A due anni dal 7 ottobre 2023, il Medio Oriente è attraversato da una trasformazione profonda. L’orrore di Gaza e la crisi della soluzione a due Stati hanno accelerato un processo di ridefinizione degli equilibri regionali che tocca tutte le capitali: Israele, più isolato ma anche più assertivo; l’Iran, ridimensionato dopo l’indebolimento dei suoi referenti e costretto a ricalibrare la propria strategia; la Siria e il Libano, sospesi tra una sovranità fragile e nuove dipendenze; le monarchie del Golfo, concentrate sulla difesa delle proprie agende interne. Su questi mutamenti verte il nuovo dossier di Reset. L’ambasciatore Pasquale Ferrara ricostruisce la logica del piano di pace americano e avverte sul rischio di un “armistizio senza soluzione”. L’ex ministra israeliana Yuli Tamir e il politologo Olivier Roy discutono i limiti e le ambiguità dell’accordo, tra la questione Hamas, il logoramento della società civile palestinese e le prospettive di una convivenza pacifica. La studiosa di società e politica del Medio Oriente Pegah Zohouri analizza i dilemmi strategici dell’Iran e la crisi dell’“Asse della Resistenza”. Il giornalista Riccardo Cristiano esplora il difficile equilibrio tra Siria e Libano dopo la caduta di Assad e il ridimensionamento di Hezbollah. L’analista geopolitico Luca Marin racconta come i Paesi del Golfo, tra programmi Vision e nuove architetture di sicurezza, cerchino di mantenere intatte le proprie traiettorie di modernizzazione. Infine il dissidente turco Cengiz Aktar riflette sul ruolo di Ankara nella costruzione del nuovo ordine regionale.

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