Cinema: contro la pena di morte
il premio Reset-DoC all’iraniano Nemati

Nell’ambito della ventitreesima edizione del Capalbio International Short Film Festival, che si è svolto nella cittadina toscana dal 29 giugno al 2 luglio, l’associazione internazionale Reset-Dialogues on Civilizations, fondata da Nina zu Fürstenberg e Giancarlo Bosetti, ha conferito il Premio Reset‐Dialogues on Civilizations per il dialogo al cortometraggio “Yek an” (A Moment, Iran 2015, 14’), scritto e diretto dal regista iraniano Naghi Nemati.

Nato nel 1977 a Ardebil, in Iran, Naghi Nemati comincia a scrivere e girare cortometraggi nel 1993. Sceneggiatore e regista di diversi corti e di due lungometraggi, ha vinto numerosi premi, nazionali ed internazionali: premio Miglior Fotografia alla Casa del Cinema, il premio NETPACK (promosso dall’Asian Cinema) al Festival di Locarno e molti altri ancora. Debutta con “Those Three”, risultato di più di due anni di lavoro in una regione remota e nevosa del nord dell’Iran.

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Yek an/A Moment”
, del 2015, affronta con ironia critica il delicatissimo tema della pena di morte in Iran, nella cornice fissa e quasi teatrale di una collina iraniana avvolta dalla nebbia, dove tre prigionieri accompagnati da un plotone di militari attendono l’esecuzione della loro condanna. Ma, nello sviluppo incalzante di una trama dai tratti pressoché onirici – i silenzi e gli scambi tra personaggi sono quelli di un teatro dell’assurdo in salsa iraniana –, gli uomini finiscono per salvarsi grazie a un episodio realissimo e di sconvolgente umanità, che nel contesto raccontato sorprende non solo i condannati, ma anche gli spettatori: il rifiuto di un ufficiale di eseguire la fucilazione, interrompendo così un ‘destino’ all’apparenza ineluttabile che proprio in questo momento si rivela per quello che è, una prassi folle e burocratizzata di cui neanche gli esecutori  materiali conoscono più il senso e le origini.

Nella motivazione al premio, il direttore di Reset-Dialogues on Civilizations Giancarlo Bosetti scrive: “Il premio Reset-DoC (Reset Dialogues on Civilizations) è conferito a Naghi Nemati per il film Yek An (Un momento) perchè questo corto mostra con strumenti cinematografici essenziali, diretti, carichi di umorismo nero, come la distribuzione di violenza possa fermarsi davanti a un elementare risveglio di umanità e persino di “noia” per la ripetitività dei suoi esecutori. E come un sanguinario protagonista si possa rivelare un impotente burocrate.”
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Il Premio Reset-Dialogues on Civilizations

Premio capalbio 2016Il Premio Reset-Dialogues è destinato all’opera cinematografica nel genere corto che si distingua per essere portatrice di un messaggio che attraversi le frontiere interculturali tra Nord e Sud del Mediterraneo, tra Est e Ovest, ma anche tra individui e gruppi di persone. L’associazione vuole segnalare l’opera che di più si mostra capace di smantellare pregiudizi e stereotipi aprendosi a una visione delle dimensioni altre che restituiscano allo spettatore, di ogni cultura, il senso di una comune umanità, nel rispetto dei diritti umani e con uno sguardo capace di trasmettere il senso della pari dignità che la condizione umana merita nelle più diverse forme di civiltà. Nel 2014 il Premio Reset-DoC è stato conferito al cortometraggio Vivo e Veneto di Francesco Bovo e, nel 2015, a Discipline dell’egiziano Christophe Saber.

Il 23° CAPALBIO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL:
MAN AFTER MACHINE |
T  H  E   C  Y  B  E  R    A  G  E

La ventitreesima edizione del Capalbio lnternational Film Festival si è svolta dal 29 giugno al 2 luglio 2016. Il festival diretto da Tommaso Mottola, fondato nel 1994 da Stella Leonetti – padrino Michelangelo Antonioni – è tra le più importanti ed apprezzate manifestazioni internazionali dedicate al cortometraggio. Una occasione unica per vedere in anteprima il meglio della produzione internazionale di questo formato.
Sono tante le sfide portate dalle nuove tecnologie. La mission del festival – afferma Mottola – è esplorare insieme ai registi contemporanei i confini dei nuovi formati mantenendo dritta la barra sull’essenza di ogni forma di cinema: il racconto”. Da questi intenti si è mosso il Capalbio | Future Storyteller Lab, prolungamento naturale del Sundance Institute Screenwriters Workshop dello scorso anno: un’esperienza formativa unica con un astro nascente del grande cinema americano, Colin Trevorrow (regista di Jurassic World e del prossimo Star Wars: Episodio IX). E’ stato lui il mentore di eccezione del laboratorio dedicato allo storytelling e alle sfide delle nuove tecnologie nell’incontro con i nuovi formati. Quattro gli innovativi panel: Video Mapping, Videogame, Documentario 2.0, Realtà Virtuale. Quest’ultimo presenterà lo stato della VR in esclusiva per il festival. In chiusura il “Futuro del cinema”: un esclusivo incontro con Colin Trevorrow e la presentazione di una selezione di Vr Experience dal SxSw – South by South West (Austin – Texas), festival del multi-format e dell’innovazione di fama mondiale.

Le Giurie del Concorso Internazionale erano composte dall’attrice Pamela Villoresi, dal produttore Pietro Valsecchi, dall’attrice e regista Stefania Casini, e ancora Piero Messina, regista de L’attesa con J. Binoche, il produttore norvegese Torstein Nybø, Oscar nomination nel 2010 al miglior documentario per Burma VJ, Ayelet Albenda, regista e artista isrealo-americana nota per i suoi documentari sperimentali, e da altre personalità del mondo del cinema e della cultura.

Madrina di Capalbio Cinema 2016 l’attrice Elena Radonicich. Esordisce sul grande schermo in Tutti al mare di Matteo Cerami. Tra i suoi titoli Alaska di Claudio Cupellini.

SCARICA QUI IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL
Capalbio poster 2016

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