A chi serve il nuovo welfare

I quotidiani non fanno in tempo a dare notizia dell’accordo “senza precedenti” di questa notte a Bruxelles. Sbloccati 130 miliardi di euro di aiuti alla Grecia. Una missione permanente della Ue ad Atene controllerà i conti.

Le aperture

Il Corriere della Sera punta sul documento pro-crescita di 12 Paesi, guidati da Roma e Londra: “Il piano di Monti e Cameron”, “mancano Francia e Germania”. A centro pagina, foto del primo ministro russo: “Putin schiera 400 missili (e i cosacchi)”. In evidenza anche l’inchiesta su un caso al Policlinico a Roma: “Policlinico sotto accusa. Legata a una barella. 4 giorni al Pronto soccorso”. In taglio basso: “Contratto anti-gravidanza scuote la Rai”, “denuncia dei giornalisti precari: clausola prevede il licenziamento. L’azienda: mai utilizzata”.

Il Sole 24 Ore: “Grecia, stretta finale sul piano Ue”, “lettera a Bruxelles di 12 governi (senza Berlino e Parigi) per rilanciare la crescita”. Di spalla: “Monti a Piazza Affari: adesso migliora la fiducia sull’Italia”. Con un commento in prima: “Il consenso della city milanese”. A centro pagina, sulla delega fiscale: “Fisco, dal 2014 ‘sconti a tempo’”, “il fondo anti evasione servirà a coprire l’aumento delle detrazioni per le famiglie”, “per il premier riforma del lavoro entro marzo anche senza una intesa”.

La Repubblica: “Tasse e evasione, ecco il decreto”. Poi si riassume l’orientamento del governo e del premier Monti: “Forse subito il taglio dell’Irpef”. “Monti: riforma del lavoro con o senza intesa”. A centro pagina, lo “scandalo” al Policlinico di Roma: “In coma, legata da 4 giorni alla barella. Il ministro: ispezioni in tutti gli ospedali”. In prima anche la tensione con l’India: “Marò, il rapporto che smentisce l’India. A poche miglia, nello stesso giorno, altri attacchi di pirati”.

La Stampa: “Evasione, stretta di Monti. Sugli aiuti di Bruxelles alla Grecia non c’è accordo, si tratta ad oltranza”. “L’intesa sul lavoro fa passi indietro. Il professore: la riforma comunque”. “Fornero: nuovi ammortizzatori non prima del 2013”. In evidenza sul fronte Ue, l’iniziativa di 12 Paesi, con una lettera dei premier ai vertici Ue, così sintetizzata: “‘Economia in stallo, così si riparte’. L’Italia stringe l’asse con la Gran Bretagna e l’Olanda: occorre un gioco europeo più ampio”.
A centro pagina la foto di Renato Dulbecco, scomparso ieri: “Addio Dulbecco, Nobel del genoma”. Ma anche un caso di malasanità a Roma: “In coma, legata in barella 4 giorni”, “all’Umberto I in attesa di ricovero. Il ministro invia gli ispettori: indegno”.

Il Giornale: “Salviamo i nostri marò. Una missione per il governo. L’Italia che manda i soldati a rischiare la vita in giro per il mondo ha il dovere di difenderli. Soprattutto dagli intrighi politici e da chi calpesta il diritto come l’India. E il rapporto inviato dalla nave a Roma conferma: ‘Spari in acqua”. A centro pagina: “Berlusconi tira dritto: avanti con il Pdl. Vertice sulle amministrative a casa del Cavaliere. E Bersani ha un sogno: vincere le elezioni e poi far cadere il governo sull’articolo 18”.

Libero, con un “appello a Monti”: “Tira fuori i marò”, “due militari italiani rischiano la pena di morte in India per aver fatto il loro dovere e il governo non fa nulla. Se è davvero ‘super’ Mario smetta di pontificare, prenda l’aereo e vada a salvarli”.

Monti e Cameron all’Ue

Il Corriere della Sera spiega che una lettera in otto punti, nata per iniziativa di Regno Unito e Olanda e con l’Italia tra i promotori, è stata inviata al Presidente della Ue Van Rompuy e al Presidente della Commissione europea Barroso. Un “colpo di timone” che parte da Roma, l’Aja e Londra, e trova il sostegno di altre nove capitali. Non di Parigi e Berlino. Al culmine della crisi, in quello che senza giri di parole viene definito “un momento pericoloso, con la disoccupazione che sale”, dodici leader europei si rivolgono a tutti gli altri: “Chiediamo a voi e al Consiglio europeo di rispondere all’appello dei nostri popoli per le riforme e di aiutare a ristabilire la loro fiducia nella capacità dell’Europa di assicurare una crescita forte e sostenibile. Crescita dunque, non più soltanto rigore finanziario”, chiosa il Corriere. E la crescita significa apertura dei mercati, eliminazione di quelle che vengono definite “restrizioni anti competitive nei servizi”, sfoltimento delle professioni regolamentate dagli ordini, riduzione delle “garanzie implicite per salvare sempre le banche, che distorcono il mercato unico”. Nel documento si dice che infatti che “le banche, non i contribuenti, dovrebbero essere responsabili per il costo dei rischi che si assumono”.
Il Sole 24 Ore sottolinea l’enfasi che, secondo quanto ha fatto sapere il ministro per le politiche europee Moavero, è posta nel passaggio visibile al punto 7, laddove si chiede di promuovere “un mercato del lavoro ben funzionante che offra opportunità di occupazione e, cosa fondamentale, favorisca livelli maggiori di partecipazione al mercato del lavoro di giovani, donne, anziani”. La novità è che si parli in modo così diretto di mercato del lavoro in un documento che reca come primo firmatario il premier britannico. In primo piano anche l’apertura al mercato dei servizi, che oggi rappresentano quasi i 4/5 della nostra economia; ma anche l’istituzione di un vero mercato unico digitale. La scommessa è anche costruire dal 2014 un mercato interno “autentico, efficace ed efficiente” nel settore dell’energia; un maggiore impegno nei confronti dell’innovazione “creando l’area europea della ricerca”; così come la sollecitazione ad una “ulteriore spinta politica all’approfondimento della integrazione economica con gli Stati Uniti”.
La Stampa spiega estesamente che al quinto punto l’impegno è quello di “lanciare una offensiva commerciale concludendo entro l’anno accordi con India, Canada, Paesi del vicinato orientale e Paesi del sudest asiatico. E poi dare nuovo impegno ai negoziati con il Mercosur e il Giappone”, fino ad ipotizzare un accordo di libero scambio con gli Usa e intensificando i rapporti con Russia e Cina. Altro punto sottolineato è la necessità di “ridurre il peso della regolamentazione Ue”. Secondo La Stampa sul punto dei servizi finanziari, il cui mercato si vuol rendere forte e competitivo, c’è un messaggio diretto alla Germania, laddove si dice che vanno ridotte “le garanzie implicite che consentono di salvare le banche in qualsiasi situazione e che distorcono il mercato unico”.
Su Libero: “Dodici premier anti Merkel: ‘Rigore sì, ma ora la crescita’. Il prof, Cameron e altri dieci capi di Governo chiedono otto riforme per scardinare il potere di Merkozy: aprire il mercato energetico e stop agli aiutini alle banche”.

La Repubblica dedica un pagina alle idee professate da James K. Galbraith, figlio dell’economista John Kenneth, di cui riassume così il pensiero: “Se il deficit non è un peccato. La rivoluzione copernicana dei nuovi economisti Usa. Galbraith junior: la crisi non si cura con l’austerity”. E’ la “Modern Monetary Theory: più spesa pubblica e più debito da finanziare con la liquidità delle banche centrali”.

Lavoro

Ieri il Presidente del Consiglio Monti ha tenuto un lungo incontro con la comunità finanziaria alla sede della Borsa. Nel corso della riunione ha avuto un incontro ristretto

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