DA MADRID

Marco Calamai

ingegnere, dirigente sindacale CGIL, funzionario Nazioni Unite. Giornalista, ha scritto libri e saggi sulla Spagna, America latina, Balcani, Medio Oriente. All'ONU si è occupato di democrazia locale, dialogo interculturale, problematiche sociali, questione indigena. Consigliere speciale alla CPA ( Autorità Provvisoria della Coalizione, in Iraq (Nassiriya) si è dimesso dall'incarico ( 2003 ) in aperta polemica con l'occupazione militare. Vive a Madrid dove scrive su origini e identità.

La crisi dell’America wasp

Non si placano le voci che considerano la sconfitta dei repubblicani come un evento politico di “lunga durata”. Qui a New York il parere è quasi unanime: ha certamente perso Romney ma il vero sconfitto è l’insieme d’idee e di valori a cui il Partito repubblicano, condizionato da una destra dogmatica e intollerante, ha affidato la sua immagine elettorale. Vediamo:

1. La crisi economica ha lacerato la società americana polarizzandola tra chi ancora crede nel mito del self made man e il “ceto medio” che teme di non farcela da solo. Esplicito il messaggio repubblicano: No a più tasse per i ricchi, NO al BIG Government. La filosofia è quella del NO al Welfare State (lasciamolo agli europei), del SI all’idea che solo con il pieno sostegno dell’1% degli americani, i più ricchi, sia possibile rilanciare l’economia. La maggioranza degli elettori ha invece detto SI al Medicare, Si a più tasse per i ricchi, SI a uno Stato che contribuisca attivamente al rilancio della occupazione. Ha prevalso una “visione socialdemocratica” in “salsa americana”. Ovvero l’idea forte di Obama: dobbiamo garantire a tutti gli americani, donne e uomini, minoranze etniche e maggioranza bianca, le stesse possibilità di partenza. Anche a quel 47% della popolazione che secondo Romney vivrebbe di Stato e non di propria iniziativa.

2. Le minoranze contano sempre di più. Non solo perché crescono sul piano demografico, ma soprattutto perché sono sempre più politicamente attive. Di fronte al pericolo che rappresenta per loro la destra che controlla il partito repubblicano, neri, latini e asiatici hanno scelto a grande maggioranza il Black President. Che sentono come uno di loro perchè ha garantito una legge che legalizzi i milioni d’immigrati (in gran parte latinos) privi di documenti, una politica fiscale che faccia pagare di più ai ricchissimi, un impegno attivo per creare nuovi posti di lavoro.

3. Le donne hanno deciso, insieme alle minoranze, i giovani e gli operai delle tradizionali zone industriali, il risultato finale. Hanno scelto a maggioranza il Presidente sensibile ai diritti civili, dall’aborto al matrimonio gay. E per la prima volta nella storia hanno conquistato il 20% dei seggi al Senato. Hanno respinto le posizioni più oltranziste e maciste del Partito repubblicano.

4. Il fattore religioso è sempre meno influente. I fondamentalisti cattolici e protestanti sono forse i principali sconfitti di queste elezioni. Lo riconoscono i rappresentanti repubblicani delle sette più influenti. L’offensiva della destra religiosa e messianica è stata fermata dallo spirito laico e tollerante che esprime Obama. Anche qui si avverte un cambiamento di grande portata nello spirito collettivo del popolo americano. Che spiega perché tanti bianchi, soprattutto giovani, abbiano comunque votato per il candidato democratico.

Conclusione: l’America sta vivendo un mutamento di fondo nei suoi orientamenti politici e perfino religiosi, L’epoca dei neocon sembra lontana. L’egemonia wasp (bianchi protestanti anglosassoni) è in declino. Un aneddoto: qualche sera ero a cena da un gruppo di amici ebrei. Un affermato avvocato mi ha spiegato: la maggioranza della nostra comunità, malgrado l’ostilità del primo ministro israeliano Netanyahu verso Obama, ha votato, come nel 2008, per il Presidente democratico. Non è questo un dato importante?

  1. SALVARE L’ AMERICA DAL FALLIMENTO VOLUTO DAGLI STAMPATORI DI MONETA-DEBITO, E’ POSSIBILE
    3 ottobre 2013
    Egregio presidente BARACK OBAMA,

    milioni di internettiani di tutti i ceti sociali, hanno finanziato la Sua campagna elettorale per volerLa libera da ogni obbligo verso le banche e le lobbies come nella civile tradizione del PARTITO DEMOCRATICO AMERICANO.

    Da tutto il mondo La stanno osservando, poiche’ è incredibile, come uno sparuto Gruppo di stampatori di moneta-debito, di banchieri e di operatori della finanza che spacciano derivati e titoli tossici, possa aver indebitato gli USA sino a minacciare di non essere piu’ disposti a fornire la liquidità monetaria per pagare gli stipendi ai dipendenti degli uffici pubblici statunitensi.

    Nell’ ERA INTERNETTIANA, il denaro deve essere il giusto compenso del lavoro utile che ogni uomo apporta alla propria comunita’ e bisogna impedire che sia utilizzato come strumento di afflizioni disumane da avidi parassiti.

    Oggi, i danni causati alle Comunita’ umane dalla finanza senza regole e freni, sono devastanti ed e’ giunta l’ ora di porvi fine poiché, non solo le famiglie di altri popoli, ma anche le famiglie americane sono disorientate, afflitte, rovinate da numerose bolle speculative e dai titoli tossici. Con spirito di auto difesa, Le hanno dato il voto sia il popolo ridotto in miseria che la working class e la middie class, che ora Le chiedono di essere tutelate.

    Benche’ la situazione sia disperata, Lei, presidente BARACK OBAMA, ha la possibilita’ di interrompere l’ indebitamento degli Usa, rendere vane le minacce degli stampatori di moneta-debito e salvare il Suo Paese dal fallimento.

    Utilizzi da subito l’ ordine esecutivo 11110 mai abrogato, firmato il 4 giugno 1963 da John Fitzgerald Kennedy e cominci a far funzionare le rotative per stampare moneta USA, chieda dove sono nascosti i 400 miliardi di euro già stampati da Kennedy e li mandi in circolazione così restituisce agli Americani il dono piu’ bello che possa avere un popolo per evitare crisi e progettare in serenita’ il proprio futuro: la possibilità di stampare e disporre di moneta senza indebitarsi, proprio come scritto dai Padri della Costituzione Americana.
    Grazie.

    Francesco Miglino
    http://www.partitointernettiano.it/

    Executive Order 11110
    AMENDMENT OF EXECUTIVE ORDER NO. 10289
    AS AMENDED, RELATING TO THE PERFORMANCE OF CERTAIN FUNCTIONS AFFECTING THE
    DEPARTMENT OF THE TREASURY

    By virtue of the authority vested in me by section 301 of title 3 of the United States Code, it is ordered as follows:
    Section 1. Executive Order No. 10289 of September 19, 1951, as amended, is hereby further amended – By adding at the end of paragraph 1 thereof the following subparagraph (j):
    (j) The authority vested in the President by paragraph (b) of section 43 of the Act of May 12,1933, as amended (31 U.S.C.821(b)), to issue silver certificates against any silver bullion, silver, or standard silver dollars in the Treasury not then held for redemption of any outstanding silver certificates, to prescribe the denomination of such silver certificates, and to coin standard silver dollars and subsidiary silver currency for their redemption
    and
    By revoking subparagraphs (b) and (c) of paragraph 2 thereof.
    Sec. 2. The amendments made by this Order shall not affect any act done, or any right accruing or accrued or any suit or proceeding had or commenced in any civil or criminal cause prior to the date of this Order but all such liabilities shall continue and may be enforced as if said amendments had not been made.
    John F. Kennedy The White House, June 4, 1963.

    PARTITO INTERNETTIANO
    http://www.partitointernettiano.it
    PARTITO INTERNETTIANO

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