Mieli contro la sinistra ateniese

Il Corriere della sera: “Troppo poveri, morti sul barcone”. È successo ieri, al largo delle coste della Libia. In un barcone sono stati trovati cinquantuno corpi nella stiva, “dove il viaggio costava meno”. E poi: “Merkel contestata dagli estremisti di destra mentre visita un centro. Sfida agli xenofobi: vergogna”.
Anche La Repubblica: “Migranti, altra strage”. “Il Viminale: in arrivo ventimila profughi”.
A centro pagina: “Borse, la Cina spegne la paura”. Padoan, ridurre la spesa, poi le tasse”. Il ministro dell’economia ieri era al meeting di Rimini.
Sul Giornale il titolo di apertura è: “Il taglio delle tasse dura un giorno. Padoan sbugiarda Renzi. Il ministro: ‘Imposte giù solo se cala la spesa’”.
Anche su La Stampa: “Un’altra strage nel Mediterraneo”.

Sinistra

L’editoriale del Corriere è firmato da Paolo Mieli: “La nuova sinistra di scuola ateniese”. Mieli ricorda che alle prossime elezioni in Grecia si presenterà una formazione proveniente da Syriza, guidata dall’ex ministro Lafazanis “che, secondo i sondaggi, potrebbe prendere tra il 5 e il 7 per cento”. Non potranno allearsi con i comunisti greci, da sempre ostili a Syriza, e pare che anche “il loro astro di riferimento, Yanis Varoufakis, li abbia fin qui snobbati. Lo scopo evidente di Lafazanis e compagni è quello di fare danno ad Alexis Tsipras anche se è improbabile che riescano a ottenere l’«effetto Toti», riescano cioè a far vincere Nea Dimokratia, la destra di Evangelos Meimarakis”. Mieli cita poi la Gran Bretagna, perché il Labour potrebbe essere capeggiato dall’ “iper repubblicano Jeremy Corbyn, deputato da trentadue anni che dall’epoca in cui si affermò Tony Blair e il Labour ‘sterzò al centro’, sostiene di aver votato ai Comuni ben cinquecento volte contro le indicazioni del proprio partito. Cinquecento casi di disobbedienza politica da parte di un solo individuo. Un record che, qui da noi, farà impallidire i seguaci di Miguel Gotor. In ogni caso Corbyn conquisterebbe la leadership laburista dall’interno e – pur non essendo stato negli ultimi venti anni un campione di lealtà – rispettando le regole”. Infine cita Oskar Lafontaine, candidato contro Kohl per la Spd nel 1990, sconfitto, a differenza di quanto fece otto anni dopo Gerhard Schröder “che riportò al governo i socialdemocratici tedeschi e chiamò il suo meno fortunato predecessore a guidare il ministero delle Finanze. Ma già nel 1999 Lafontaine lasciò l’incarico (tuonando ‘contro la dittatura dei mercati finanziari’) anche se mantenne, nel partito, la prestigiosa carica di presidente. E da presidente non perse occasione per manifestare il suo dissenso nei confronti della politica di rigore imposta da Schröder (politica, va detto, a cui oggi anche i suoi ex oppositori riconoscono il merito di aver reso possibile che la Germania diventasse la locomotiva del treno europeo)”.
La Stampa intervista il senatore Dem Miguel Gotor a proposito del dibattito in Senato sulle riforme costituzionali e sul ruolo del presidente Grasso che “il premier cerca di condizionare”. Dice che quello di Renzi è un “tentativo maldestro” di condizionare Grasso “che invece ha pronunciato parole sagge sulla necessità di arrivare a un accordo politico per salvaguardare il nucleo condiviso della riforma”.
Il Foglio oggi rivela un “piano di Renzi per il voto anticipato” dando conto di una “simulazione segreta sulle urne” che sarebbe stata fatta dal Pd.

Lavoro

A centro pagina sul Corriere, in evidenza: “Il ministero si corregge sui posti di lavoro creati”. La mole di dati su nuovi occupati, contratti a tempo indeterminato e cessazioni ha prodotto nei giorni scorsi qualche dato evidentemente sbagliato: “Dimezzata la cifra dei contratti stabili”.
Il Manifesto, che nei giorni scorsi aveva sottolineato la discrepanza dei dati andando a leggere quelli dei mesi scorsi, oggi offre un commento di Marta Fana dal titolo “Ministero buffo”: “Il problema di fondo non è solo algebrico, ma anche politico. In Italia si persevera nell’idea che le informazioni statistiche siano un giocattolo ad uso e consumo dei governi e non invece il mezzo di sintesi che per eccellenza ci restituisce nitidamente i fatti”.
Su Il Giornale si parla di “autogol sulle assunzioni: solo la metà di quelle annunciate”.
Il Sole 24 ore: “Il Lavoro dimezza i contratti stabili. Il ministero corregge i dati dei primi sette mesi: la crescita scende da 630 mila a 327 mila”.

Roma

Su La Repubblica viene intervistato Francesco Rutelli, che parla di Roma (oggi il Cdm dovrebbe decidere sulla relazione del Ministro Alfano): “Comune inaffidabile, si merita la mano dura ma spero che il sindaco torni in città per oggi”. Sulle vacanze ai Caraibi e negli Usa di Marino dice che “io al massimo andavo ad Anzio o a Sabaudia”.
Il Messaggero: “L’irritazione di Marino che resta all’estero: ‘”È chiaro che vogliono mettermi in difficoltà”.
Sul Sole si spiega che al Consiglio dei ministri di oggi è attesa una scelta sul futuro e un giudizio sul passato, “segnato dall’inchiesta di Mafia Capitale”. Alle dodici il ministro Alfano “relazionerà sulla vicenda Mafia Capitale, con la decisione finale sul commissariamento o meno dell’amministrazione comunale. Il governo dovrebbe anche varare misure per l’Anno Santo in base al nuovo Piano per il Giubileo che la Giunta Capitolina (assente il sindaco Ignazio Marino ancora in ferie in Usa), delibererà sempre in mattinata”. “Il rapporto del prefetto, al contrario delle conclusioni degli ispettori favorevoli al commissariamento di Roma, prevede lo scioglimento del Municipio di Ostia, il più inquinato dalla criminalità organizzata. Inoltre la rimozione di alcuni dirigenti di dipartimenti più a rischio di condizionamento del Comune – ambiente, casa e politiche sociali – e la loro sostituzione con funzionari della prefettura. Alfano secondo le indiscrezioni delle ultime settimane sembra intenzionato ad sposare le indicazioni di Gabrielli, chiedendo però alla prefettura un controllo rigoroso”, si legge. Quanto al Giubileo “il prefetto Gabrielli avrà un ruolo centrale, con il compito di coordinare gran parte delle iniziative e il monitoraggio delle attività di supporto all’evento. Secondo alcune indiscrezioni al sindaco Marino potrebbero di fatto restare solo traffico e mobilità”.

E poi

Sul Corriere e su tutti gli altri quotidiani la fotonotizia è per “l’esecuzione in diretta tv che sconvolge il mondo”, avvenuta ieri negli Usa. “Si fa presto a dire morte in diretta ma una scena così atroce non si era mai vista”, scrive Aldo Grasso.
Il quotidiano milanese offre anche una intervista al vicepresidente del Csm Legnini: “Intercettazioni irrilevanti. Ora una legge più rigorosa”. Viene annunciato anche “un giro di vite” per i magistrati che entrano in politica e poi “vogliono tornare indietro”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *