Il governo difende Gabrielli

Le aperture

La Repubblica dedica anche oggi i titoli di apertura all’emergenza neve a Roma: “Il governo sconfessa Alemanno”, “Scontro in tv tra il sindaco della Capitale e il capo della Protezione Civile. Palazzo Chigi, fiducia in Gabrielli: ‘Il Campidoglio non ci ha chiesto aiuti'”, “Lite sul caos neve a Roma. Altri 10 morti per il gelo, Riccardi accusa i comuni”.
A centro pagina un richiamo all’intervista al ministro Francesco Profumo: ‘Internet, scuola e sanità, piano per l’Italia online'”, “Parla Profumo: posto fisso? I giovani imparino a creare”.
E la crisi dell’euro: “La Grecia in bilico, sul debito non c’è intesa”.

Corriere della Sera, su Roma, in evidenza la presa di posizione del ministro dell’Interno: “Gelo e caos, richiamo del ministro”, “Cancellieri ad Alemanno: basta liti, bene la Protezione civile”, “Scontro su Roma, il Pdl con il sindaco. Ancora morti, nelle città vittime tra i senzatetto”.
Il quotidiano intervista lo stesso sindaco di Roma: “‘Tratti in inganno e poi lasciati soli'”, ribadisce Alemanno.
In taglio basso, la riforma del mercato del lavoro: “Articolo 18 e parti sociali: una base di trattativa per superare gli ostacoli”.

La Stampa: “Riforme, parte la trattativa”, “I partiti provano a cambiare la legge elettorale. Violante: aperti al dialogo, ma non si pensi a leggi su misura”, “Iniziativa Pdl: consultazioni da domani. Berlusconi ‘cerca’ la sponda Pd”.
In prima il richiamo ad un’intervista al segretario Uil Angeletti: “‘Una legge per regolare il diritto al licenziamento'”, “Angeletti: non tocchiamo l’articolo 18, tutela dagli abusi. Moratoria di un anno sulla riforma degli ammortizzatori”.
Sul gelo, titoli sotto la testata: “Altri sette giorni al gelo. Scatta l’allerta per il gas”, “Eni teme i tagli Gazprom. Resta l’emergenza freddo: ieri 8 vittime”.

Il Giornale: “Rifondazione Berlusconi”, “Il Cavaliere progetta la sua fondazione per rilanciare il Pdl. La Russa: ‘Vertice sulle riforme con Lega e Pd’. Caso Lusi, a sinistra è tutti contro tutti. E c’è chi si chiede: ‘Chi finanziò Bersani?'”.

Il Sole 24 Ore: “Il Fisco cambia due volte al giorno”, “Nel 2011 oltre 650 interventi, tra norme modificate e disposizioni aggiuntive”.
A centro pagina: “Controlli, nel mirino un’azienda su tre”, “Indagine del ministero della Pubblica Amministrazione in vista della razionalizzazione delle attività”.

Neve

Il sindaco di Roma, in un’intervista al Corriere, torna ad accusare: “La comunicazione della Protezione civile era tutt’altro che chiara e ci ha messo fuori strada. Su Roma, si parlava per la giornata di venerdì di piggia mista a neve, e di accumuli nevosi solo dalla serata. Infatti fino a venerdì mattina temevo di aver dato un allarme eccessivo sospendendo le lezioni a scuola”. Ma è vero che avete declinato l’aiuto offerto dal capo della Protezione civile Gabrielli? “Il mio ‘facciamo da soli’ era tarato sul basso grado di emergenza comunicato da loro. Altrimenti avrenno reagito diversamente, dotando ad esempio i bus di catene e obbligando fin da subito gli automobilisti ad usarle”. Il sale non sparso sulle strade: “Ne abbiamno sparso, all’inizio, 250 tonnellate. Il roblema è che molto è stato portato via dalla piggia, caduta prima della neve. In totale, adessio, siamo a 2 mila tonnellate”. Cosa imputa a Gabrielli? “Non si può limitare a fare il passacarte. Vorrei una Protezione civile che intervenga, ci guidi e ci corregga anche se serve. Come faceva Bertolaso. Lui magari era anche troppo presente, ma ci metteva la faccia. La Protezione civile deve tornare al ministero dell’Interno, per essere molto più incisiva”.
Lo stesso ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, viene intervistata dal Corriere. Dice che certamente quella che ha colpito l’Italia non era “una nevicata normale”, ma sottolinea che il nostro Paese ha “infrastrutture che in molti casi sono obsolete”: “in alcune zone le linee ferroviarie ed elettriche sono andate in tilt e sinceramente non credo che questo dipenda dalla cattiva volomtà degli amministratori”. Parla del forte rischio idrogeologico per cui appena comincia a piovere esondano i fiumi, mentre manca una manutenzione dei campi: serve “una ricognizione rapida e avvio di progetti specifici in quelle zone maggiormente esposte al pericolo”. Dello scontro tra Alemanno e Gabrielli dice: “Mi sembra una querelle politica” e trova che l’idea di istituire una commissione per verificare quanto accaduto utile a “far chiarezza”. Ma se è vero, ammette la Cancellieri, che “Roma non ha piani d’emergenza neve” come nelle città del Nord, è altrettanto vero che “il sindaco è sempre il primo responsabile degli interventi di Protezione civile”, e “gli allerta della Protezione civile sono stati numerosi” per quel che riguarda la competenza del ministro, che è nazionale.
La Repubblica punta l’attenzione sulle reazioni a Palazzo Chigi alle accuse di Alemanno, citando parole degli “uomini del premier”: “Il Comune di Roma nulla ci ha chiesto e dunque non è stato previsto, né è previsto in agenda alcun intervento. Se Alemanno dovesse cambiare idea, il Governo interverrà. Fermo restando che un’eventuale dichiarazione di emergenza dev’essere chiesta dalla Regione e dalla sua governatrice Renata Polverini, che al momento non lo ha fatto”. Quanto allo scontro con la Protezione civile, “non c’è nessuna responsabilità specifica di Franco Gabrielli. Il capo della Protezione civile aveva avvertito diversi giorni fa anche la Presidenza del Consiglio, dell’arrivo della neve. Per il Governo, non cambia la fiducia in Gabrielli. Forse c’è il tentativo del Comune di scaricare la colpa su di lui”. L’articolo de La Repubblica riferisce poi che dei 250 mezzi spazzaneve magnificati dal sindaco non si è avuta che qualche sporadica traccia: a metterli a disposizione avrebbero dovuto essere le ditte private che curano la manutenzione stradale: ma si tratta comunque di ‘mezzi raccogliticci’ come camion normalmente destinati al trasporto di ghiaia sul cui muso vengono montate ‘lame’ o ‘pale meccaniche’. E comunque nessuno nello staff del sindaco sa indicare se e soprattutto in che numero siano usciti in strada.
Il Giornale scrive che “il Pd tenta l’affondo sul sindaco” Alemanno, mentre “a supporto della tesi del primo cittadino di Roma” arriva inaspettatamente una dichiarazione dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani: “Nell’emergenza siamo rimasti soli”. E comunque il Pdl chiede “un’inchiesta parlamentare sulla Protezione civile”: l’annuncio lo ha dato il segretario Pdl Alfano. Vittorio Feltri scrive che “la Protezione civile, orfana si Guido Bertolaso, è stata depotenziata; il suo capo, Gabrielli, è bravo ma non abituato a fare miracoli”.
Su La Stampa, un articolo sottolinea “il declino della Protezione civile”: “tutto nasce dal braccio di ferro Tremonti-Bertolaso, che ha portato al ridimensionamento del Dipartimento e al rallentamento dell’attività”. Bertolaso -ricostruisce il quotidiano- era appoggiato dal presidente del Consiglio, ma con l’approvazione, nel febbraio del 2011, del decreto Milleproroghe, Tremonti vinse il braccio di ferro e la Protezione civile divenne un Titanic che affondava, come disse lo stesso Gabrielli in quel momento. Con il sistema delle ordinanze vigente ai tempi di Bertolaso si bypassavano gli ostacoli burocratici e i controlli: ma la gestione considerava Grandi Eventi le Celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia e i Giochi Olimpici.
E, ancora su La Stampa: “Il ‘piano neve’ c’era, ma è stato accantonato. Il sindaco tolse la gestione emergenza alla municipalizzata per affidarla ai volontari della protezione civile comunale”.

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