Tsipras cita Sofocle e promette riforme

Il Corriere della Sera: “Europa e America divise sulla Grecia”, “Pressioni dagli Usa per tagliare il debito di Atene. ‘Bolla’ cinese, crollano le Borse asiatiche”, “Tsipras chiede aiuti e promette riforme. Wall Street bloccata assieme a una società aerea, timori di un attacco hacker”.
Una grande foto ritrae il premier greco nell’aula dell’Europarlamento, ieri.
Poi i titoli connessi a questo tema: “Draghi: la situazione è davvero difficile”. E l’intervista all’ex ministro degli Esteri tedesco Fischer: “Merkel agisca, ma io sono pessimista”.
“Le ragioni (smarrite) della Ue”: è l’editoriale firmato in prima da Sergio Rizzo.
A centro pagina, la condanna di Silvio Berlusconi a Napoli per il processo per la cosiddetta “compravendita” di senatori: “Tre anni a Berlusconi per corruzione, ‘Pagò un senatore per far cadere Prodi’”, “Ma a novembre scatta la prescrizione. L’ex premier: sentenza assurda e politica”.
Sul versante cronaca politico-giudiziaria anche le notizie riguardanti il presidente della Commissione Bilancio del Senato (che ieri ha dato le dimissioni): “Il primo via libera all’arresto di Azzollini”.
Sul caso Mafia Capitale: “Pignatone su Marino: ha fatto troppo poco”.
A fondo pagina: “Come proteggere un Papa imprevedibile”, “Il dilemma degli 007 statunitensi che si ‘allenano’ in Vaticano per il viaggio di settembre”.

La Repubblica: “Tsipras apre alle richieste Ue. Cina shock, crolla la Borsa”, “Il premier greco ieri a Strasburgo: l’austerity ha fallito ma siamo pronti alle riforme”.
Andrea Bonanni, corrispondente a Bruxelles, racconta il personaggio e il suo intervento all’Europarlamento: “L’ovazione finale a Alexis-Antigone”.
Federico Rampini firma invece un’analisi sul tracollo della Borsa cinese dal titolo: “Il vero pericolo viene da Oriente”.
In apertura a sinistra: “’Comprò i parlamentari’. Berlusconi condannato”, “Tre anni per la corruzione di De Gregorio. Prodi: sarei rimasto a Palazzo Chigi. L’ex Cavaliere: ‘E’ una sentenza politica’”.
A centro pagina la foto di un’impiegata al desk dell’aeroporto di Fiumicino, con mascherina: “La polvere nera che soffoca Fiumicino”, “Nell’aereoporto a rischio chiusura dopo l’incendio” (di Francesco Merlo).
Attenzione in prima anche per il processo all’ex governatore della Lombardia: “Formigoni: ‘Le vacanze? Regalate solo per amicizia’. Ma si faceva donare i quadri”.

La Stampa ha una foto da Wall Street, dopo il lungo black out: “Paura a Wall Street, ma era un guasto”.
Sulla crisi greca: “Tsipras attacca le banche e chiede 50 miliardi all’Ue”, “All’Europarlamento promette interventi su fisco e pensioni”.
In apertura a sinistra: “’Comprò il voto di un senatore’, 3 anni a Berlusconi”, “L’ex premier: sentenza politica. Prodi: lesa la democrazia, non me”, “Condannato per corruzione, prescritto a breve”.
Per Luigi La Spina, che dedica alla vicenda giudiziario-politica l’editoriale, è “una sentenza che giudica la storia”.
Sulla previdenza, dopo le parole del presidente Inps Tito Boeri, ieri, nel corso dell’illustrazione della relazione annuale: “Boeri: prima a riposo, ma col contributivo”, “Scontro sulla proposta del presidente Inps. Anche Poletti frena”.

Il Giornale: “Nuovi tagli e tasse alle pensioni. Così l’Italia a un passo dalla Grecia”, “Inps, proposta choc”, “E ora scoppia pure la bolla cinese: crollano le Borse asiatiche”.
Più in basso: “Berlusconi condannato per il tonfo di Prodi”, “A Napoli nuovo paradosso della giustizia”, “Stravolta la Costituzione: cambiare partito diventa reato. Ma solo se vanno dal Cav”.
In prima anche le notizie relative all’autorizzazione al sindacato di polizia Coisp a tenere una manifestazione il 20 luglio, in piazza Alimonda, a Genova, dove venne ucciso Carlo Giuliani: “La polizia si riprende piazza Alimonda”, “14 anni dopo il G8 di Genova”.
A fondo pagina: “Se pure al giocatore è vietato fare il segno della croce”, “In Francia contro il terrorismo vogliono mettere al bando la fede” (di Renato Farina).

Il Sole 24 Ore: “Borse cinesi in picchiata. ‘Contagio in tutta l’Asia’”, “Shangai perde un altro 6%, male Hong Kong e Tokyo. Timori per l’impatto sull’economia”, “Il rischio-bolla pesa anche su Wall Street (-1,7%)”.
A centro pagina: “Tsipras apre su pensioni e fisco”, “Il premier greco al Parlamento europeo attacca : aiuti alle banche, non al popolo greco”, “Atene chiede il terzo bailout al fondo salva-Stati. Rimbalzo delle Borse Ue, Milano +2,6%”.
E in evidenza un titolo sul presidente della Bce: “Draghi: questa volta è veramente difficile”.
A sinistra, l’editoriale di Luigi Zingales: “L’Italia ha più da perdere da ‘Grexit’”.
A destra, nella parte alta della pagina: “Berlusconi condannato a tre anni per la compravendita di senatori”, “Stessa pena anche per Lavitola. Prodi: lesa la democrazia, non me”.
A fondo pagina: “Incubo hacker: si bloccano Wall Street, aerei e Wsj”, “Computer in tilt negli Usa”.

Il Manifesto: “’Corruzione al Senato contro Prodi’: 3 anni a Berlusconi”, “Condannato in primo grado con Lavitola. Ma il processo è quasi prescritto”.
A centro pagina una grande foto di Alexis Tsipras durante l’intervento ieri a Strasburgo sotto il titolo: “Il cuore d’Europa”, “Il leader di Syriza all’Europarlamento: ‘L’austerità è fallita, finora avete salvato le banche, non certo il popolo’. Atene presenta la richiesta di aiuti e insiste per la ristrutturazione del debito ‘per poterlo restituire’. Domenica il vertice Ue”.

Il Fatto: “Grecia, altri aiuti e politica. Tsipras tratta di nuovo”, “Il premier porta la crisi nel cuore dell’Europarlamento”.
A centro pagina, in grande evidenza e con foto di Matteo Renzi accostata a quella di Salvatore Buzzi: “Segreti Dem”: “Insabbiate e rimborsate le cene de Pd con i soldi di Buzzi & C”, “Non svelano i nomi dei donatori ma prendono contributi da 3,7 milioni”, “L’organismo che vigila sui finanziamenti pubblici si arrende: il Partito Democratico non rivelerà la lista di chi sedeva ai tavoli della kermesse per la raccolta fondi a cui partecipò l’imprenditore delle coop arrestato per Mafia Capitale”.
E, a sinistra: “Berlusconi condannato a 3 anni, comprò senatori”.

Grecia

Il Corriere, pagina 2: “Atene chiede più aiuti e promette riforme”, “Tsipras accolto all’Europarlamento con un tifo da stadio. Ma Berlino e nordici restano rigidi sulle misure d’austerità”.

La Stampa, pagina 4, sul discorso di Tsipras ieri a Strasburgo: “’Noi greci siamo le cavie del rigore’”, “Tsipras infiamma Strasburgo”, “Promesse, attacchi, fischi e applausi: show del premier al Parlamento europeo”.

Il Sole 24 Ore, pagina 5: “Tsipras: gli aiuti alla Grecia? Andati alle banche”, “Secondo il primo ministro greco il suo Paese è stato ‘laboratorio di un’austerità che chiaramente non ha funzionato’”.

La Repubblica: “L’ultima sfida di Alexis: ‘Noi cavie dell’austerità, soldi finiti alle banche’” e alla fine cita Sofocle.
Il premier greco, scrive Andrea Bonanni, è stato accolto a Strasburgo “come una star, acclamato da estrema sinistra ed estrema destra”. Mentre da parte del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e del presidente della Commissione Ue Juncker c’è stato il “gelo”, secondo Bonanni. Che scrive: “per conquistare il Parlamento europeo Alexis Tsipras ha scelto di indossare i nobili panni di Antigone. ‘Io rispetto le leggi europee. Ma ci sono momenti in cui il diritto degli uomini prevale sulla legge. Questo è uno di quei momenti’, ha detto, citando l’eroina di Sofocle”. Si legge poi che il premier ha iniziato la giornata “con un passo falso”, in qualche modo tradendo la sua indole, arrivando in ritardo “nell’emiciclo gremito dove compagni dell’estrema sinistra e camerati dell’estrema destra lo aspettavano come fosse una superstar”. Il suo discorso è stato “insieme appassionato ed equilibrato”: ha evocato i disastri provocati dall’austerità (“siamo stati la cavia di un esperimento che non ha funzionato”). Le repliche dei gruppi politici sono state altrettanto accalorate: “durissimo” il leader dei Popolari, il tedesco Weber (“Lei ha distrutto la fiducia dell’Europa e ora i debiti che non vuole rimborsare saranno pagati dalle infermiere slovacche e dagli impiegati finlandesi”); “solidale” il capo dei socialisti europei Gianni Pittella (“Per noi un’Europa senza la Grecia non esiste. I socialisti non accetteranno mai un’uscita della Grecia dalla moneta unica”); “sferzante” il rappresentante dei liberali, Guy Verhofstadt (“Promettete riforme ma ancora non abbiamo visto nulla: dovete tagliare i privilegi agli armatori, ai generali, alla Chiesa e ai partiti”). E l’estrema destra, da Le Pen e Farage a Salvini “lo elogia ma lo invita ad andare fino in fondo e lasciare l’euro” . Il presidente della Commissione Juncker, nella replica, è anche lui duro: “Un accordo era a portata di mano e avete rotto le trattative”.

Anna Maria Merlo, su Il Manifesto, firma a pagina 2 un articolo sulle “reazioni”: “Francia contro il ‘Grexit’, S&D prende le distanze da Schulz”. Scrive Merlo che “qualcosa si muove” in Francia, visto che il premier Manuel Valls ha organizzato un dibattito all’Assemblea nazionale sulla Grecia ed ha invitato a “rifiutare l’Europa del risentimento, della punizione, dell’umiliazione”. E “note discordanti” sono emerse anche all’interno del gruppo dei Socialisti e Democratici: il comunicato del gruppo, dopo il discorso di Tsipras, sembra una presa di distanza dalle dichiarazioni “aggressive” del presidente del Parlamento europeo Schulz,nei giorni scorsi, seguiti dalla dura presa di posizione di Sigmar Gabriel (anche lui socialdemocratico e ministro dell’Economia nel governo Merkel). Il comunicato recita: “un urgente appoggio a un giusto accordo per la Grecia è necessario per salvare l’eurozona” e invita a “moderare” i toni.

Anche sul Corriere, Ivo Caizzi dà conto dell’intervento di Tsipras e delle reazioni. “Chiedo un taglio del debito -ha detto il premier greco- per poter essere in grado di restituire i soldi. Ricordo che il momento di massima solidarietà in Europa è stato nel 1953, quando venne tagliato il 60% del debito tedesco dopo la guerra”. Poi ha difeso la sovranità nazionale nel trovare misure equivalenti a quelle pretese da Merkel perché altrimenti “si scivolerebbe verso la dittatura dei creditori”.

Dà conto dell’intervento di Tsipras anche Dimitri Deliolanes, a pagina 2 de Il Manifesto (“L’orgoglio di Tispras” è il titolo dell’articolo). Si cita ad esempio questo passaggio: “Abbiamo inviato un testo di 47 pagine che non comprende le nostre posizioni ma il risultato del difficile negoziato. In queste proposte è compreso il nostro forte impegno a raggiungere gli obiettivi di bilancio che abbiamo fissato. Manteniamo però il nostro diritto, come governo sovrano, di aggiungere o togliere tasse. E’ un nostro diritto tassare le imprese in utile e non tagliare le pensioni. Se non abbiamo il diritto a trovare da soli i settori in cui risparmiare, allora saremmo condotti in una logica estrema e antipopolare. Si direbbe allora che nei Paesi sotto programma di salvataggio non si debbano tenere elezioni, solo nominare dei tecnocrati e che solo loro possano decidere”.

Su Il Giornale: “Lo show di Tsipras: basta soldi alle banche invece che al popolo”, Nel tifo da stadio dell’Europarlamento il premier greco paragona il suo Paese alle eroine classiche. Gli applausi di estrema destra e sinistra radicale”.

“Visto da Roma”, sulla stessa pagina: “La fronda Pd incalza Renzi: fatti valere. Bankitalia invece promuove le riforme”, “Alfano attacca il leader di Syriza: spaccia l’irresponsabilità per democrazia”, di Laura Cesaretti.

Su Il Sole 24 Ore, pagina 5: “Il piano di Atene su pensioni e fisco”, “Oggi la proposta all’eurogruppo: tagli ai prepensionamenti e agli antichi privilegi”. Una prima indicazione sulle riforme che verranno proposte, scrive Vittorio Da Rold, è venuta dall’intervento dello stesso Tsipras ieri a Strasburgo: ha infatti sottolineato che nell’economia greca “in passato si sono formate delle distorsioni che vanno superate. Noi siamo stati i primi a prendere l’iniziativa per abolire le baby pensioni”.

La Repubblica: “Piano Tsipras: subito riforme di fisco e pensioni, meno pretese sul debito”, “Lettera del governo greco con la richiesta di salvataggio al fondo salva-Stati. La parola a Ue e Bce. Allarme della Federal Reserve: ‘Temiamo contagio per gli Usa’”.

La Stampa: “Atene chiede 50 miliardi in tre anni. ‘Riformeremo fisco e baby pensioni’”, “Le banche elleniche a rischio collasso: resteranno chiuse per settimane” (scrive Tonia Mastrobuoni).
E sulla stessa pagina: “Il default con la Bce, poi i depositi vuoti. Ecco come la Grecia può uscire dall’euro”, “Le regole non ci sono: l’addio alla moneta sarebbe automatico”. Ne scrive Marco Zatterin da Bruxelles.

Su La Repubblica, a pagina 10, un “retroscena” di Christian Salmon, giornalista del sito francese Médiapart: “’Volevano umiliarci’, ecco la crisi vista dal governo di Atene”, “Un alto funzionario racconta il dietro le quinte della lunga trattativa fra la Grecia e Bruxelles”.

Il Corriere, pagina 3: “Pressing dell’America: tagliatele il debito”, “Il segretario del Tesoro all’Europa: ‘Niente rischio fallimento’. Lagarde: ‘Sì alla ristrutturazione’”. Giuseppe Sarcina, nell’articolo, dà conto dell’incontro che si è tenuto a Washington ieri, promosso dalla Brookings Institution. In quella sede il ministro del Tesoro Usa Jack Lew, “figura chiave” dell’amministrazione, ha usato parole chiare: “Il debito della Grecia è insostenibile. L’Europa deve ristrutturarlo”. Lew ha riconosciuto al Fondo Monetario Internazionale di aver insistito per concedere al governo di Tsipras il taglio del debito: “una proposta ripetuta anche ieri da Christine Lagarde, numero uno del Fondo. Un passo indispensabile, per Washington. Tuttavia la stessa Lagarde, in passato, ha complicato la trattativa, pretendendo, come contropartita, misure di austerity considerate da Obama inapplicabili nel contesto greco”.

Grecia (le interviste)

La Repubblica intervista il filosofo americano Michael Walzer, che dice: “Nell’Europa post-sovrana l’unica salvezza è il modello Usa”. Spiega Walzer: “Non sono abituato a spacciare gli Stati Uniti come un modello nel resto del mondo, ma in questo caso sì, l’assetto federalistico statunitense potrebbe essere molto utile per ripensare l’Europa. Anche a voi servirebbe un governo federale unico che controlli la moneta e la politica estera, pur concedendo larga autonomia agli Stati membri in materia sanitaria, educativa, sindacale”. Secondo Walzer “il caso Grexit sta facendo emergere una contraddizione immanente al sistema istituzionale europeo, quella tra l’oligarchia sovranazionale dei banchieri e le democrazie nazionali dei popoli”, “servirebbe piuttosto uno scatto verso un governo genuinamente politico sia dell’eurozona sia dell’Unione europea”. Parla di “fallimento della socialdemocrazia” che, dice, “non inizia oggi”: “negli ultimi anni tutti i partiti del centrosinistra, a cominciare dal New Labour blairiano, sono stati subalterni al neoliberismo”, ma non hanno saputo trovare “una strategia alternativa”. Il risultato è “un fallimento catastrofico, che vede scomparire i partiti neokeynesiani e lasciare spazio a sinistra a frange populiste come Syriza in Grecia e Podemos in Spagna. Ma il populismo è uno stile politico, di destra o di sinistra, che per definizione è incapace di costruire una società che produca più risorse e le distribuisca in maniera equilibrata”.

Sul Corriere della Sera un’intervista all’ex ministro degli Esteri tedesco Joshka Fischer di Tina Hildebrandt e Mark Schieritz (copyright Die Zeit e Corriere). Dice: “Cosa aspetta la Merkel?”, “La cancelliera ha credito politico, agisca. Non ho mai voluto la Grexit, ma non credo più a un compromesso”, “Cosa sarebbe successo se Draghi non avesse avuto al libertà di trattare e avesse prevalso la Bundesbank?”.

Sul Sole 24 Ore, Gerardo Pelosi, dà conto delle poche battute scambiate con il governatore della Bce sul volo AZ159 Bruxelles-Roma di ieri mattina. Un volo affollato, Draghi passa quasi inosservato. Domanda: “presidente, riuscirà davvero a chiudere il dossier greco?”. “Draghi fa una smorfia, guarda in basso e poi dice: ‘Non so, questa volta è veramente difficile’”. E se dovesse arrivare prima o poi una telefonata di soccorso da parte di Putin a Tsipras? “Non credo -risponde Draghi e “sembra sicuro”- non mi pare un vero rischio, e poi non hanno soldi neanche loro”.

La Stampa intervista Massimo D’Alema: “Fare fallire la Grecia non è nel nostro interesse”, “Manca uno come Kohl, salvò la Germania Est in una notte”, “Hollande lasciato solo. La Merkel non può decidere per tutti e ora l’Europa può affogare in un bicchier d’acqua”.

Cina

Il Corriere della Sera: “Cina, la Borsa in caduta spaventa il partito”, “A Shangai e Shenzhen bruciati in un mese tremila miliardi. Sospesi i titoli di circa 1.500 società. Il governo di Pechino, che aveva cercato di arginare il crollo, appare spiazzato: ‘C’è panico diffuso’”.
E l’inchiesta di Guido Santevecchi: “Speculazione e azzardo di massa. Così è maturato il ’29 di Pechino”, “Almeno 90 milioni di investitori sono contadini e ‘principianti’”.

Il Sole 24 Ore: “Borsa cinese a picco, contagio in Asia”, “Shangai cede un altro 5,9% e spinge in basso Hong Kong e Tokyo. Effetti anche su Wall Street”, “Circa 1.331 aziende sono state sospese dalle contratatzioni. Priva di scambi oltre l ametà dei listini di Shangai e Shenzhen”.

Il Manifesto: “Crollo borsa a Shangai, bruciati 3 mila miliardi”, “Il listino cresciuto del 150% in un anno. Dal 12 giugno il ‘panic sentiment’”, “Da un mese il mercato azionario è in caduta verticale. Pesa l’azzardo dei piccoli azionisti”. Ne scrive Simone Pieranni.

Berlusconi

Su La Stampa, a pagina 2, la condanna a Berlusconi per corruzione nel processo per la cosiddetta “compravendita” di senatori: “’Berlusconi ha corrotto un senatore’”, “Condanna a tre anni per il leader di Forza Italia e per il faccendiere Valter Lavitola. Pagò 3 milioni a Sergio de Gregorio perché tradisse Prodi e passasse all’opposizione” Di Guido Ruotolo.
Fabio Martini, nella pagina di fianco, con un “colloquio” con lo stesso Prodi: “Prodi non gongola: ‘Vicenda gravissima. Offeso io? No, è stata lesa la democrazia”, “Il professore: i mass media restarono indifferenti, oggi sarei ancora premier”.

Su La Repubblica, a pagina 3, l’intervista a Romano Prodi: “’Sarei ancora premier. E non capisco perché andrà in prescrizione’”, “C’erano solo delle gran voci, nulla di preciso: come fai a difenderti? Non sono stato colpito io ma la democrazia”.
E a pagina 2: “Compravendita dei senatori, Berlusconi condannato: tre anni più l’interdizione”, “Accolta la tesi dei pm: il cavaliere corruppe De Gregorio. Stessa pena per Lavitola, dovranno risarcire Palazzo Madama”.

Il Giornale parla di “assalto giudiziario” e titola: “Il tribunale di Napoli stravolge la Costituzione: condannato Berlusconi”, “La caduta del governo Prodi scambiata per un piano criminale: per loro è reato cambiare partito. Pena ridotta a 3 anni, ma incombe la prescrizione”.
E Paolo Bracalini nota, in un commento: “Cambio di casacca per 277 ma nessuno indaga” (dall’inizio della legislatura i cambi fanno segnare un “record assoluto”, scrive).

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