La strettoia di un governo obbligato dalle circostanze, con una maggioranza «contro natura» che deve tenere insieme quel che «naturalmente» non si terrebbe mai, rende più difficile, tra le altre cose, ragionare serenamente sul futuro della sinistra italiana e del suo maggiore partito. La strada è stretta e da un momento all’altro gli equilibri potrebbero saltare. E anche gli incidenti di percorso rivelano non solo drammatiche cadute di stile e di responsabilità istituzionale – l’annunciato sciopero di protesta anti-giudici dei parlamentari Pdl, l’espulsione di Alma Shalabayeva, moglie dell’oppositore kazako Ablyazov, gli insulti animaleschi di un vicepresidente del Senato al Ministro Kyenge – ma anche distanze incolmabili tra le forze politiche italiane e tra le idee che lasciano immaginare circa il […]
Qui tentiamo un’onesta
discussione sul destino del Pd
