Renzi oggi al Quirinale per l’incarico

Corriere della Sera: “Governo, tempi più lunghi”, “Oggi l’incarico a Renzi, tensione su nomi e programma”.

A centro pagina: “Le tariffe delle nostre città sono cresciute in dieci anni tre volte più che in Europa”, di Sergio Rizzo.

In basso: “’La trattativa Stato-mafia era lecita’”. Un libro del giurista Giovanni Fiandaca e dello storico Salvatore Lupo critica il processo di Palermo. L’articolo è di Di Giovanni Bianconi.

 

La Repubblica: “Oggi incarico a Renzi: mi gioco tutto”, “Alfano attacca Berlusconi: ‘E’ irriconoscibile con i suoi inutili idioti’”.

A centro pagina: “Sochi, la polizia russa ferma Luxuria con la bandiera gay”.

 

La Stampa: “Renzi, la grana Economia”, “Stamattina l’incarico. La scelta per il ministero-chiave sbloccherà la squadra”.

A centro pagina, due grandi foto rimandano all’attualità internazionale. Nel primo caso il quotidiano riproduce un appello lanciato dal fisico Stephen Hawking: “Salvate i bambini siriani”. Nel secondo, si tratta di un reportage da Sarajevo di Domenico Quirico per raccontare la protesta dei giovani bosniaci.

 

L’Unità: “Renzi, ci vuole più tempo”. “Il segretario stamattina al Quirinale per l’incarico. I suoi: ci vuole qualche giorno. Dicono no Guerra, Reichlin e Bini Smaghi. Sull’Economia la partita più difficile. Ancora pressing su Letta che ripete: mai”. A centro pagina: “Primare regionali, flop ai gazebo”. Si votava per eleggere i segretari regionali del Pd, e l’affluenza è stata bassa. “Minoranza polemica. Fassina: tra gli elettori pesa la scelta brutale fatta su Letta”. A fondo pagina il fermo di Vladimir Luxuria a Sochi: “Simbolo gay, Luxuria fermata. Aveva una bandiera che inneggiava al movimento”. Nella notte è stata rilasciata.

 

Il Giornale: “L’ora degli idioti”, in riferimento ad una frase pronunciata da Alfano, che – a proposito di Berlusconi e di chi lo circonda – ha parlato di “inutili idioti”. “Alfano alle corde la butta in rissa politica, Della Valle in difficoltà lo imita in economia”. E poi: “Il pizzino di Napolitano: tre ministri li scelgo io”.

 

Il Fatto quotidiano del lunedì: “Il Pd fa saltare i 5 decreti e salva i soldi ai partiti”. Si parla dei 5 decreti in scadenza (uno riguarda l’abolizione del finanziamento ai partiti), e della opinione dei parlamentari renziani del Pd: “Per noi – dice una fonte interna al gruppo – i decreti possono decadere tutti o quasi”.

 

Renzi

 

Salirà alle 10.30 al Quirinale Matteo Renzi e La Repubblica spiega “la trattativa” parlando delle “garanzie” che il premier in pectore sarebbe intenzionato ad offrire al leader del Nuovo Centrodestra: “’Non cerco altre maggioranze’”. Secondo il quotidiano l’orientamento di Renzi, espresso agli amici, sarebbe il seguente: “So che Angelino intende collaborare a un progetto riformista. E con lui ho preso un impegno: non sfruculiare il Nuovo Centrodestra lavorando ad altre maggioranze”. E ancora: “Osservo molti movimenti in Sel e nei 5Stelle. Ricevo dei segnali chiari da quella parte”. E a destra? “Idem. Dalla Lega e da Forza Italia, ma non voglio nemmeno pensare a cambiare l’asse dell’esecutivo”.

Sullo stesso quotidiano compare un’intervista a Maurizio Lupi, esponente del Nuovo Centrodestra e ministro delle Infrastrutture uscente: “Renzi faccia un comitato degli alleati che scriva il programma punto per punto”. Poi annuncia le richieste di Ncd: “Alfano vicepremier”. Spiega: “Se è un governo di coalizione e non un governo di centrosinistra, questa qualificazione deve essere visibile non solo nella sua composizione ma anche nella sua guida. Nessuno ha vinto le elezioni, è bene che se lo ricordi”. E sulle riforme istituzionali “sarebbe un’anomalia molto forte se Renzi pensasse a un accordo separato con Forza Italia tagliando fuori le forze della sua maggioranza”. Sull’Italicum il Ncd chiede modifiche su preferenze, soglie di sbarramento e premio di maggioranza.

Anche per il Corriere “resta il nodo Alfano”: “il Nuovo Centrodestra fa pressione per avere tre uomini nella squadra e c’è il nodo del ruolo per Angelino Alfano, tra vicepremier e ministro dell’Interno. Ma non sono solo poltrone, c’è anche una questione di programma (Alfano vuole un patto alla tedesca, scritto nero su bianco). E anche per questo ieri Maria Elena Boschi (in predicato per un ministero o un altro incarico importante), ha certificato la frenata: ‘Sono giornate decisive. Sono stati chiesti tempi non particolarmente accelerati. Prenderemo qualche giorno e non resta che aspettare domani’. Insomma, difficile che il giuramento avvenga prima di venerdì”.

La Stampa scrive che Alfano “continua a volere un ministero suo”. Il Giornale: “Renzi sale al Quirinale e mette Ncd all’angolo”. Il quotidiano parla di diktat alfaniani su poltrone e Italicum: ma “Matteo fa spallucce: ‘Armi spuntate’”. Perché, secondo Il Giornale, Renzi non avrebbe alcuna intenzione di avallare un patto alla tedesca. Quanto agli alfaniani, essi “temono come la peste la ‘doppia maggioranza’ (quella di governo, con Ncd in posizione subalterna, e quella sulle riforme, con Berlusconi e Renzi che menano le danze) e si sono impuntati sull’Italicun da cambiare ‘profondamente’, soprattutto limando quelle soglie che li consegnerebbero a mani legate al Cavaliere”.

Dal Corriere della Sera segnaliamo i dati del sondaggio presentati da Nando Pagnoncelli, secondo cui soltanto il 31 per cento degli italiani giudica positivamente la “staffetta” tra Letta e Renzi. Per quasi i due terzi degli interpellati (982) la scelta di Renzi è sbagliata: c’è la preoccupazione che incontri le stesse difficoltà del suo predecessore.

 

Ministeri

 

Una delle questioni-chiave è l’assegnazione del ministero dell’Economia: un “rebus”, secondo La Repubblica. Il futuro titolare del Tesoro deve avere un profilo politico: questo sembra l’orientamento di Renzi. E deve avere credibilità in Europa. In calo le quotazioni di “tecnici” come Lucrezia Reichilin e Bini Smaghi. Tra i politici di parla di Fabrizio Barca. Il Colle, secondo il quotidiano, vedrebbe bene l’approdo in quel ministero dell’ex premier Enrico Letta, “che però non ne vuol sapere, così come Renzi non sembra entusiasta di avere in squadra il suo predecessore”.

La Stampa: “Squadra bloccata in attesa del sì della Reichlin”, “Resta la favorita per l’Economia, ma ha chiesto tempo”.

Corriere: “Per la casella chiave dell’Economia ora si cerca un politico”. E anche qui si rilancia l’ipotesi di Fabrizio Barca: “ma spunta anche Bernabé”.

Il Corriere scrive anche che oggi Renzi incontrerà Luca Cordero di Montezemolo per proporgli di entrare in squadra. E che avrebbe proposto al fondatore di Emergency il ministero della Salute: ma Gino Strada avrebbe rifiutato.

 

Pd

 

Il Giornale: “la fronda interna agita il Pd. In dubbio il sì alla fiducia”, “Civati e minoranza minacciano di non sostenere il nuovo esecutivo guidato dal segretario. Ma poi aggiustano il tiro: ‘Mai parlato di scissione’”.

Su La Stampa: “La minoranza Pd in campo su lavoro, impresa e sviluppo”. Il quotidiano scrive che la minoranza consegnerà un documento al segretario già oggi, dopo che avrà ottenuto l’incarico di guidare il governo. Stefano Fassina, uno degli estensori del testo, spiega che si tratterà di “un memorandum” per ripartire da sviluppo, lavoro e Stato sociale. Si chiede di rinegoziare gli obiettivi di finanza pubblica con l’Unione europea, per sostenere lavoro e imprese; una revisione del programma di privatizzazioni; l’utilizzo delle entrate così recuperate per finanziare un servizio civile per il lavoro. E, ancora, Fassina spiega che si chiede una “redistribuzione del tempo di lavoro: contratti di solidarietà, età di pensionamento flessibile, incentivazione del part-time, congedi parentali obbligatori”. L’approccio a questi temi, sottolinea il quotidiano, è diverso dal Jobs act di Renzi: “per noi il lavoro è una questione di politica macroeconomica, non di regole del mercato del lavoro”, spiega Fassina, che ha dato le dimissioni dall’incarico di viceministro dell’Economia in polemica con il segretario Pd.

Il Corriere: “Il peso della sinistra Pd sul programma. Civati: ‘Io e altri dieci siamo a disagio’”, “Documento della minoranza. Cuperlo: non limitare i diritti dei lavoratori”. Dove si ricorda che la sinistra è in minoranza nel partito ma “può ancora fare il bello e il cattivo tempo nei gruppi parlamentari”.

 

Centrodestra

 

Ieri, scrive il Corriere, Alfano “ha mostrato i denti”. Due giorni fa Silvio Berlusconi, dalla Sardegna, durante un comizio a sostegno del candidato governatore Cappellacci, aveva apostrofato gli esponenti del Nuovo Centrodestra come “utili idioti, stampella di un governo della sinistra”. Alfano ieri gli ha risposto: “In Sardegna ho visto un Berlusconi irriconoscibile. Rabbia e rancore non sono i connotati del Berlusconi che conoscevo. A forza di calci e insulti Forza Italia è passata dal 38% al 22 attuale a forza di insultare chi voleva le riforme. La verità è che in questi ultimi anni Berlusconi si è circondato di troppi inutili idioti. Inutili idioti che hanno mandato in frantumi la rivoluzione e il sogno liberale dello stesso Berlusconi”. Scrive il Corriere che con un discorso durissimo nei toni Alfano sfida Berlusconi e Forza Italia e “di fatto si candida a contenderne il primato a destra, a guidare lui la ‘rivoluzione liberale’ lasciata cadere dall’ex premier”. Un cambio di passo dettato tanto dall’esigenza di far valere il proprio peso nella stesura del programma di governo e nella definizione del numero di ministri che dalla prospettiva delle elezioni europee di maggio, vero banco di prova per il Nuovo Centrodestra.

La repubblica: “Alfano taglia i ponti con Berlusconi, ‘Con i suoi inutili idioti è sceso al 22%, ormai sarà difficile fare un accordo’. Toti: ‘Si guardi allo specchio’. Rissa con Forza Italia”. E sulla pagina di fianco: “Il Cavaliere attonito: ‘Mi deve tutto, ma ora Angelino è un pugile suonato’”, “’Il governo? Entro un anno si torna a votare e vinceremo’”.

Su Il Giornale, Vittorio Feltri: “Angelino, dietro le poltrone niente”. Sulla stessa pagina: “Alfano perde la testa e insulta gli azzurri, ‘Siete inutili idioti’”. Per accreditarsi a sinistra il leader spara contro il Cav: ‘E’ irriconoscibile, vedo in lui rabbia, rancore e violenza’”. Poi si racconta “l’amarezza di Berlusconi” (“Angelino è lì grazie a me”).

 

 

Internazionale

 

Su La Repubblica, con un richiamo in prima pagina: “Noi donne che in India non ci sentiamo più sicure”, di Anita Nair. La scrittrice indiana spiega cosa stia accadendo in un Paese in cui lo stupro è diventato un’emergenza nazionale e dove ragazze e bambine vivono in un clima di paura e sospetto. Il racconto è contenuto nell’inserto R2, dove compare anche un’analisi di John Lloyd: nazionalismo, discriminazioni e violenze, l’India ora sta cambiando volto.

Sul Corriere: “nigeria, milizie islamiche scatenate. Strage con fucili e machete: 90 morti. Tra le vittime dei fanatici Boko Haram cristiani e musulmani”.

La Stampa ospita l’intervento del fisico britannico Stephen Hawking, che chiede di porre fine alla strage in Siria e lancia un appello per salvare i bambini: durante la guerra sono infatti stati uccisi circa 11 mila minori in tre anni. “Dov’è finita la nostra intelligenza emotiva? Il nostro senso di giustizia collettiva?”, chiede Hawking.

Ancora su La Stampa si racconta la sfida dei gruppi legati ad Al Qaeda al generale Al Sisi in Egitto: “Bomba contro i turisti. Il terrorismo torna a far tremare l’Egitto”. L’attentato di ieri ha colpito un pullman di turisti nel Sinai che, spiega Francesca Paci, “è la chiave del futuro egiziano”, secondo molti analisti. Da quell’avamposto di jihadisti e contrabbandieri che è diventata la penisola desertica al confine con Israele dipendono la credibilità dei militari incaricatisi di normalizzare il Paese, l’eventuale riconciliazione con l’Islam non islamista, il rilancio della vitale industria del turismo.

Anche su La repubblica: “Egitto, missile sul bus dei turisti. Al Qaeda uccide cinque persone”, “Terrore a Taba, al confine con Israele: tra le vittime 4 sudcoreani”. Anche qui si spiega come nel Sinai sia in atto da mesi una lotta tra le truppe del generale Al Sisi e i gruppi jihadisti. Sulla stessa pagina, un’analisi di Renzo Guolo: “Il gioco pericoloso di militari e jihadisti”.

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