La Corte Costituzionale demolisce la legge 40

Il Corriere della Sera: “Svolta sulla fecondazione”. “La Consulta: eterologa possibile se c’è infertilità assoluta”. “Lecito ricorrere a un donatore. Proteste dei cattolici. Il ministro: ora una nuova legge”. In alto il quotidiano milanese si occupa della vicenda giudiziaria di Berlusconi, e della memoria presentata dai suoi legali per la udienza sulla assegnazione ai servizi sociali o gli arresti domiciliari. “’Posso aiutare e motivare i disabili’”. “La memoria difensiva: ‘insulti ai giudici? Solo propaganda’”.

 

La Repubblica: “Fecondazione assistita fuori dalla coppia. E’ una svolta storica”. E poi: “Da Grosseto, sì alla trascrizione delle nozze gay”. A centro pagina, sull’economia: “Il bonus Irpef mangiato dalla Tasi”.

 

La Stampa: “Fecondazione, dalla Consulta via libera al donatore esterno. ‘Legge 40 incostituzionale in caso di infertilità assoluta”. In alto: “’Uccideva i pazienti’, ergastolo all’ex primario. E’ la prima volta in Italia. Subito arrestato. Il pm: poteva fuggire”. “Brega Massone lucrava sui rimborsi. La moglie: complotto”. A centro pagina le scelte del Pd per le candidature alle europee: “La svolta del Pd, cinque donne capolista”.

 

Il Giornale: “Berlusconi innocente, le prove”. “Dall’America le carte che dimostrano che il Cavaliere non ha evaso il fisco”. L’editoriale è firmato da Ana Palacio, ex ministro degli esteri spagnolo ed avvocato, ed è dedicato alla vicenda giudiziaria dell’ex Cavaliere. Il commento di Vittorio Feltri è dedicato alla sentenza della Corte Costituzionale: “Così si restituisce alla coppia la libertà di scelta”. Al centro: “La ricetta di Renzi? Solo fumo e tasse”.

 

Su Il Fatto “Matteo taglia qui”, dove si parla di “793 uomini, l’esercito di Napolitano”, cioè coloro che si occupano della Sicurezza al Quirinale, che sarebbe “quasi doppio di quello della Casa Bianca e ci costa 40 milioni l’anno”. E poi: “Fecondazione: con la Consulta torniamo europei”. E ancora: “Si chiama Severina e sorveglierà il condannato B.”. In basso: “Chirurgo-macellaio, ergastolo e arresto: ‘Era pronta la fuga’”.

 

L’Unità: “Un bel giorno per le donne”. “Fecondazione, adesso si cambia”. A centro pagina: “Il Fmi promuove il Def: giusta direzione”.

 

Fecondazione

 

Ieri la Corte Costituzione ha dichiarato l’illegittimità della norma della legge 40 sulla fecondazione assistita, entrata in vigore 10 anni fa, che vieta il ricorso a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di assoluta infertilità di uno dei due partner.

Gli avvocati Filomena Gallo (della Associazione Coscioni) e Gianni Baldini sono stati i primi a sollevare il dubbio di legittimità costituzionale della norma, ed hanno seguito finora 29 procedimenti giudiziari. “Ora sia i centri pubblici che quelli privati dovranno eseguire tecniche di fecondazione con donazione di ovociti e spermatozoi esterni alla coppia. Come prima del 2004, anno di emanazione della legge 40, sarà lecita l’ovodonazione; mentre qualsiasi uomo fertile potrà donare il proprio seme. È bene chiarire che non c’è alcun rischio di commercializzazione di gameti”, dicono.

La Repubblica scrive che la notizia della bocciatura della norma è arrivata al Ministro della Salute Lorenzin mentre partecipava agli Stati generali della Salute. Intervistata dal quotidiano, dice: “Devo leggere le motivazioni”, e comunque “le sentenze si applicano”, e “ora che la procreazione medicalmente assistita è stata smantellata a colpi di sentenze è necessario affrontare il tema in modo organico, con calma e serenità”, nel senso che bisogna capire se “tocchera’ al Parlamento, come credo, occuparsi di aspetti come l’eventuale anonimato di chi cede i gameti. Come ci comporteremo con i figli dell’eterologa? In certi Paesi spediscono una lettera a casa il giorno del diciottesimo compleanno per comunicare l’identita’ del padre, ad esempio. Poi c’e’ da risolvere il problema dei fratelli naturali. Ci vorra’ una norma, non credo che bastino i decreti. Non siamo nel tipico caso in cui togli una legge e tutto torna come prima perche’ prima non c’erano leggi”. “Io voglio rendere la preocreazione piu’ efficace, sicura e trasparente di adesso. Deve essere possibile farla in centri pubblici in sicurezza, anche per le donne che affrontano le cure ormonali. Per come e’ organizzato adesso il sistema, ci sono aree del territorio dove il pubblico non esiste”, dice la Ministra.

Su L’Unità Barbara Pollastrini, intervistata, dice: “Ora una nuova legge. Il governo la sostenga”.

 

La Stampa intervista “Carla e Andrea”, la coppia che ha “cambiato la storia di questo Paese”, perché “è grazie a loro se la fecondazione eterologa non sarà più vietata”, due “cattolici operosi” che si sono conosciuti dagli scout, che hanno deciso “dopo aver parlato molto, di tentare tutte le strade: il ricorso, la fecondazione eterologa all’estero, l’adozione”. Prima da un avvocato di Firenze , poi in Grecia per tentare una fecondazione, poi con la ricerca di un figlio adottivo.

Ancora su La Stampa, Andrea Tornielli racconta la “dura reazione di Ruini”, il cardinale che più di tutti si è schierato a sostegno della legge 40 e contro il referendum che tentò di abrogarla. “Esprimo tutta la mia comprensione per coloro che soffrono per la mancanza di un figlio, per coloro che si sforzano di averlo, come pure per coloro che cercano di aiutarli in questo. Però per il bene non solo loro, ma di tutti, bisogna ricordare che non esiste un diritto al figlio”.

“I bambini e i ragazzi che nascono hanno il diritto di poter conoscere le proprie origini biologiche, cioè di chi sono figli. Ma con la fecondazione eterologa, questo diventa impossibile” Con la sentenza, rileva il cardinale, “si apre alla commercializzazione – non alla donazione – dei gameti maschili e femminili, come pure alla commercializzazione dell’utero delle gestanti. Ed è un’altra delle ragioni che motivano la mia profonda perplessità e il mio dissenso”.

 

Anche su Il Giornale, Luca Doninelli firma un commento dal titolo: “Ma l’egoismo non può essere un diritto”, mentre il titolo di apertura di Avvenire è “Fecondazione: torna il mercato della vita”-

Su L’Unità il professore Carlo Flamigni (“Una scelta di buonsenso”) ricorda due sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo, che “in una prima sentenza, del 1°aprile 2010” aveva affermato che il dispositivo della legge austriaca che vietava la donazione di gameti femminili violava l’articolo 14 della Cedu stessa, in combinato disposto con l’articolo 8”, e poi, in “appello”, veniva ribaltata, ricordando che la giustizia europea non si schiera su questi temi e “lascia agli stati membri un ampio margine di discrezionalità”. Ma la cosa importante, dice Flamigni, è che quella sentenza riconosceva che su questa materia il diritto non può che essere in “costante evoluzione”, insieme ai progressi della scienza, ma anche ai cambiamenti del senso comune, della morale.

Sul Sole è Elena Cattaneo, senatrice a vita e scienziata, a commentare la sentenza della Consulta, “una frontiera nuova per la scienza medica”.

 

Berlusconi

 

Sul Corriere un articolo di Luigi Ferrarella e Giuseppe Guastella si sofferma sulla memoria difensiva che l’ex presidente del Consiglio ha consegnato in vista dell’udienza di oggi pomeriggio al Tribunale di Sorveglianza di Milano. Berlusconi, “proprio mentre ieri in pubblico insiste che ‘la sinistra, avvalendosi del suo braccio giudiziario, vuole impedirmi di condurre la campagna elettorale’, all’ombra invece delle scartoffie giudiziarie si precipita a rassicurare che è tutta scena, che gli attacchi alla magistratura avrebbero solo motivazioni politiche, che sarebbero dettati esclusivamente da finalità elettorali, e che giammai mirerebbero a colpire le persone dei giudici. Convincente o meno che risulti, Berlusconi è invece già al sicuro rispetto all’unica condizione davvero importante per il beneficio che chiede, e cioè il risarcimento del danno alle parti civili vittime del reato: soddisfatto quando ha versato all’Agenzia delle Entrate i 10 milioni di risarcimento stabiliti dalla Cassazione nella sentenza che il primo agosto 2013 rese definitiva la condanna a 4 anni per frode fiscale sui diritti tv Mediaset”.

“Come ogni giorno in udienze del genere, oggi il Tribunale (presidente Pasquale Nobile de Santis, relatore Beatrice Crosti, esperti onorari la sociologa e mediatrice penale Federica Brunelli e la criminologa Silvia Guidali) esaminerà una sessantina di casi, giungendo a Berlusconi alle 17 e riservandosi poi la decisione entro 5 giorni”, ricorda il quotidiano. “Berlusconi, accanto all’opzione in via puramente subordinata della temuta ma non realistica detenzione domiciliare ad Arcore, punta ad essere affidato ai servizi sociali”, cosa che i condannati ottengono “in moltissimi casi”, e senza “alcuno specifico programma riabilitativo ma solo con l’indicazione di ‘relazionarsi con l’assistente sociale designato’ dello Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna), dunque con una quasi totale libertà, limitata soltanto dall’obbligo di rispettare le prescrizioni standard di restare in casa tra le 11 di sera e le 6 del mattino, del non frequentare pregiudicati e tossicodipendenti, del non poter andare all’estero (gli era stato già ritirato il passaporto), del non uscire dalla regione dove ha stabilito domicilio (salvo però richieste di permessi solitamente concessi): Berlusconi manterrebbe ampi margini anche per la sua attività politica di leader di Forza Italia, potendo dare tutte le interviste che vuole e potendo chiedere e ottenere facilmente l’ok agli spostamenti per comizi e manifestazioni fuori Lombardia. In altri casi accade invece che i giudici accolgano un programma proposto dal condannato, e per prepararsi anche a questa teorica eventualità Berlusconi, nella memoria difensiva, fa una controproposta a quella (mezza giornata alla settimana in un centro per anziani) ipotizzata dall’Uepe, e cioè si dice disponibile a frequentare un cascina nell’hinterland milanese che un’associazione benefica sta ancora finendo di costruire per aiutare persone con disabilità: qui il capo del Pdl prospetta che potrebbe impegnarsi a fare il motivatore di soggetti rassegnati alla disabilità, a favorire studi sul tema, a contribuire alle attività all’aperto di recupero”. Berlusconi, salvo colpi di scena, non sarà all’udienza. In un’altra pagina il quotidiano si sofferma sulla “vigilia più lunga” di Berlusconi: “Potrebbero perfino arrestarmi”. Un retroscena su La Stampa descrive Berlusconi come convinto che “comunque vada sarà un insuccesso”, una “’umiliazione che un uomo come me non merita, non può accettare’”, e con un partito “diviso in una guerra fratricida”.

Il Giornale: “Berlusconi ad Arcore si sente accerchiato e attende con scetticismo. Teme che la Procura voglia impedirgli di fare campagna elettorale”. Sul suo umore: “’A chi chiede come va rispondo sempre bene. Stavolta devo sforzarmi’”.

Su Il Foglio Giuliano Ferrara scrive: “Solo Berlusconi può umiliare Berlusconi. Solo un atteggiamento piccolo-filisteo può avvilire una simile figura in circostanze avverse, e dico piccolo-filisteo visto che abbiamo appurato ieri da un lettore intelligente l’esistenza di un’epica filistea grande terribile in nome della piccola gente (Thatcher). Insomma: ditemi in che senso mai potrebbe risultare umiliante per il Cav. essere destinato a servire socialmente in una qualche comunità di vecchi o di disabili in esecuzione di una pena giudiziaria… Ma siamo matti. Quello a cui tutti pensano, prima di tutto, è che un tale servizio si concluderebbe con disabili resi più abili o meno sofferenti e vecchi incredibilmente ringiovaniti da una esperienza unica al mondo”.

 

Tutti i quotidiani ricordano anche che ieri il Senato ha votato favorevolmente all’utilizzo delle intercettazioni telefoniche in un processo a carico di Denis Verdini, nell’ambito di una inchiesta sulla cosiddetta P3, le Grandi Opere e la gestione del Credito Fiorentino. Verdini ieri è intervenuto in Aula, chiedendo, “in tono di sfida”, se si possa o non si possa intercettare un parlamentare. Le telefonate di Verdini sarebbero rimaste “impigliata casualmente” nella inchieste e per questo la magistratura ha chiesto l’autorizzazione alla Camera di appartenenza.

 

Def

 

Sul Corriere della Sera si dà conto del giudizio della Commissione Europea dopo un primo esame preliminare sul Def: “Bene le misure dell’Italia ma basta rinvii sul pareggio di bilancio”. Il pareggio di bilancio strutturale, già promesso per il 2015 l’anno scorso, viene posticipato al 2016 nel Def di Renzi. “La Commissione prende atto”, scrive il Corriere, e aggiunge che “assicurare l’effettiva attuazione delle misure decise” è già molto importante, “dati i divari e i ritardi sperimentati nella attuazione in passato”. Da Verona, dove si trovava per intervenire alla manifestazione Vinitaly, Renzi ha intanto escluso categoricamente una manovra di correzione del bilancio quest’anno.

Altra notizia è quella della “promozione del Fmi” sulle banche italiane, giudicate – dopo un approfondito esame – “ben preparate a fronteggiare una fase di bassa ripresa”, come scrive La Repubblica. “Adesso bisogna solo aspettare l’esito degli stress test” decisi dalla Banca Centrale Europea, ha detto ieri José Vinals, autore del rapporto del Fondo sulla stabilità monetaria globale.

Il Fondo ritiene che “il superamento del problema sofferenze” per le nostre banche possa riaprire i flussi di credito, scrive La Repubblica.

 

Tra i molti commenti sul Documeto di economia e finanaza, da segnalare sul Sole 24 ore Alberto Quadrio Curzio, “Per ripartire investimenti e velocità nelle riforme”. “Nell’interesse del Paese, scrive Quadrio Curzio, speriamo che gli impegni abbiano adeguata quantificazione ed attuazione per far uscire l’Italia dalla sua lunga crisi entro la fine della XVII legislatura, nel 2018”.

Il Foglio offre una conversazione con il giuslavorista Pietro Ichino, chesi sofferma sul Def, sulle scelte del governo, sul ruolo del sindacato e sui temi della contrattazione. Tema centrale, per Ichino, quello della produttività, che si ottiene solo cambiando gli equilibri della contrattazione spostando sempre di più il baricentro dalla contrattazione nazionale a quella aziendale prendendo a riferimento il modello tedesco.

Da segnalare sul Corriere l’articolo di Dario Di Vico sul design e il ruolo degli “artigiani”, visto il successo del Salone del Mobile nel capoluogo lombardo. “Il segreto del design (e di Milano)”.

 

E poi

 

Solo due segnalazioni finali. Sul Corriere Franco Venturini, in prima pagina, parla di Ucraina: “E’ il momento dei pragmatici, o in Ucraina finisce male”. E la domanda è: “Una realistica stabilità dell’Ucraina può essere raggiunta in accordo con la Russia piuttosto che contro di essa?”.

Barbara Spinelli, su La Repubblica, parla di Turchia, “potenza con l’immunità”, che usa “la Nato per dilatare nazionalismi e squilibri regionali”. Si parla della inchiesta di Seymour Hersh, pubblicata ieri dal quotidiano, dedicato alla Siria e al presunto ruolo della Turchia nella vicenda dell’attacco chimico di agosto vicino Damasco.

 

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