MEDIAPOL

Alberto Ferrigolo

Giornalista

Se lo stile è l’uomo

Bene ha fatto il sito Repubblica.it a mettere a raffronto i due concetti dell’entrare in politica visti da Berlusconi e da Monti. Per il primo nel ’94 si trattò di una “scesa in campo”, per il secondo si tratta, semmai, di un “salire”. Berlusconi l’ha chiarito intervenendo a Unomattina su Raiuno, intervistato da Franco di Mare. Secondo l’ex Presidente del consiglio il suo ingresso nell’arena politica tra il 1993 e il 1994 fu uno “scendere” perché lui allora era molto più importante. Quindi, di fatto, si abbassò. Mentre per Monti si tratterebbe di un “salire” perché la sua attuale posizione – anche se Presidente del Consiglio, ma non eletto – è, di fatto, meno importante. Dunque, secondo Berlusconi, uno s’abbassa, l’altro si eleva. E se lo stile è l’uomo, le due definizioni parlano da sé e narrano dell’uno e dell’altro molto di più di un lungo programma politico ed elettorale.

Peccato che sia stato proprio lo stesso Monti, nel corso di un recente intervento, a chiarire che lui mai e poi mai si sarebbe permesso di definire “scendere” in politica la decisione di candidarsi, perché lui ha della politica una visione nobile, pari a quella di un’arte destinata a elevare le gesta e la funzione di chi la compie, anche in senso etico e morale.

Del resto, cosa faceva prima di “scendere in campo” Silvio Berlusconi? Era Presidente della Fininvest e forse anche del Milan, funzioni che – nella sua visione privatistica e ad personam dello Stato – considera di gran lunga superiori a quelle di capo del Governo e gestore della cosa pubblica. Finendo con il confondere se stesso e i suoi interessi con quelli dello Stato e viceversa. In effetti “è sceso in campo” per difendere esattamente quelli, come del resto ha deciso di farlo anche ora per lo stesso motivo. Ma “scendendo in campo” e con il passare del tempo ha anche contribuito di gran lunga “a far scendere” il livello complessivo della politica e della sua azione, degradandolo e corrompendolo. Da questo punto di vista sostenendo la propria tesi ha fatto come Marzullo: s’è fatto una domanda e s’è dato anche la risposta. In effetti, la sua “discesa in campo” ha contribuito ad un generale abbassamento e abbrutimento della qualità della nostra vita pubblica. E della democrazia in generale. È così da quasi vent’anni. Basterebbe solo questo piccolo calcolo per dire che è giunta l’ora di cambiare. Non è un caso Silvio Berlusconi si stia da qualche settimana profondendo in tanto impegno nell’occupare le tv: sceso nella considerazione e nell’opinione dei più, tenta almeno di risalire nei sondaggi…

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