Merkel: riforme insufficienti in Italia e Francia

 

 

Il Corriere della Sera: “Il caso Roma, la traccia dei soldi”, “Gli intercettati: Alemanno ha portato contanti in Argentina. Lui: millanterie”, “Individuata a Lugano la fiduciaria per le tangenti sugli appalti pagati ai politici”.

E un commento di Pierluigi Battista: “La sinistra non può autoassolversi”, “Il Pd si è mostrato permeabile a gruppi criminali. La teoria delle mele marce ignora la necessità di cure dolorose”.

A sinistra l’editoriale di Sabino Cassese: “Il lato debole dei partiti liquidi”, “Chi formerà le classi dirigenti?”. Cassese sottolinea che la destrutturazione dei partiti “li fa diventare più leggeri, più capaci di conquistare maggiore seguito elettorale, ma ne indebolisce l’azione educativa e la forza selettiva”. E si chiede: “Come possono essere selezionati gli eletti nel Parlamento e nei consigli regionali e comunali, se manca la macchina del reclutamento e della valutazione e si procede per nomina dall’alto?”.

A centro pagina: Le critiche di Merkel a Italia e Francia”, “La replica: basta pagelle”, “La Cancelliera: ‘Facciano di più’”. “’Riforme insufficienti’. La Cancelliera tedesca Angela Merkel si rivolge a Italia e Francia sostenendo che quanto fatto finora non basta. L’attacco arriva alla vigilia dell’Ecofin. Risposta: basta pagelle, più rispetto. La Grecia resta sotto tutela”.

In prima l’intervento di Lorenzo Bini Smaghi: “Nuove riforme, unica strada anti-austerity”, “Per risollevare le nostre deludenti previsioni di crescita, non basterà l’intervento della Bce. Occorre non annacquare il Jobs Act, completare la riforma della giustizia, tagliare tutto ciò che rende difficile fare impresa”.

La foto a centro pagina è per la prima della Scala: “Lunghi applausi al Fidelio operaio”, diretto da Daniel Barenboim. Con la critica di Paolo Isotta: “Tutto quello che a me non è piaciuto”.

A fondo pagina: “Come è difficile restare vegetariani”, “Ricerca americana: solo uno su cinque resiste. Da noi va un po’ meglio: uno su tre”.

Infine, il richiamo in prima ad un’intervista del quotidiano a Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di Garanzia per gli scioperi, che dice: “Scioperi a livello patologico. Ora il governo deve tornare a mediare”, “Istituzioni pavide e autoreferenziali, serve più dialogo”.

 

La Repubblica: “Italia-Germania, è scontro”, “Merkel attacca anche la Francia: sulle riforme non fate abbastanza. L’ira di Renzi: non ci terrà sotto scacco”, “Crociata anti-euro di Grillo: ‘Sono più vivo che mai’. Pizzarotti con i dissidenti: riprendiamoci il Movimento”.

Ma la cancelliera ha già perso”, scrive il corrispondente a Bruxelles Andrea Bonanni sottolineando come la nuova Commissione Ue guidata da Juncker abbia deciso uno “strappo” alle regole sulla disciplina di bilancio che gli avrebbero imposto di sanzionare Italia e Francia rinviando a marzo la probabile bocciatura: “la sua decisione di rinviare il giudizio dimostra che egli condivide l’analisi di Renzi e Hollande secondo cui la massima priorità deve esser data alla ripresa dell’economia”.

Nella colonna d’apertura a sinistra, l’inchiesta ‘Mafia capitale’”: ‘In 2 anni 44 bonifici, è la prova delle tangenti’. Alemanno, altre accuse: ‘Portò soldi in Argentina’”.

E il richiamo ad una intervista del quotidiano a Raffaele Cantone, Presidente dell’autorità Anticorruzione: “Non si può arrestarli tutti”, “IN Italia un clima da ’93, la gente mi chiede di mandarli tutti in carcere, la politica faccia pulizia”, “Sembra di essere tornati a Mani pulite, i cittadini sono indignati, ma non possiamo farci prendere dall’emotività”.

Il “racconto” firmato da Sebastiano Messina descrive “La carica dei Centouno indagati”: “Sono 101, come i dalmata della carica disneyana. Centouno personaggi della Roma ce conta: politici, ma anche funzionari comunali, rettori, comandanti dei vigili, geometri, magistrati e manager che negli ultimi quattro anni sono finiti sotto inchiesta per aver usato il loro potere per far soldi, far arricchire gli amici o sistemare figli e nipoti”.

Alle pagine interne anche un’intervista a Goffredo Bettini, esponente del Pd romano chiamato in causa da un’intercettazione di Salvatore Buzzi riguardante il tentativo di aggiudicarsi l’appalto di un centro immigrati (“a noi ci manda Goffredo”, diceva): “Mai fatto pressioni per favorire Buzzi, ma nel Pd un degrado impressionante”, “Si esaltano notizie di carte che non hanno per la Procura nessun rilievo nell’indagine. E’ il modo per salvare i corrotti e sporcare chi ha fatto della correttezza una ragione di vita”, “non so neanche cosa sia quell’appalto”.

Sul M5S, il reportage da Parma, dove si è tenuto l’Open day organizzato dal sindaco ‘dissidente’ Pizzarotti, firmato da Annalisa Cuzzocrea e Michele Smargiassi: “Tra i quattrocento ribelli che non si arrendono a Beppe. Così il sindaco di Parma è diventato la Sesta Stella”.

A centro pagina, foto per la prima della Scala, con gli scontri tra polizia e attivisti dei centri sociali: “Caos e applausi alla Scala blindata”.

La “copertina” dell’inserto R2 è dedicata al premier israeliano ed è firmata da Bernardo Valli: “Bibi alla guerra dei 100 giorni, l’ultima sfida di Netanyahu”, “Il leader sempre più a destra. Grossman, Oz e Yeoshua: riconoscete la Palestina”.

A fondo pagina, una foto di Papa Francesco rimanda all’intervista al quotidiano La Nacion, che La Repubblica riproduce a pagina 19: “Ai divorziati diciamo troppi no, ora la Chiesa deve aprire le porte”, “Alle persone risposate neghiamo sette cose. Così sembrano scomunicati di fatto. Al Sinodo abbiamo parlato di come aiutare chi ha figli omosessuali, non di nozze gay”.

L’anteprima del quotidiano è per lo scrittore turco Orhan Pamuk: il suo ultimo romanzo arriva oggi nelle librerie della Turchia. Per la versione italiana manca ancora il titolo, ma La Repubblica ne pubblica le prime pagine.

 

La Stampa: “Merkel-Renzi, duello sulle riforme”, “La Cancelliera: insufficienti. La replica: scorretta, non dia pagelle”, “Berlino avverte Francia e Italia non sono state affatto promosse, ma rimandate alla verifica di primavera”.

Sull’inchiesta “Mafia capitale”: “Governo pronto a commissariare gli appalti dubbi”. Secondo il quotidiano il governo sta elaborando un piano per bloccare gli appalti di Mafia Capitale e il presidente dell’autorità Anticorruzione Raffaele Cantone intende seguire il modello Expo.

Se il romanesco è la lingua del malaffare” è il titolo del commento dedicato a questo tema da Enzo Bettiza.

A centro pagina, la foto dei carabinieri in tenuta anti-sommossa schierati ieri davanti al teatro della Scala: “Un cupo Fidelio in una Scala blindata”, “prima senza star: mancavano Napolitano e Renzi. Alla fine 12 minuti di applausi per Barenboin”.

Nella colonna a destra, l’appello lanciato dagli scrittori israeliani Amos Oz, David Grossman e Abraham Yeoshua e firmato finora da 850 personalità di spicco israeliane: “Europa, riconosci la Palestina”.

E un’analisi firmata da Roberto Toscano: “Putin, l’arroganza che nasconde la crisi della Russia”.

 

Il Messaggero: “Alemanno, la pista dei soldi”, “Mafia Capitale, dalle intercettazioni emergono voi sospetti con destinazione Argentina. L’ex sindaco si difende: millanterie infondate. Regionali, ipotesi di brogli per Gramazio”. “Quattro viaggi, destinazione Argentina, con le valigie piene di soldi. Le indagini sulla possibile esportazione di valuta da parte dell’ex sindaco Gianni Alemanno, partite da un’intercettazione, sono ancora in corso. La replica: ‘Si tratta di una millanteria totalmente infondata, mai portato soldi all’estero’. E c’è anche un’ipotesi di brogli relativa alle ultime elezioni regionali,che vede coinvolto Luca Gramazio, ex capogruppo di Forza Italia alla Regione Lazio”.

Una foto del presidente del Consiglio correda poi l’articolo di Marco Conti: “Renzi vuole rivoltare il Pd romano. Carta bianca a Marino sugli assessori”, “Mettere in sicurezza il sindaco Marino e la sua giunta. Far piazza pulita nel Pd romano rovesciandolo dalle fondamenta. Renzi va giù duro e lo spiegherà oggi alla ‘Leopoldina’”.

Claudia Guasco e Sara Menafro raccontano “le mani sulla città”: “Cosa Nostra a Roma, Diotallevi e De Carlo referenti delle cosche”. E Cristiana Mangani descrive il “Carminati privato”: “L’unica persona a intimidire il boss era la suocera”.

A centro pagina: “Riforme, Merkel bacchetta l’Italia. L’ira del governo”, “La Cancelliera: Roma e Parigi in ritardo. Il premier: vado avanti per la mia strada”.

Sul M5S: “Pizzarotti sfida Grillo. Il leader: non lascio”, “Nessun passo indietro, sono vivo”.

A centro pagina, foto della guerriglia a Milano per la prima della scala: “Prima alla scala, scontri a Milano”, “Protesta dei centri sociali, due carabinieri feriti”.

Sulla colonna a sinistra, l’editoriale di Francesco Grillo, dedicato ai “giganti digitali”: “Privacy e fisco, nodi irrisolti del web”.

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