Cercasi miracolo

 

Il Corriere della Sera. “Imu, tensione sul decreto”. “Oggi la sospensione. Letta: non faccio miracoli. Il Pdl: riforma entro agosto e l’esecutivo salta”. E poi: “Berlusconi: il patto con il Pd può chiudere la guerra civile”. A centro pagina: “La svolta di Hollande. ‘Un governo economico per salvare l’Europa’”. “Piano della Francia: bisogna uscire dal letargo”. L’editoriale, firmato dagli economisti Alesina e Giavazzi, è titolato: “Quel 3 per cento non sia un tabù”.

 

La Repubblica: “Porcellum, parola alla Consulta. La Corte dovrà pronunciarsi sulla legge elettorale”. E poi: “Bufera su Zanda che parla della ‘ineleggibilità di Berlusconi’. L’ex premier rinuncia ai comizi”. In evidenza anche una intervista a Sergio Chiamparino: “Voglio un Pd lib-lab”. A centro pagina: “Imu sulla casa, oggi il rinvio; il Pdl: stop entro agosto o crisi”.

 

La Stampa: “Sull’Imu niente miracoli. Oggi il decreto: 800 milioni per la Cig”. E poi: “’Berlusconi ineleggibile’, bufera su Zanda. Il Cavaliere: non reagiamo ai falli subiti”.

 

Il Giornale: “Conosci Berlusconi? Allora resti inc ella. A Parma negata la libertà a un politico perché per il magistrato ha “contatti con i vertici del Pdl”. “E il capogruppo Pd Zanda prepara il blitz: ‘Il Cavaliere è ineleggibile’”.

 

Il Fatto quotidiano: “Sondaggi, Berlusconi vola sulle ali di Napolitano e Pd. Mentre il premier Letta mette le mani avanti: ‘Non aspettatevi miracoli’, ed è alla ricerica di soldi per l’emergenza sociale, il Caimano è ogni giorno di più in campagna elettorale. Forte di una sponda del Quirinale, sfrutta la crisi dei democratici ridotti a donatore di sangue”.

 

Il Sole 24 Ore: “Imu, niente sospensione per gli immobili di pregio”. Dallo stop saranno cioè escluse ville, castelli e quasi certamente gli immobili signorili. “Riforma entro agosto, nuova tassa deducibile per le imprese”. Di spalla una intervista al Presidente di Coinfindustria Squinzi: “’Una politica europea per la crescita e l’occupazione’”.

 

Libero: “Un giudice guadagna 5 milioni. E’ la cifra netta che incassa nella carriera tutta scatti automatici e zero meritocrazia. In cambio abbiamo la giustizia più inefficiente d’Europa. Ma non si può riformare perché c’è Berlusconi..”.

 

Riforma elettorale

 

La Repubblica dà notizia di una ordinanza della Corte di Cassazione, che sarebbe “già pronta”, e che darebbe ragione ad un ricorso presentato dall’avvocato Aldo Bozzi e da altri 27 firmatari nel rinviare alla Corte Costituzionale la legge elettorale attualmente vigente, il cosiddetto Porcellum. Bozzi è un avvocato esperto di diritto amministrativo che ha chiesto alla Cassazione di rimandare alla Consulta la legge elettorale, “irragionevole per numerosi motivi e quindi incostituzionale”, come scrive il quotidiano. “Bisognerà leggere l’ordinanza della Cassazione per capire quali ‘dubbi’ i supremi giudici hanno deciso di inviare alla Corte Costituzionale”, scrive La Repubblica. Ma a questo punto la questione è quella dei tempi: “Ci vogliono in media tra i sei e gli otto mesi per verificare l’ammissibilità, calendarizzare, tenere udienza pubblica, decidere e poi scrivere la sentenza Ma forse, per una questione epocale come questa, e con il voto politico dietro l’angolo, una accelerazione potrebbe essere realistica. Sempre che la politica non decida a sua volta di battere la Corte”.

Un retroscena dello stesso quotidiano dà notizia di un vertice di maggioranza che il premier avrebbe deciso di convocare durante il quale, con i ministri Quagliariello e Franceschini, cercherà di trovare una intesa “prima che tutto precipiti”. “Berlusconi non ha nessuna intenzione di rinunciare al Porcellum”, dice il quotidiano. “O ci danno l’elezione diretta del Capo dello Stato o resta il Porcellum”, avrebbe detto Berlusconi.

 

Imu

 

Da Varsavia, dove ieri ha incontrato il premier polacco Tusk, Enrico Letta ieri ha detto, parlando del provvedimento che oggi l’esecutivo varerà sull’Imu: “Non sarà il decreto dei miracoli, lo dico a tutti coloro che cercheranno lì dentro cose che non troveranno”. Oggi, scrive il Corriere, il governo dovrebbe decidere la sospensione dell’Imu sulla prima casa, mentre assai dubbia dovrebbe essere quelal sui fabbricati agricoli. La rata Imu si sarebbe dovuta pagare a giugno, e il governo stanzierà anche due miliardi di euro per i Comuni, che non avranno il gettito dell’acconto Imu. Altri 700-800 milioni dovranno essere stanziati per finanziare almeno 3 mesi di cassa integrazione in deroga, “niente di più di un provvedimento tampone, come aveva anticipato il ministro del Welfare Giovannini”, scrive il quotidiano milanese. Non ci sono le risorse per sospendere il pagamento dell’Imu anche alle imprese, anche se oggi Letta potrebbe fare un annuncio in cui prende un impegno, come spiega il viceministro Fassina: “In questo momento credo che non verrà dimenticata la parte che riguarda le imprese, anche se può essere affrontata con modalità diverse da quelle previste per la prima casa”. Quanto al Pdl, al ministro Del Rio, che ieri ha parlato di “rinvio a settembre o ottobre” della rata Imu, ha replicato con durezza Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera: “Non è un rinvio. Del Rio non sa quel che dice. Parlare di rinvio significa disperdere il messaggio che vogliamo dare agli italiani perché riprendano a consumare. Si tratta di una sospensione”. “Entro agosto bisogna fare la riforma complessiva della tassazione sugli immobili, compresi i capannoni, altrimenti cadrà il governo Letta”, dice Brunetta.

Nelle pagine successive dello stesso quotidiano una intervista al Ministro Lupi: “Serve senso di responsabilità. ‘Il governo non cadrà su temi per i quali no è nato’”. Lupi si riferisce ai temi della giustizia, e spiega: “Non dobbiamo avere paura delle nostre identità, e dobbiamo essere aperti al dialogo e al confronto su tutto. Ma alcune cose sono chiare: le intercettazioni, come lo ius soli, non mi pare siano state elencate come materie di programma di governo, e quindi è ovvio che sarà il Parlamento ad affrontarle”. Davvero il governo non rischia per processi di Berlusconi?, chiede il quotidiano. “Lo abbiamo detto tutti, Berlusconi per primo: il governo non cadrà su temi per i quali non è nato”. Sull’Imu: “L’Imu va assolutamente superata: domani (oggi ndr) si parte con la sospensione per la prima casa e probabilmente per i fabbricati agricoli, come previsto nel programma elettorale del Pdl. Poi è vero che un governo deve essere attento alle richieste che arrivano dalle parti sociali, siamo attenti agli allarmi del mondo industriale, e dunque certamente 90 giorni che verranno inseriremo anche questo tema dei fabbricati e dei capannoni nella riforma complessiva della tassazione sugli immobili”. Lupi dice che “sicuramente la rata dell’Imu sulla prima casa che non si paga oggi non verrà riproposta a settembre”.

 

Economia

 

L’editoriale del Corriere della Sera, firmato da Francesco Giavazzi ed Alberto Alesina offre una “proposta alternativa” al governo italiano: il Def si impegna a un deficit non superiore al 3 per cento, nonostante il perdurare della recessione. “Nella migliore delle ipotesi sarewmmo di un soffio sotto la soglia del 3 per cento, e ciò non consentirà di ridurre le imposte. In questa situazione occorre chiedersi se ci convenga impegnarci al 3 per cento quest’anno, visto che, a parte una questione di orgoglio, non ne guadagneremmo sostanzialmente nulla. Non si riduce la disoccupazione con l’orgoglio”. E dunque il governo “potrebbe considerare una strategia alternativa”, “proporre alla Ue un piano di riduzione immediato delle imposte” – Imu e imposte sul lavoro – per un ammontare di 50 miliardi, associato ad un piano di tagli alle spese, per un punto di Pil all’anno per almeno tre anni. Il deficit rimarrebbe superiore al 3 per cento ancora per due ann, e rientrerebbe tra tre anni. “Come la Francia”. E rimarremmo nella procedura di sorveglianza Ue, ma scegliendo “noi il piano”. Accanto a questo, serve che le banche ricomincino a prestare denaro a famiglie e imprese. “Per far questo, occorre ricapitalizzarle”, e per farlo si può utilizzare il Meccanismo europeo di stabilità, il cosiddetto “Fondo salva banche”, come ha fatto la Spagna.

 

Da segnalare una intera pagina dedicata da Il Foglio ad un confronto tra due economisti: il viceministro Fassina ed Alberto Bisin, che insegna economia alla New York University. “Il ministro e il professore”, intervistati da Giuliano Ferrara, sull’agenda del governo e molto altro.

 

Su La Stampa un articolo è dedicato al “caso” Giappone, che co il premier Abe vede crescere il Pil del 3,5 per cento. “Dopo la svolta di politica monetaria, il Pil sale del 3,5 per cento. Il miracolo di Abe. A colpi di nuovi yen fa volare il Giappone”.

Intervistato, l’economista e direttore del Ceps Daniel Gros, dice che “Da noi la ricetta non potrebbe funzionare”.

Su Il Sole 24 Ore: “L’Abenomics ha già vinto. Il Pil giapponese accelera”.

Anche su Il Foglio: “L’Abenomics fa risorgere un po’ il Sol Levante. Fino a quando?”.

 

Pd

 

La Repubblica intervista Sergio Chiamparino: “Sono pronto a correre per la segreteria, voglio un partito socialista e liberale”. Chiamparino dice di essere pronto “a condizione che la mia eventuale candidatura serva a coagulare una parte importante del partito su un programma che una volta si sarebbe detto lib-lab, liberali e laburisti, un programma di riforme”. “Prendiamo la proposta del salario di cittadinanza da fare, a certe condizioni e per un periodo limitato, per chi è senza lavoro e lo cerca attivamente. E’ una proposta che personalmente ho avanzato tre anni fa. Si può fare: vedo che oggi la propongono anche i 5 Stelle. Ma se non vogliamo prenderci in giro dobbiamo sapere che, contemporaneamente, è necessario rendere più flessibile il mercato del lavoro con proposte di liberalizzazione come quelle suggerite in questi anni da Pietro Ichino. E’ una proposta moderata? E’ una proposta radicale? E’ una riforma di cui discutere. Se poi crea un cuneo tra Pd e Sel e dentro il Pd, almeno è una discussione di merito e non sui nomi”.

Il Fatto continua ad occuparsi della notizia – data ieri – secondo cui “D’Alema chiede a Bersani di fare un passo indietro e di proporre Rodotà come premier”. “A infuriarsi più di tutti Bersani e i bersaniani, scrive il quotidiano, che poi, interpellati da Il Fatto, hanno preferito aggrapparsi alla precisazione della portavoce dalemiana, che smentisce le frasi attribuite all’ex premier. ‘Sono riportate frasi che Massimo D’Alema non ha mai pronunciato’. Una smentita sulle frasi non sulla notizia”.

Della notizia oggi parla anche un “retroscena” de L’Unità: “Dal voto al Colle, il grande freddo tra Bersani e D’Alema. Dall’intesa per superare il Porcellum alla presidenza delle Camere, al nome di Rodotà come premier: tutti i passaggi che hanno prodotto il gelo”.

 

E poi

 

Da segnalare su La Stampa: “Intesa Obama-Erdogan. Siria intatta senza Assad”, dove si spiega che nell’incontro tra il premier turco e il presidente Usa a Washington, in vista del summit di Ginevra, i due leader hanno concordato su “aiuti ai ribelli”, “ma gli Usa vogliono evitare lo sfascio del Paese”.

Il Sole 24 Ore: “Erdogan chiede agli Usa una no fly zone sulla Siria. Amministrazione cauta sull’uso di armi chimiche denunciato da Ankara”.

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