Eternit, cambiare la prescrizione

La Stampa: “Eternit, attacco alla Cassazione”. “I giudici dell’Appello di Torino: sentenza errata, il reato non è estinto. Guariniello chiude l’inchiesta bis: ora contesta 256 omicidi volontari”. “Scoppia il caso prescrizione. Renzi: fare in fretta, ddl alle Camere la settimana prossima. Lutto cittadino a Casale”.
Uno dei commenti di prima pagina è firmato dal giurista Carlo Federico Grosso: “Sì, la Corte poteva decidere diversamente”.
In prima un richiamo anche per la polemica Renzi-sindacati: “Renzi, accuse ai sindacati”. “Social card anche per gli immigrati”.

La Repubblica: “Eternit, inchiesta per omicidio. Renzi: cambiare la prescrizione”. E poi: “Il premier attacca i sindacati: inventano scuse per scioperare”. “Tafferugli a Parma”.
L’editoriale è firmato da Roberto Saviano: “Non si può morire d’ingiustizia”.
A centro pagina: “Il fisco fa lo sconto agli evasori”. “Aboliti gli scontrini fiscali, social card per gli immigrati”.
Di spalla, il richiamo all’inserto R2, dedicato al “lato cattivo dell’amore. Le donne dicono basta”.
A fondo pagina un approfondimento di Bernardo Valli: “Perché l’Iran non può rinunciare all’accordo con il Grande Satana”.

Il Corriere della Sera: “Eternit, si apre il caso prescrizione. L’accusa contesta 265 omicidi”.
Il titolo più grande: “Così cambierà la manovra. Le modifiche della Stabilità: maggiori finanziamenti per i non autosufficienti”. “Canone Rai nella bolletta, frenata sulle tasse più alte per i fondi pensioni”.
L’editoriale è firmato da Sabino Cassese: “Troppe leggi che restano solo annunci”.
A fondo pagina: “Tangenti, i conti svizzeri del deputato Pd”. “I pm su Di Stefano: con le valigette, scortato dagli amici poliziotti. L’ipotesi: 1,8 milioni”.

Il Sole 24 Ore: “”Industria europea in stallo. Banche sotto tiro in Borsa”. “L’indice manifatturiero europeo cade oltre il previsto. Allarme per Germania e Francia”. “In Italia ‘settembre nero’ anche per gli ordinativi esteri”.
In alto la vicenda Eternit: “Il governo: subito una legge per cambiare la prescrizione”.
“Italia alla Ue: debito sostenibile”. “Nel documento l’effetto di privatizzazioni, pensioni e Jobs act”. “Manovra, 12 milioni alla Sabatini”. “Nuovo scontro Renzi-sindacati”. “Il premier: ‘Olimpiadi, uno sogno'”.

Il Giornale: “L’affondo di Berlusconi: maggioranza artificiale, non potrà durare”. “Ma il patto del Nazareno regge”.
Il titolo più grande: “Il buco segreto di Renzi: 20 miliardi. Gli interessi di mora sul debito della pubblica amministrazione sono fuori dal bilancio”. “Stanno finendo nelle mani degli speculatori. E se li pretendono lo Stato rischia il default”.
A centro pagina: “L’esercito contro le occupazioni. La richiesta della Regione Lombardia”. “A Milano i rom dormono da abusivi nelle abitazioni e gli italiani in auto”.

Eternit, prescrizione

Su La Stampa si racconta “l’indignazione trasversale della politica, dal Pd ai 5 stelle” e le “parole del presidente del Consiglio Matteo Renzi” che ieri ha detto: “cambieremo il sistema del processo e le regole del gioco”. Renzi, intervistato da Rtl, aveva parlato di “incubo prescrizione”..
Su La Stampa Carlo Federico Grosso ricorda le interpretazioni sul reato di disastro contestato all’imputato nel processo Eternit, e spiega che l’interpretazione maggioritaria dei giudizi di Cassazione è stata di far consumare il reato dal momento della chiusura della fabbrica, ovvero quando sono cessate “le condotte che cagionano la situazione di pericolo”. L’altra interpretazione possibile era quella di considerare la persistenza dell’insorgere della malattia e dei decessi, che avrebbe dovuto impedire di “considerare concluso il fatto disastroso”. Il giudice – dice Grosso – non era dunque costretto dalla “assoluta ineluttibilità della legge” a decidere che in questo modo. Ben venga – dice Grosso – una revisione della prescrizione. A patto però di non cadere nell’eccesso opposto “sull’onda della indignazione”, perché la prescrizione, ovvero “l’effetto estintivo del decorso del tempo” mantiene “intatta la sua efficacia persuasiva” come strumento che prevede che non si punisce il colpevole a molti anni di distanza dal fatto.
Su La Repubblica Roberto Saviano scrive che “la prescrizione è un sintomo, non una causa” dei problemi della giustizia italiana, e che le “cause” vanno cercate “altrove”. Ricorda che la prescrizione “tutela il presunto innocente da una durata infinita del processo”, e che tutela “il principio della economia processuale”, nel senso che “un accertamento non può durare in eterno perché i costi per la società sarebbero insostenibili”. Saviano ricorda anche che la maggior parte delle prescrizioni si consumano durante le indagini, non durante i processi, critica il premier per le sue dichiarazioni e chiede ai “governanti” che facciano “leggi giuste con i tempi necessari “e “la smettano di avere una linea politica che sembra una infinita sequela di lanci d’agenzia”.

Sul Corriere l’editoriale è firmato da Sabino Cassese, che si sofferma sui “ritardi nell’attuazione delle leggi” e ricorda che “un anno e mezzo dopo la fine del governo Monti, solo due terzi delle leggi da esso promosse sono state seguite dai relativi decreti delegati e regolamenti”. Insomma: “gli atti del Parlamento diventano promesse. L’attuazione differita produce disillusione e sfiducia”. Spiega che una delle cause è “l’ipertrofia legislativa”, e l’altra è che “i governi danno la precedenza all’annuncio piuttosto che alla realizzazione, all’iniziativa piuttosto che all’attuazione”. Infine, gli stessi governi “non sanno organizzarsi, non dispongono di una ‘cabina di regia’ e di un ‘giornale di bordo’, necessari per seguire costantemente le complesse procedure che fanno diventare realtà una legge”.

Elezioni

Sul Corriere intervista a Giuseppe Scopelliti, ex presidente della Regione Calabria: “Nessuno dei miei con la sinistra”. Dice che Oliverio “è favorito” ma non basta “essere bravo e senza avvisi di garanzia”; la Ferro, candidata di FI, è “l’unica che potrebbe riuscire” a batterlo.
La Stampa intervista il sindaco di Parma Federici Pizzarotti: “La Lega ci ruba i voti. Dobbiamo combattere il populismo”. Pizzarotti ieri ha incontrato Renzi, in visita a Parma dopo l’alluvione. Dice del premier che “in queste occasioni riesce ad esprimere grande vicinanza al territorio”.

Internazionale
Su tutti i quotidiani – per esempio su La Repubblica – una sintesi della audizione di ieri del Ministro degli esteri Gentiloni in Parlamento, al quale è stato chiesto quale sarà la linea del governo italiano sul riconoscimento dello Stato palestinese. “Riconoscere la Palestina ma al momento opportuno”. Occorre utilizzare questa carta “nel momento in cui serve di più per sbloccare il negoziato”, dice Gentiloni.
Maurizio Molinari su La Stampa intervista Yasser Abed Rabbo, storico negoziatore palestinese e stretto collaboratore di Abu Mazen: “L’UE torni protagonista. Porti Israele e Palestina a auna conferenza di pace”. L’accordo cui pensa è quello basato sui confini del 1967, con Gerusalemme aperta a tutte le religioni.
Su La Repubblica una intervista allo scrittore Hanif Koureishi, che parla degli occidentali che si arruolano con l’Is: chi si arruola “fa una scelta mostrusa ma è colpa nostra”. “Hanno bisogno di valori diversi dalla ricchezza e dai reality”.
Sul Sole 24 Ore Marco Moussanet: “Francia, la grande paura di un ‘Califfato’ in casa”. Secondo il ministero degli esteri francese, i connazionali che avrebbero rimpolpato le file dell’Isis sono oltre 1000, di questi oltre 300 sono andati effettivamente a combattere e almeno 50 sono morti.

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