COSE DELL'ALTRO MONDO

Riccardo Cristiano

Giornalista e scrittore

Chiesa, ci sono anche le donne

Finalmente le donne cattoliche hanno deciso di parlare. Lo fanno in rete, e grazie alla rete, con un documento redatto tra di loro e pubblicato oggi sul sito “Gli Stati Generali”. E cosa dicono? Dicono che dopo che una società maschilista produsse una Chiesa maschilista oggi la società è cambiata, o sta cambiando, ma non la Chiesa. “ Non sentiamo il bisogno di riconoscerci in modelli preconfezionati, ma rivendichiamo la possibilità di costruire ciascuna il proprio cammino unico e irripetibile: come persone, come donne, come sorelle, figlie, mogli e madri. Amiamo la maternità che il Creatore ci ha affidato, ma siamo consapevoli che è ben più grande e irradiante della maternità fisica, per questo cerchiamo di essere generative in ogni situazione della nostra vita, compresi i luoghi di lavoro, dell’impegno sociale e politico.”
C’è un ruolo subalterno della donna nella Chiesa di questo Terzo Millennio, per cui la donna esiste se risolve i problemi dei maschi. “Che si tratti dell’oratorio parrocchiale, di movimenti ecclesiali o di Facoltà teologiche, il modello femminile che viene proposto è sempre quello di “stampella” a sostegno delle figure maschili (presbiteri, docenti o mariti). Non ci sono spiragli per capacità femminili che vadano al di là della procreazione, dell’accudimento, o del sostegno agli uomini, a meno di pesanti rinunce alla propria femminilità.” Questa, si denuncia, è infedeltà al Vangelo e quindi si formulano alcune richieste, tra le quali due appaiono molto rilevanti:
“  Che i presbiteri ai quali le nostre comunità sono affidate conoscano e apprezzino il femminile, che abbiano un rapporto sano e sereno con le donne, che siano persone psicologicamente mature. Che si riconosca la possibilità per le donne di avvicinarsi al cuore della vita ecclesiale e che si attribuisca il dovuto valore all’autentico desiderio di partecipare ad una ministerialità più attiva, compresa quella sacramentale. E che pertanto è legittimo e va nel senso del bene per la Chiesa intera iniziare a concepire risposte concrete in questo ambito. Non siamo dei sostituti d’azione, ma possiamo “inventare” forme nuove che arricchiscono la chiesa.” E’ la base di una discussione che una Chiesa non più nostalgica del Medio Evo, identificato con l’epoca perfetta della cristianità, non può rimandare.
Tra le firmatarie ci sono Paola Lazzarini, Sara Milano e  Tiziana Minotti.

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