L'ASINO DI BURIDANO

Massimo Parodi

Professore di Storia della filosofia medievale all'Università Statale di Milano.

Il papato tecnico di Celestino

Molti hanno pensato e detto che informatica e telematica rappresentano una rivoluzione capace di rendere gli uomini del nostro periodo storico più intelligenti, più colti, ma soprattutto più informati. La stessa convinzione si era probabilmente diffusa al momento della invenzione della stampa e non è facile riuscire a fare le necessarie verifiche per sapere come le cose siano veramente andate da questo punto di vista. Non mancarono naturalmente critiche, allora, contro l’idea di mettere libri e informazioni a disposizione di chiunque, anche di chi fosse privo della preparazione necessaria.
Questa volta non ci siamo lasciati condizionare dai laudatores temporis acti e abbiamo combattuto aspramente contro coloro che, davanti all’enorme quantità di informazioni messe a disposizione dalla rete, lamentano la mancanza di senso critico, di filtri, di criteri di selezione. In assenza di quella massa di informazioni, ci sarebbero ad esempio sfuggite molte sfumature della situazione di questi nostri giorni, molte relazioni tra i fatti, mentre invece …
L’insistente proposta della analogia tra Monti e Celestino V sembra sottolineare giustamente l’aspetto tecnico del papato di Pietro del Morrone eletto per evitare lo strapotere del cardinale Caetani che controllava quasi tutti i mezzi di comunicazione dell’epoca. D’altra parte non deve sfuggire il fatto che la maggior parte delle informazioni sulla questione proviene dalle lettere sottratte a Fabio Fazio dal maggiordomo papale, iscritto al festival tra le nuove proposte. Il loro valore è stato perciò messo in discussione perché potrebbero essere frutto di una congiura volta a condizionare il conclave, dal quale dunque sono stati esclusi, per prudenza, tutti gli ospiti internazionali già invitati.
A questo proposito Bersani, che a forza di imitare Crozza comincia a sembrare Bersani, ha indicato con forza la necessità di un intenso programma di riforme dello Stato del Vaticano, che sappia tuttavia rimanere nel solco della grande tradizione melodica italiana. In questa prospettiva si annuncia il progetto di affidare il prossimo festival a una grande coalizione che esprima una conduzione sul palco da parte di Fini e Casini, il che chiuderebbe una lunga serie di inutili polemiche e voci incontrollate. Ma tutto dipende, se non ho capito male, da come andranno le primarie per l’elezione del prossimo pontefice tra Bertone, Sodano, Scola, Napolitano e Pannella.
Per fortuna su tutto ciò ho le idee chiare, mentre mi tiene sveglio di notte il fatto che nella prossima settimana devo intervenire a una importante riunione cui partecipano celestino e quisling; si muovono dietro le quinte biancaneve e rasputin, non si è ancora deciso se si voterà con la proporzionale o l’uninominale e soprattutto non si riesce a dare una risposta soddisfacente alla domanda decisiva: ma chi fa la parte di Bonifacio VIII?
Che angoscia queste metafore!

 

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