Nelle mani degli jihadisti

Corriere della Sera: “Ansia per le rapite italiane”, “Vanessa e Greta sarebbero nelle mani degli estremisti islamici. Il blitz fallito per il reporter”, “Per Foley l’Isis chiese un riscatto di cento milioni”.

La foto-notizia è dedicata a Kent Brantly, il medico missionario colpito dal virus Ebola, che è ufficialmente guarito: “Un farmaco nella lotta a Ebola. Guariscono medico e infermiera”, “Sembra funzionare una cura sperimentale”.

A centro pagina: “Renzi: niente nuove tasse, ma sforbiciate alla spesa”, “’Se i sindacati vogliono un autunno caldo, facciano pure’”.

 

La Repubblica: “terrorismo, ecco i jihadisti d’Italia. Paura per le ragazze sequestrate”, “L’Is chiese 100 milioni per Foley, l’America rifiutò. Il Pentagono: ‘Temiamo altri attacchi’”.

“I figli d’Europa stregati dall’odio” è il titolo dell’analisi firmata da Renzo Guolo, che inizia in prima pagina. E sulla ricerca dei terroristi, che sono maestri nell’utilizzo dei social media, un articolo di Fabio Chiusi: “Lça caccia ai killer corre sul web” (che per loro è “un’arma a doppio taglio” proprio per questo).

A centro pagina, le parole del medico Kent Brantly e la foto-notizia che lo riguarda: “’Io, che ho sconfitto Ebola’”.

In prima il richiamo ad un’intervista al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio: “Delrio: no a nuove tasse e le pensioni non si toccano”.

In taglio basso, le polemiche scatenate dalle dichiarazioni dello scienziato Richard Dawkins: “’Non partorite i down’. E’ bufera su Dawkins”.

 

La Stampa: “’100 milioni per il reporter’. Ma la Casa Bianca disse no”, “Dopo la rivelazione del blitz fallito. Caccia ai jihadisti in tutta Europa”, “Allarme dei Servizi: Italia più esposta al rischio rappresaglie. Paura per le italiane rapite”.

A centro pagina, anche qui la foto del medico missionario Kent Branly: “Ecco il primo uomo guarito da Ebola”, “Dimesso il medico missionario: è stato curato col vaccino sperimentale. Con lui anche una suora”.

A sinistra, sulla politica italiana: “Renzi: nessuna nuova tassa. Sulla giustizia lite con Grillo”. E il commento di Federico Geremicca: “Economia, l’esame più difficile”.

La “storia” raccontata in prima pagina da Mattia Feltri è dedicata all’anniversario della morte di Togliatti: “Da Togliatti, quel che resta del Pci”.

“Ecco perché il ceto medio sopravviverà” è invece il titolo dell’analisi in prima dell’ex direttore del settimanale britannico Bill Emmott.

 

 

Il Sole 24 Ore: “Il superdollaro spinge le Borse”, “Accelera la ripresa negli Usa, mentre l’Europa ristagna. Euro debole a 1,32 dollari, ai minimi da un anno”, “Wall Street record a 1.992 punti. Piazza Affari la migliore in Europa (+2,06%).

Di spalla a destra: “Iraq, Washington intensifica i raid. Caccia al boia di Foley”, “L’Isis chiese un riscatto, gli Usa tentarono blitz”, “Timori per le due italiane rapite. Renzi: la Ue non dorma, deve intervenire”.

A centro pagina: Credito d’imposta esteso a banda larga e opere da 50 milioni”, “Renzi: ridurremo le tasse, no a manovre correttive”.

Sulla politica italiana, a centro pagina: “Giustizia, vertice Orlando-opposizioni. Scontro con il M5S che non partecipa. Csm verso la separazione dei ruoli”.

In taglio basso: “Supermulta a Bank of America (e rate ridotte sui mutui)”, “Per il caso dei supbprime 17 miliardi di dollari”.

 

Il Fatto: “Mandano armi al Kurdistan e non sanno neppure dov’è”, “Abbiamo chiesto lumi e e spiegazioni ai parlamentari che hanno appena dato l’ok ad armare i curdi in Iraq: una sarabanda di strafalcioni. Uno inventa la minoranza ‘kagai’. Un altro affibbia l’Isis agli sciiti. Buio pesto su chi siano i peshmerga e su chi governa adesso a Baghdad”.

In taglio basso: “Province, il ritorno dei morti viventi”, “I decreti attuativi slittano ancora. I nuovi enti non sanno ancora quali competenze manterranno. Ma vanno al voto tra fine settembre e metà ottobre. Il Parlamento intanto ridà i rimborsi ai consiglieri”.

In prima anche il richiamo ad un’intervista al costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, che dice: “Riforme, spero che Napolitano dica qualche no”, “Il rapporto Jp Morgan conferma la pretesa della finanza di guidare i politici e nessuno si inquieta. In Italia troppi episodi rivelano il disegno contro la democrazia. Il Garante della Carta può dire dove ci si deve fermare”.

 

Il Giornale: “Tutti gli amici del boi”, “Il nostro Paese in prima linea: troppi gli estremisti tra i predicatori musulmani. E ad aiutarli tanti utili idioti”, “Renzi: i grillini preferiscono parlare con i terroristi che col governo”.

Con un commento di Magdi Cristiano Allam, dedicato al “tagliagole” che ha decapitato il giornalista Usa James Foley: “E se il prossimo fosse italiano”.

La foto-notizia è per Maio Balotelli che va al Liveroppol: “L’unico ‘immigrato’ respinto”.

In taglio basso: “Padoan non fa economia: 33 milioni di affitti inutili”. Il ministro viene definito uno “spendaccione” in relazione alle spese per gli affitti degli uffici del dicastero, soprattutto nelle sue articolazioni locali, “so9pravvisuuti all’abolizione delle tante direzioni territoriali del Tesoro”.

 

 

Libero: “Lo Stato fa la cresta sulle tasse a rate”, “Altro che fisco amico”, “Ormai sfiorano i due milioni i cittadini costretti dalla crisi a diluire i pagamenti. Ma gli interessi praticati da Equitalia sono come quelli delle banche: alla fine lucrerà quasi due miliardi in più”.

A centro pagina la foto di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo: “Due italiane nelle mani dei tagliagole”.

 

Jihadisti ed Europa

 

Lorenzo Cremonesi, sul Corriere della Sera, offre ai lettori un’intervista via telefono ad Haji Otman, rappresentante dell’Isis per i rapporti con le comunità non islamiche a Mosul. Dice che l’organizzazione ha raccolto 23.000 “nuovi fratelli” tra le proprie fila e precisa che “6.000 di loro arrivano dall’estero, sono mohajerin” (il termine utilizzato per indicare i volontari delle brigate internazionali, ndr). Sulla promessa di invio di armi dall’Europa ai curdi: “lasciate pure che i curdi ricevano tutte le armi che vogliono. Non importa. Noi stiamo ricevendo ancora più armi e di migliore qualità da quegli stessi luoghi da cui partono per i curdi”. Perché avete ucciso il giornalista Foley? “la notizia della decapitazione è stata per noi motivo di grande gioia. Dall’altro ieri tutta Mosul e le regioni intorno sono in festa, la gente celebra questa azione”. Cosa succederà agli altri ostaggi stranieri? “Ah! Questo dipende da Obama. Se non la smette di bombardarci, li uccideremo tutti”.

La Repubblica intervista il cardinale Fernando Filoni, in missione per il Pontefice in Iraq. Parla dei jihadisti dell’Isis: “L’accusa dell’inviato del Papa: armi e soldi, nessuno li ha fermati”. Dice di aver visitato la comunità degli yazidi e di aver visto la loro sofferenza: “come Chiesa stiamo parlando a favore di tutti: per gli yazidi e per gli sciiti cacciati dai villaggi, per i sabei e per gli shaba. E anche per quei sunniti che non accettano questa ondata di terrorismo”. Chi muove questi terroristi secondo lei? “Questi gruppi operano mostrandosi ben forniti di armi e denaro. La domanda è come sia possibile che questo passaggio di risorse sia sfuggito a chi ha il dovere di controllare e su chi muove da lontano le cose”.

Su La Stampa segnaliamo un articolo di Alessandra Rizzo, da Londra: “L’incubatrice di Londra. Così John e compagni sono diventati carnefici”, “Una sottocultura nutrita di odio sul web: gli inglesi gli islamisti più feroci”, “chiedono sui forum come andare in Siria, esaltano le nefandezze dell’Isis”.

Sul Corriere Fabio Cavalera si occupa del “fenomeno” degli “occidentali indottrinati sul web e al fronte”: “Il ‘Califfato’ in Europa. Gli hacker con il mitra pronti a tornare a casa”.

Su Il Giornale, a proposito della “british jihad”: “Gli islamici inglesi pregano per il boia: ‘Allah protegga lui e la sua famiglia’”, “Sul web entusiasmo per l’esecuzione e frasi pesanti: ‘E’ tempo di giocare a calcio con la testa di Foley’”.

Su Il Fatto, Caterina Soffici, da Londra: “Londonistan, terzo fronte jihad dei ‘beatles-boia’”.

E il “caso” raccontato su La Stampa è relativo ai riscatti richiesti e alle nuove tensioni fra America ed Europa: “’Non vanno mai pagati’”, “Gli islamisti chiedevano 100 milioni, linea dura di Washington”.

Su La Repubblica, due pagine dedicate alle due cooperanti italiane rapite Greta Ramelli e Vanessa Marzullo e ai rapimenti dei terroristi dell’area. Per il quotidiano britannico The Guardian le ragazze sarebbero nelle mani dell’Is. Ma ai nostri servizi “non risulta”: spesso -si fa notare- ad agire sono gruppuscoli e inoltre la zona in cui sono scomparse non è controllata dall’Is ma dall’organizzazione rivale ed affiliata ad Al Qaeda, Al Nusra.

Il reportage dall’Iraq è di Pietro Del Re: “’Fino a dieci milioni per liberare un europeo’. Il bottino dei riscatti”.

Ancora su La Stampa “l’allarme degli 007”: “’L’Italia è esposta più di tutti. Adesso teme le rappresaglie’”, “Rafforzati i controlli contro gli attentati. Renzi: ‘Isolare chi finanzia il terrore’”.

Su La Repubblica un “dossier” di Alberto Custodero e Alix Van Buren: “Quei 40 italiani tra i mujaheddin, così la jihad arrruola nel mondo”, “più di 20mila miliziani reclutati in 83 Paesi. Ecco l’esercito dell’Is secondo le Intelligence occidentali. Sono uomini, tra i 16 e i 28 anni d’età, musulmani e spesso convertiti”.

Il “retroscena” de La Stampa firmato da Guido Ruotolo: “Ma più degli occidentali andati in Siria preoccupano le cellule dormienti nell’Ue”, “I servizi alleati: rischio emulazione, possono ripetersi gli attacchi di Londra e Madrid”.

Su La Repubblica, Renzo Guolo si occupa dei “ragazzi d’Europa stregati dall’odio”, “la novità è che la quinta ondata registra una massiccia presenza di mujahidin nati o cresciuti in Occidente”.

Su Il Giornale: “La Germania accusa il Qatar: ‘Finanzia i terroristi dell’Isis’”, “Il ministro dello sviluppo tedesco Mueller non ha dubbi sull’origine del tesoro jihadista. Il ricco emirato è molto vicino all’Occidente ma le sue reali posizioni sono un enigma”.

La Stampa intervista Emma Bonino: “Ora le armi, e domani? Il Medio Oriente rischia l’effetto-domino”, “Sostenere i curdi non basta. Serve un commissario europeo per il Mediterraneo”. Dopo aver armato i curdi, dice la Bonino, “crediamo davvero che dopo sarà possibile un Iraq unitario, tollerante? Sicuri che non ci sarà un effetto-domino?”. E poi: “Abbiamo deciso che Nazioni unite e Consiglio di Sicurezza sono temporaneamente sciolti? Non sarebbe stato utile vedere se qualcuno avesse dubbi o veti da porre? E il silenzio sostanziale del mondo musulmano e arabo in particolare? Ci dicono niente queste strane, nuove e forse temporanee alleanze che nascono, come quelle tra Israele, Egitto, ed Arabia saudita?”. E poi: “qualche domanda scomoda all’Arabia saudita e al qatar la si deve porre, anche mettendo in discussione le alleanze tradizionali”.

Da Il Sole 24 Ore segnaliamo le analisi di Alberto Negri incentrato su Turchia e Arabia saudita (“Quali alleati per battere l’Isis”) e di Roberto Bongiorni (“Le incognite della via militare”). “Contro l’Isis servono Ankara e Riad”, scrive Negri, anche perché “la Turchia deve fermare il passaggio dei miliziani” e le monarchie del Golfo “tagliare i fondi”. Per Bongiorni è necessario “erodere il consenso, togliendo ai jihadisti l’appoggio dei sunniti” anche seguendo l’esempio di Petraesu in Iraq: tra il 2005 e il 2006 l’allora capo delle Forze armate Usa sppe portare dalla sua parte la popolazione, creando i “comitati di risveglio” dei sunniti.

 

 

Politica italiana

 

La Repubblica intervista il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (e “braccio destro di Renzi”), Graziano Delrio: “Pensioni, nessun prelievo e gli 80 euro resteranno. Hollande ha ragione sulla Ue, bisogna tornare a investire”, “Nessuno chiede sconti ma flessibilità e la Ue ricordi che tra le sue missioni c’è l’occupazione”.

Sul Corriere della Sera: “Giustizia, il piano del governo. Non solo processo civile, subito anche la prescrizione”, “Il Guardasigilli incontra Forza Italia, che si prepara alla battaglia sul falso in bilancio”.

La Stampa: “Riforma della giustizia. Forza Italia frena e Grillo contrattacca”, “Il M5S non vede Orlando. E Renzi punge sui ‘terroristi’” (il premier ha rilanciato un Tweet del presidente del Pd Matteo Orfini in cui si commentava così la decisione del M5S di non incontrare il ministro della Giustizia Orlando: “I grillini rifiutano il confronto sulla riforma della giustizia..coi terroristi bisgona interloquire, ma guai a farlo col governo…”, e la cosa ha scatenato polemiche, cui ha messo un argine lo stesso Renzi precisando di non aver mai detto che i pentastellati dialogano solo con i terroristi).

Su La Repubblica: “Limiti ai pm e mini-bavaglio ai giornali, la stretta in arrivo sulle intercettazioni”, “le norme sull’ascolto delle telefonate e sulla loro pubblicazione sono uno dei nodi più difficili della trattativa tra Orlando e partiti. Negli atti giudiziari saranno riversate solo parti delle conversazioni dopo un’udienza-filtro”.

Il Sole 24 Ore, sulle ipotesi di riforma della giustizia: “Nel nuovo Csm ‘ruoli’ separati”, “Chi svolge funzione di giudice disciplinare non potrà decidere sulle progressioni di carriera”. E sulla stessa pagina, in basso: “Subito anche le norme sulla prescrizione”. , “nel nuovo falso in bilancio via le soglie di punibilità” e “l’autoriciclaggio entra nel codice penale”.

Il Fatto intervista il segretario dell’Anm Maurizio Carbone: “’Riformare la prescrizione è la prima cosa da fare”, dice.

Su Il Giornale: “Berlusconi: ‘La giustizia? Una riforma monca’. Ma Fi potrebbe astenersi”, “Secondo il leader azzurro vengono ignorate la separazione delle carriere e la responsabilità diretta dei magistrati”.

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