LA BELLA CONFUSIONE

Oscar Iarussi

Giornalista e scrittore, in libreria con "Amarcord Fellini. L'alfabeto di Federico" (Il Mulino ed., 2020)

Leonesse a Venezia

Sebben che siamo donne, paura non abbiamo… A Venezia 70 il Leone alato è piuttosto una leonessa. Dopo l’incipit festivaliero con la dottoressa spaziale Sandra Bullock che in Gravity se la cava meglio dell’astronauta di lungo corso George Clooney, ieri un’altra batteria tutta al femminile si è proposta in Mostra. Sono le protagoniste/antagoniste di Via Castellana Bandiera, l’atteso esordio cinematografico – primo film italiano del concorso – della drammaturga palermitana Emma Dante. E’ un duello al sole rovente della Sicilia, quasi un western metafisico, ovvero un southern per dirla con Flaiano, nel quale si affrontano da una parte la coppia lesbica interpretata dalla stessa Dante e da Alba Rohrwacher, e dall’altra un’anziana di origini albanesi, Samira. A quest’ultima dà corpo infaticabile e sguardo fiammeggiante – quasi senza pronunciare parola – l’ottuagenaria Elena Cotta alla sua prima presenza veneziana dopo una vita dedicata soprattutto al teatro e agli sceneggiati, fin dagli esordi del dopoguerra nella leggendaria Compagnia dei Giovani con Giorgio De Lullo e Rossella Falk (Elena Cotta è la mamma della collega giornalista Olivia Alighiero, habituée dei festival, ieri fiera ed emozionata).

La metafora del film allude alla necessità di allargare gli orizzonti per evitare l’impasse del muro contro muro: infatti i personaggi, serrati nelle rispettive automobili, provenendo da direzioni contrarie si oppongono all’idea di far passare l’altro, imbottigliando via Castellana Bandiera. Una strada che sarebbe invero abbastanza larga da consentire la doppia marcia, come scopriamo nel finale. Un sorta di apologo degli attriti stretti in periodo di «larghe intese» governative, in una società comunque ostruita dalle inimicizie, mentre intorno alle donne fioccano ciniche scommesse.

Emma Dante a Venezia ha detto che vuole rappresentare «uno stato dell’essere e non una condizione geografica», sebbene l’ambientazione e gli umori della vicenda rischino di far percepire il grottesco come un elemento proprio del Sud. E palermitane sono anche Le donne della Vucciria, il mercato reso celebre dal quadro di Renato Guttuso, titolo di un episodio diretto dalla regista palestinese Hiam Abbas per la serie Miu Miu Women’s Tales e presentato alle «Giornate degli Autori». Una festa di musica, danze, corpi e abiti mediterranei.

Il Sud degli antipodi fa da magnifica cornice scenografica a un’altra avventura femminile in Tracks di John Curran, la traversata del deserto australiano intrapresa dalla protagonista Mia Wasikowska (rivelatasi nel ruolo di Alice nel paese delle meraviglie per la regia di Tim Burton), con l’unica compagnia di alcuni cammelli e di un cane, nonché il supporto di un fotografo che la raggiunge in alcune tappe. Ispirato alla vera storia della tracker Robin Davidson, la quale nel 1977 percorse in solitaria duemilacinquecento chilometri di territori impervi raccontando il viaggio per «National Geographic Magazine», il film è un elogio del coraggio e della determinazione femminili spinti fino ai confini dell’impossibile, con lieto fine.

Oggi poi sarà di scena «la moglie del poliziotto» nel film di Philip Groening (Die Frau des Polizesten), tre ore di ordinaria violenza familiare. «Le tenebre dentro di noi», dice il regista tedesco che si fece conoscere qualche anno fa con Il grande silenzio. Tenebre che ci avvolgono e ci accecano, a giudicare dal moltiplicarsi dei casi di cronaca nera fra le mura domestiche. E stasera non mancherà di far discutere The Canyons diretto da Paul Schrader, presidente della giuria «Orizzonti», e sceneggiato dal famoso scrittore statunitense Bret Easton Ellis. A Los Angeles, in splendide ville con piscina, i personaggi poco più che ventenni sono ossessionati dal sesso e dal denaro, e intrappolati in una serie di giochi perversi. Protagonisti sono James Deen, star del cinema porno Usa, e la bad girl per eccellenza, la «cattiva ragazza» Lindsay Lohan, attrice, cantante, modella, arrestata più volte in stato di ebbrezza da droga o alcol, che tra l’altro si fece fotografare con una siringa in mano e intenta a baciare la collega Paris Hilton. Attesissima a Venezia dai paparazzi, Lindsay Lohan ha disdettato ieri sera la suite all’Excelsior perché appena uscita dall’ennesimo ricovero in clinica di riabilitazione (in attesa del prossimo canyon).

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