L'ASINO DI BURIDANO

Massimo Parodi

Professore di Storia della filosofia medievale all'Università Statale di Milano.

Roba da Medioevo

Continua il concorso Roba da medioevo. Dopo assistenza sanitaria, legislazione, santità e sessuologia, andiamo alla ricerca di qualcosa che non si presti al triste destino di presentare tratti antiquari in grado di richiamare l’oscuro millennio. Che pensare ad esempio del traffico? In latino ovviamente neppure compare una parola equivalente; su un dizionario si trova magari commercium, mercatura, negotium, ma niente che riguardi un qualche tipo di circolazione stradale.
E tuttavia una ricerca sulla rete consente di trovare anche l’accostamento di traffico e medioevo. Nel titolo di un articolo – che compare su La provincia online.info Periodico di informazione, Politica, Cronaca e Cultura della Provincia di Napoli – di cui non riesco a trovare la data, dedicato alla situazione stradale del comune di Massa di Somma e dintorni, compare la folgorante sintesi:

Via Orefice e via del Verde, lavori fermi: “Situazione da Medioevo nella zona rossa”

Leggendo l’articolo si comprende che il riferimento è ai lavori che interessano due strade che dovrebbero essere collegate e invece ancora non lo sono:

Via Orefice, è la strada a monte che ad un certo punto si interrompe, impossibile proseguire per via del Verde, il secondo tratto a valle, che si collega ai comuni di Cercola, San Sebastiano al Vesuvio fino alla strada statale 162: tra i due pezzi di strada c’è un il burrone.

Si parla poi di sistema fognario e delle vie di fuga nel malaugurato caso di un risveglio del Vesuvio.
Così pure, sulle pagine di Parma della Repubblica del 22 luglio 2010, si legge un intervento del segretario della Lega Nord di Parma, le cui critiche ricordano che

… appena ci spostiamo nelle frazioni, nella fattispecie Fraore, torniamo al medioevo: carreggiata della strada larga solo due metri con impossibilità di incrocio tra autoveicoli se non approfittando delle scarse “aiuole” a lato strada.

Forse per questa volta possiamo lasciar correre: in fondo è probabile che la situazione delle strade e delle fogne, così come la razionalità della rete viaria nei secoli bui lasciasse a desiderare, se paragonata con quella odierna.
Rimane però costante il dubbio: ma nell’Atene di Pericle, nella Firenze di Lorenzo il Magnifico o nella Parigi del re sole le gente percorreva strade avveniristiche e razionali come gli svincoli delle grandi arterie di Los Angeles? E’ il nostro destino.

  1. Eliminare i pregiudizi e i luoghi comuni è dura, anche perché i riferimenti all’età di mezzo sono spesso dovuti ad un atteggiamento intellettuale semplicistico in cui il Medioevo diventa un parallelo schematico con il nostro presente che dobbiamo valutare. Gli errori sul millennio medievale però e purtroppo non scaturiscono soltanto dal senso comune ma anche e soprattutto dagli stessi storici non medievisti. L’es. che mi viene in mente è il ‘feudalesimo’, concetto che non riguarda il Medioevo.

  2. Io mi arrendo . D’ora in poi userò “medievale” solo per indicare cose e pensieri arretrati bui insomma “primitivi” ( e qui si apre un altro problema) e nelle mie pagine di ex medievista giuro ,caro Parodi, che quell’aggettivo non lo troverai più. Tuttavia consentimi di usare il termine un’ultima volta per indicare la situazione penosa delle strade di Milano nell’ epoca dei Lumi : strade senza luce fangose puzzolenti e pericolose .Così le descrive il Parini

  3. Aggiungo all’inarginabile abuso denigratorio dei nostri avi dell’età di mezzo anche una chicca clericale. Da ‘Fuorigioco’ di don Antonio Mazzi, in Famiglia Cristiana del 4/11, a proposito dei giovani ‘neet’ (come si usa oggi chiamare i giovani disoccupati e demotivati a cercare lavoro): “Quale società pensiamo e quale politica progettiamo affinché questo assurdo e umiliante fenomeno venga, oltre che analizzato, risolto? Facciamo fatiche immense per recuperare qualche euro, rubandolo ai pensionati e ai meno pagati, mentre, con un po’ di preveggenza in più, avremmo messo mano a un’anomalia e a una insensibilità sociale vergognosa e medievale”.

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