MEDIAPOL

Alberto Ferrigolo

Giornalista

La prima casa di Silvio

La sentenza è definitiva. E ora anche motivata. Sull’evasione fiscale, Mediaset Berlusconi era ideatore, gestore e regista della frode stessa. Il suo impero funzionava come uno shell game, «e cioè il gioco dei gusci vuoti con la finalità di evadere le tasse». Lo scrive la Corte di Cassazione certificando ben tre gradi di giudizio che hanno comprovato il meccanismo.

Ora tutto questo dovrebbe comportare anche delle conseguenze. Se non direttamente politiche, almeno logiche. Insomma, si dovrebbero tirare le somme anche per capire: sarà pur vero che Silvio Berlusconi è uno dei principali contribuenti del Paese (guai se no lo fosse!), come spesso lui stesso dice e vanta, ma il suo chiodo fisso è come evaderle le tasse, risparmiare sul fisco, «che è odioso». A cominciare dalla prima casa (lui ne ha ben sette, se non qualcuna di più che fuoriesce dal novero delle originarie sette di parecchi anni or sono, compresa naturalmente la prima Casa delle Libertà). Quindi si può capire l’accanimento sull’Imu della prima: almeno è riuscito a risparmiare qualcosa. Evadendo, questa volta, per egge.

E siccome la fiscalità, ancorché eccessiva, è invisa a ciascuno di noi, da qui nasce il consenso più o meno popolare alle azioni anti-tasse o evasive, sul quale Berlusconi scommette, punta, per il proprio personale galleggiamento e tornaconto. Con svariate complicità, quella del Pd inclusa, se è vero che fino all’altro ieri giurava che mai e poi mai l’Imu sulla prima casa sarebbe stata abolita per tutti, compresi i ricchi. E invece pure i ricchi sono stati esentati. Ma poi leggendo i giornali si scopre che la cancellazione dell’Imu è solo apparente. Si chiamerà Service Tax, scatterà nel 2014 e sarà forse ancora peggiore della sola Imu, e in ogni caso siccome il mancato gettito della sua seconda rata di quest’anno (2013) viene a mancare, il governo sarà costretto a chiedere a noi contribuenti il versamento anticipato della Service Tax già nel 2013 magari negli stessi giorni in cui avremmo dovuto pagare la seconda tranche dell’Imu ora abolita. Ciò per cui paghiamo oggi quel che dovremo pagare domani.  Insomma, una partita di giro, una partita contabile con gli stessi soldi.

Fassina, viceministro dell’Economia, dice poi che per via dell’abolizione dell’Imu aumenterà di certo il prelievo dell’Iva di un punto, dal 21 al 22% (se va bene).

Ma non basta: «Egoisticamente sono contento perché non dovrò più pagare l’Imu sulla prima casa» ammette con una certa sincerità Yoram Gutgeld, deputato del Pd e consigliere economico di Matteo Renzi, salvo poi aggiungere che «da esponente della sinistra sono molto triste. È un’operazione da Robin Hood alla rovescia. Si prende ai poveri per dare ai ricchi. Un cedimento alla destra populista».

Già. È il solito gioco delle tre carte di Silvo Berlusconi detto anche “effetto seppia”. Schizzi di liquido scuro per annebbiare la verità, confondere le acque, attaccare meglio il nemico e poi dileguarsi con un bottino di voti dopo l’ennesima campagna elettorale impostata sui suoi presunti successi (sic!).

Chissà invece dove vive il ministro Franceschini, che indifferente alle critiche dice «ma facciamo molte cose di sinistra». Pure? Potrebbe convincersene anche Berlusconi. Sarà l’ennesimo regalo… Un’altra freccia al suo arco per la sua campagna elettorale. Se già ci pensa lui a far cose di sinistra, a che serve più la Sinistra…?

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