Draghi chiede crescita

Le aperture

La Repubblica: “Draghi: un patto per la crescita. Anche la Merkel dice sì. Napolitano: no ai demagoghi, si voti nel 2013. Contatti tra Palazzo Chigi e la Cancelleria per puntare sulla ripresa. Hollande: non sono antitedesco, serve meno austerity”. A centro pagina: “Tangenti Finmeccanica, spuntano sei Maserati”.

Il Giornale: “Monti compra 400 auto blu. Austerity a senso unico. Il governo che chiede sacrifici al Paese pubblica un bando da 10 milioni per acquistare altre vetture. Anche Draghi bacchetta il Prof: Basta tasse, pensi alla crescita”.

Anche Libero: “Viva la sobrietà. Le 400 auto blu di Monti. Nei garage della Casta ce ne sono già 600 mila, ma ora ne vogliono comprare altre. E il ‘taglio’ dello stipendio dei parlamentari finisce in un fondo a disposizione di parlamentari”. A centro pagina: “Napolitano attacca Grillo: toglie voti al Pd”.

Il Corriere della Sera: “Crescita, Merkel dà un segnale. Apertura tedesca per uscire dalla morsa europea austerity-recessione. Appello di Hollande”. Il quotidiano parla di “contatti con Monti” e dà conto delle parole di ieri del presidente della Bce Draghi al Parlamento europeo: “Draghi: servono misure urgenti”. In alto le parole di Napolitano, che “esclude il voto anticipato: i partiti si rigenerino, no ai demagoghi”.

La Stampa: “‘Più coraggio per la crescita’. Draghi: siamo in mezzo al guado. E ai governi: solo tasse è recessivo”. “Intesa Roma-Berlino per un nuovo patto Ue. Borse in rialo. Milano la migliore con +2,9 per cento. Lo spread a 390”. In alto le parole di Napolitano. In un richiamo le elezioni francesi: “Hollande: senza sviluppo non firmo l’accordo con l’Unione europea”. “La crisi all’esame elezioni”.

Il Sole 24 Ore apre con “l’effetto-utili sulle Borse”, ed evidenzia “i profitti recordf di Apple” e i “conti positivi dei big americani” che “favoriscono un nuovo recupero dei listini”. DI spalla il quotidiano offre il discorso del Presidente Napolitano, che ieri ha celebrato il 25 aprile: “No ai demagoghi, i partiti si rinnovino”.

Napolitano
Su Il Corriere della Sera le prime due pagine sono dedicate al discorso di Napolitano ieri a Pesaro, dove ha partecipato alle celebrazioni del 25 aprile. Napolitano – come scrive il quirinalista del quotidiano Marzio Breda – ha invitato ad “impegnarsi per esteripare marcio dove se ne è creato, in modo che i partiti ritrovino slancio ideale, tensione morale, capacità di proposta e di governo”. “Ma per vincere questa sfida, che va ben oltre la classe dirigente, c’è una precondizione: ‘Non abbandonarsi a una cieca sfiducia nei partiti come se nessun rinnovamento fosse possibile’ e soprattutto ‘non dare fiato a qualche demagogo di turno'”. Un altro articolo spiega che Napolitano ha rimandato agli anni dell’immediato dopoguerra, quando ‘il demagogo di turno fu il fondatore del movimento dell’Uomo qualunque, movimento che divenne anch’esso un partito e poi in breve tempo sparì senza lasciare alcuna traccia positiva per la politica e per il Paese”. E un altro articolo, firmato da Pierluigi Battista, si sofferma sulla citazione: “Dall’Uomo qualunque al Movimento 5 stelle. Una (breve) storia delle spinte antisistema”.
Il testo integrale del discorso di Napolitano è pubblicato dal Sole 24 Ore.

Draghi, Merkel, Monti

Il quotidiano di Confindustria si sofferma sull’ “asse sullo sviluppo” tra Italia e Germania. Ieri infatti Berlino ha confermato di aver avuto “contatti con lo staff di Monti”  con l’obiettivo di “promuovere iniziative concrete per la crescita in occasione del prossimo Consiglio europeo di fine giugno”. Due mesi di tempo per “mettere a punto una strategia per dare una scossa all’economia europea”. Ieri era a Berlino il commissario europeo Tajani, vicepresidente della Commissione, che dice al Sole: “Ho percepito in Germania una evidente consapevolezza dell’urgenza di dare maggiore spazio al rilancio dell’economia. La Germania è preoccupata dai rischi provenienti dalle frange estremiste della politica europea. Ha paura dell’instabilità., Mi sembra chiaro il suo desiderio di lavorare anche a favore dell’economia reale”.
La Repubblica offre un “retroscena” e dà conto dell’ ‘ottimismo di Palazzo Chigi”: “La Germania ha compreso che il rigore pe rquanto fondamentale deve essere propedeutico a crescita e occupazione”. Secondo il quotidiano la “svolta” della Germania dipende dal fatto che Angela Merkel si sentirebbe “isolata”, anche perché “rischia di perdere Sarkozy” ed ha già perso il premier olandese Rutte. “Nel governo italiano si racconta che durante i vertici europei Rutte faceva la parte del falco rigorista permettendo alla Merkel di mediare partendo da posizioni estreme”. Un peso l’avrebbe avuto anche Obama, che “da mesi chiede alla Merkel di non affidare solo al rigore la ricetta anti-crisi”. “Non a caso in queste ore ai suoi interlocutori Monti racconta che poche settimane fa, in un coloquio riservato l’ambasciatore Usa Thorne gli ha detto: ‘Lei e forse la Francia potete cambiare gli equilibri nell’eurozona’. Dunque, la convinzione di Palazzo Chigi è che ormai a Berlino non possono andare contro Italia, Francia, Polonia, Gran Bretagna e Stati Uniti”.
La Stampa scrive: “Non deve meravigliare che i due grandi avversari attuali sulla scena europea, Angela Merkel e Francois Hollande, abbiano applaudito alle stesse parole di Draghi”, quelle sulla necessità, dopo il fiscal compact, di elaborare politiche per la crescita. Le parole di Draghi sono raccontate in una corrispondenza da Bruxelles (il presidente della Bce parlava davanti alla Commissione bilancio del Parlamento europeo): “Secondo il presidente della Bce l’incertezza del quadro economico è ‘molto, molto elevata’ ed ‘immaginare una strategia di uscita dalla crisi è prematuro’. Vede un ‘revalare dell’incertezza e i rischi correlati a nuove tensioni sui debiti sovrani che potrebbero trasferirsi sull’economia reale”. Una situazione a rischio che richiede politiche “ambiziose” da parte dei governi. “Reclama un colpo di reni, il banchiere centrale, che irrompe a suo modo nelle questioni della politica europea. Non rinnega l’austerità, non mette da parte il pressing per riforme strutturali, però ricorda che ‘i cittadini attendono risposte comuni per sfide comuni’, appello chiaro a rispondere agli euroscetticismi dilaganti nel continente”. Nella sua audizione Draghi ha anche detto che “se ci si limita al consolidamento fiscale, soprattutto aumentando le tasse, l’effetto è certamente recessivo”, mentre la ricetta sarebbe “tagliare le spese correnti senza toccare gli investimenti”. Alcuni “sono ricorsi all’aumento delle imposte, che è più facile, e hanno tagliato la spesa in conto capitale invece di ridurre la corrente”. “Una lezione tagliente che molti osservatori hanno letto come un rimbrotto al governo Monti”, scrive il quotidiano torinese.
Su La Repubblica Tito Boeri commenta che “l’enfasi risposta da Draghi nel suo discorso di ieri sulla crescita è indicativa” di un clima nuovo. “Non si tratta di contrapporre crescita a rigore ma solo di cambiare l’orizzonte temporale del rigore: deve valere soprattutto nel medio-termine, con misure che siano credibili fin da subito, non richiedendo ulteriori aumenti di tasse che strangolerebbero economie già in recessione profonda”.

Finmeccanica

Su Il Corriere della Sera notizie dalla inchiesta Finmeccanica. “Le accuse dell’ex dirigente a Orsi: ‘Sei Maserati in cambio di appalti”. L’ex manaer è Lorenzo Borogni, ex responsabile delle relazioni istituzionali del gruppo, che da mesi sta collaborando con i pm di Napoli. Secondo il quotidiano, “sono sei le Maserati che sarebbero entrate nella disponibilità di Giuseppe Orsi, ma intestate al suo autista. Vetture di grande valore che il manager avrebbe ottenuto dai proprietari di alcune società che lavoravano con Agusta Westland quando lui ne era amministratore”.
Da segnalare su La Stampa una intervista a Dario Galli, “maroniano di ferro”, dal 2008 presidente della Provincia di Varese, membro del cda di Finmeccanica e uomo di Orsi, mentre La Republica intervista Roberto Maroni: “Gettano fango sulla Lega ma vogliono svendere l’azienda. Chiederemo a Borgogni un risarcimento”. Il quotidiano romano dedica due intere pagine al “caso Finmeccanica”, con un articolo di Alberto Statera: “Le mani dei partiti sull’azienda. Così il dinosauro Finmeccanica è stato spolpato fino all’osso”.

E poi

Su La Repubblica ampli stralci dalla testimonianza di Rupert Murdoch, editore e presidente di News Corporation, davanti alla commissione d’inchiesta sul “tabloidgate” britannico. “Londra, lo show dello Squalo: ‘Gordon Brown mi dichiarò guerra, mai chiesto favori a nessun premier”.
Il Corriere ha un inviato in Birmania, dove si trova il ministro degli esteri italiano Terzi, che ieri ha incontrato il presidente Thein Sein. “Nela capitale deserta e incompiuta della Birmania che rinasce. Roma offre aiuto per sminamenti e lotta alla fame”.
Anche su La Stampa: “Thein Sein, l’uomo che ha riportato la Birmania nel mondo”.
La Stampa offre un “colloquio” con Madeleine Albright, ex Segretario di Stato Usa, nata a Praga, fuggita verso Londra quando i nazisti invasero il Paese, poi di nuovo a Praga fino all’arrivo dei sovietici, e poi gli Usa. “In fuga dai nazisti ho perso la mia identità. Ho scoperto che ero ebrea quando divenni segretario di Stato di Clinton”, il titolo dell’intervista.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *