MALA TEMPORA

Marco Vitale

Reinventing government

Già Bernardino da Siena, il grande predicatore senese (1380-1444), che nelle sue prediche aveva spunti di forte umorismo, se la prendeva con il burocrate “che tranquilla (cioè: tira per le lunghe) le questioni e non ne trae mai fine a nessuna”.

La storia è dunque molto antica e non dobbiamo essere velleitari attaccando qualunquisticamente la burocrazia in generale, ma non possiamo neanche far finta di niente. La burocrazia è una struttura fondamentale dello Stato e della vita associata.  E, come ho già detto tante volte,anche sul Giorno, la burocrazia è composta anche da molte persone di valore e, talora, eroiche e da organismi che funzionano. Ciò detto non vi è dubbio che, oggi, il grosso della burocrazia e soprattutto i vertici della stessa e la mentalità che li domina, sono, insieme alla grande maggioranza dei partitanti, il vero nemico del Paese.

Ciò che colpisce di più è che questa PA che dovrebbe  restringersi aumenta, ogni giorno, la sua presa e tenta di attrarre nella sua sfera soggetti ed attività che dovrebbero, invece, essere totalmente estranei alla stessa.

Siamo di fronte ad una tendenza e ad una deriva autenticamente folle. La PA deve dimagrire, restringere la sua sfera di influenza e occupazione, diventare più snella ed efficace. La stessa Relazione del Gruppo di lavoro in materia economico-sociale ed europeo, istituita il 30 marzo 2013 dal Presidente della Repubblica, afferma: “E’ peraltro convinzione diffusa, suffragata da studi e analisi, che l’operatore pubblico debba piuttosto “togliere” che “aggiungere”. Ed, invece, i nostri ineffabili cercano di aggiungere, di attrarre alla propria sfera anche chi alla stessa non appartiene e che, se immessovi, è destinato a sicura morte.

Ciò che impressiona è che non si levi mai una voce politica seria ed autorevole che contrasti, con vigore, questa folle deriva. I più solerti governanti formano commissioni per la riforma della  PA che, regolarmente, abortiscono perché è velleitaria una riforma generale, mentre bisogna contrastare concretamente, caso per caso, le tante vicende paradossali che sono giornalmente sotto gli occhi di tutti. Invece con il governo Monti abbiamo assistito alla cooptazione, a livello  governativo, di alti responsabili della PA, con effetti disastrosi. Il governo, almeno da noi, se vuole diventare accettabile se non buon governo, deve contrastare la sua burocrazia e non cooptarla od esserne servo come, per lo più, è sia a livello culturale che a livello locale. Se vogliamo sopravvivere bisogna, dunque, organizzare un movimento di opinione pubblica, per difenderci contro la PA che ci vuole tutti morti, del tipo di quello che negli anni ’70 sorse negli USA nel filone “Reinventing Government” e che ebbe tanta positiva influenza, iniziando dalla gestione delle città. Ed a questo movimento deve partecipare la parte sana della burocrazia che soffre come i cittadini per la sua stessa ingiusta inefficienza.

La Relazione del Gruppo di lavoro costituita dal Presidente della Repubblica riconosce il problema ed uno dei suoi più autorevoli membri, Salvatore Rossi, economista e vicedirettore della Banca d’Italia, afferma: “Non c’è dubbio che la burocrazia, nel suo complesso per il modo in cui funziona ancora nell’assetto formativo e regolamentare, è diventata un freno anziché una spinta per il Paese. Il primo intervento da suggerire al prossimo governo è di intervenire sul malfunzionamento della pubblica amministrazione, che è la più evidente anomalia dell’Italia anche rispetto a Paesi dalla cultura giuridica simile, cioè la Francia e la Germania”. Ma poi le misure che la Relazione propone sono pannicelli caldi.

Il tempo delle pantomine è passato. Bisogna entrare in guerra, organizzarci, difenderci. Io spero che in ogni città si formi un Comitato civico (con un gruppo di legali) per battersi concretamente, caso per caso, contro i soprusi idioti ed umilianti della PA, che sono spesso un vero e proprio attentato alla Nazione. Non si tratta di fare riforme, ma di impegnarci tutti in una nuova guerra di liberazione nazionale. Per sopravvivere.

Marco Vitale

www.marcovitale.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *