Ucraina), e la sua “difficile mediazione” è finalizzata anche a fare in modo di “separare”, tra gli oltre 40 mila dipendenti pubblici di Gaza che da mesi non percepiscono lo stipendio, quelli che sono considerati “terroristi” (circa 13 mila) e qelli che sono “legittimi dipendenti pubblici”.
Ucraina

Il Corriere offre un reportage di Lorenzo Cremonesi, che cita prole dei miliziani filorussi ucraini: “‘Pensavamo di dover combattere con i piloti ucraini appena arrivati a terra col paracadute, invece ci siamo imbattuti in cadaveri civili. Tanti poveri resti di corpi, assiee a valigie, bagagli che nulla avevano di militare'”. Cremonesi scrive che queste parole sono “rivelatrici”, “rivelazioni importanti nella loro innocente semplicità”. “‘Giovedì pmerggio i nostri comandantri ci hanno ordinato di salire sui camion con armi e munizioni in quantità. Pochi minuti prima, forse dieci, avevamo udito un grosso scoppio nel cielo. Abbiamo appena colpito un aereo dei fascisti di Kiev, ci hanno detto, ingiungendoci di fare attenzione per il fatto chje c’erano informazioni per cui almeno una parte dell’equipaggio si era lanciato con il paracadute. Era stati visti oggetti bianchi tra le nuvole. Forse avremmo dovuto combattere per catturarli'”. Il soldato non dice né il suo nome né il suo grado. E’ un membro della unità combattente Oplot.
“A nome del governo malese ringraziamo la Repubblica di Dontesk di averci riconsegnato le due scatole nere, che sono di proprietà della Malesia”, ha detto uno degli esperti malesi, citato da Il Giornale. “Vedo che sono praticamente intatte”.
I ribelli filorussi hanno inoltre annunciato il cessate il fuoco in un raggio di 10 km nella zona in cui è precipitato l’aereo per consentire ulteriori indagini”. Il quotidiano scrive anche che ieri sono stati “recuperati quasi tutti i corpi delle 298 vittime”. Prima saranno portati a Kharkiv, poi partiranno per l’Olanda, “accompagnate dai rappresentanti della Malaysia e dell’Osce”. Prima di lasciare la stazione di Torez, i cadaveri sono stati esaminati di nuovo, questa volta da esperti olandesi. “Ma restano ancora incongruenze tra i dati delle varie fonti: Kiev riferisce che nei cinque vagoni refrigerati ci sono 252 corpi, mentre gli esperti internazionali parlano di 282. Non tutti sarebbero stati caricati, ha spiegato oggi in conferenza stampa l’ambasciatore ucraino a Roma, Yevhen Perelygin”.
Su La Stampa il corrispondente da New York Francesco Semprini dà conto delle dichiarazioni rilasciate ieri dal presidente Usa sulla guerra in Ucraina e l’abbattimento del volo della Malaysian Airlines: “Obama, sfida diretta a Putin: ‘Basta ostacolare le indagini’”, “Il presidente Usa: lui è responsabile, ha armato e addestrato i separatisti”. L’inviata in Ucraina Lucia Sgueglia spiega che le “scatole nere” dell’aereo sarebbero state consegnate dai ribelli filorussi alle autorità malesi.
La Repubblica: “Obama: ‘Putin non ostacoli le indagini’. Mosca: ‘Un caccia di Kiev passò vicino al jet’”. Il reportage di Paolo G. Brera: “Le vittime del Boeing tornano in Olanda. Scatole nere consegnate alla Malesia”. Il quotidiano riproduce un’intervista della NBC al Segretario di Stato Usa John Kerry: “Quel missile sparato dai filorussi. Abbiamo le immagini”, “Abbiamo molte prove, sappiamo da dove è partito il lancio. E’ avvenuto quando l’aereo è sparito dal radar”. “Alcune settimane fa -dice Kerry- un convoglio di circa 150 veicoli, tra cui corazzati per il trasporto di truppe, carri armati, lanciarazzi, artiglieria, ha raggiunto i separatisti”, “Abbiamo intercettato le conversazioni dei ribelli in cui parlavano del trasferimento, dello spostamento e del riposizionamento del sistema SA-11, proprio nell’area dove crediamo sia avvenuto l’abbattimento poche ore che questo accadesse”, “ma il fatto ancor più importante è che abbiamo raccolto le immagini di questo lancio. Ne conosciamo la traiettoria. Sappiamo da dove è venuto. Ne conosciamo i tempi, ed è stato esattamente nel momento in cui quell’aereo è scomparso dal radar”.

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