Caso Shalabayeva, parla il Kazakistan

Le aperture

 

Il Corriere della Sera: “’Alma in Italia? Possibile’. Spiragli dopo il blitz e l’espulsione. ‘Può tornare da voi ma vogliamo garanzie’. La moglie del dissidente e le condizioni del governo kazako”. Il quotidiano offre una intervista al primo ministro kazako, che dice che Alma Shalabayeva “può fare la richiesta” ma spiega che oggi è accusata di essere coinvolta in “delitti legati a tangenti pagate a ufficiali del servizio migrazione e di giustizia della regione di Atyarau”, e che dunque l’Italia deve garantire che si presenterà davanti a un ente di persecuzione penale kazako nel caso ce ne fosse bisogno.

A centro pagina il viaggio del Papa in Brasile: “La folla assedia l’auto del Papa e i militari trovano un ordigno”, in una città in cui il Papa si recherà domani. Ancora sulla prima del quotidiano milanese: “Del Turco, 9 anni e mezzo. ‘Io trattato come Tortora’”.

 

La Repubblica: “Il Pd: no ai diktat sull’omofobia. Scandalo Kazako, la Bonino denuncia: ‘Ci sono ancora punti oscuri’. Sulla legge anti-omofobia, “dopo lo stop delk Pdl sì della commissione Giustizia”. Sulla vicenda Shalabayeva, “il ministro degli esteri aveva pensato alle dimissioni”. A centro pagina: “Il Papa in Brasile su una utilitaria. L’assedio della folla ferma il corteo”. Sotto: “Del Turco condannato a 8 anni. Mi hanno trattato come Tortora. L’ex governatore: ho un tumore, voglio vivere per difendermi”. Il quotidiano offre una intervista con Del Turco. Del Turco è intervistato anche da La Stampa e dal Corriere della Sera.

 

La Stampa: “L’appello del Papa per i giovani. ‘Una generazione senza lavoro’. A Rio l’assalto della folla nel traffico. In Brasile saltano subito i sistemi di sicurezza. Francesco imbottigliato in strada e prelevato da un elicottero”.

 

L’Unità: “Bonino riapre il caso kazako. La ministra criticata per la debolezza della Farnesina, risponde: ‘Altre istituzioni chiariscano i punti oscuri’. Intanto Alma Shalabayeva non è libera di muoversi. Per difendere Alfano il Pdl attacca ancora Saccomanni. Imu, continua il braccio di ferro”.

 

Il Sole 24 Ore apre con la notizia data ieri dal ministro Saccomanni: “Debiti della Pa, trasferiti agli Enti Locali 15,7 miliardi. Saccomanni: a settembre nuova tranche. Il Tesoro pensa a una dote aggiuntiva di 10 miliardi nel 2013”. “Ma alle imprese finora sono arrivati meno di 5 miliardi”, spiega il quotidiano di Confindustria.

 

Libero: “Altro che abolire l’Imu, qui ce la raddoppiano. Con la rivalutazione degli estimi che vuol fare il governo, la botta fiscale sulle seconde abitazioi aumenterà del 60 per cento. E poi si sommerà alla Tares”. “Liberiamoci dalla crisi: con la prima casa si possono fare ancora affari”.

 

Il Giornale: “La guerra delle sigarette. La scienza promuove quelle elettroniche, ma il governo ha varato una super tassa del 58 per cento con la scusa della salute. In realtà è un imbroglio per favorire il tabacco tradizionale e fare cassa: le accise valgono 13 miliardi all’anno”.

 

Politica

 

Oggi iniziano in commissione Affari costituzionali le votazioni sul disegno di legge governativo che abolisce il finanziamento pubblico ai partiti, che il governo punta ad approvare prima della sospensione estiva. Sulla prima del Corriere si legge: “Letta: non cediamo sui tagli ai partiti”. Alle pagine interne si scrive che il presidente del consiglio sarebbe “in trincea”. “’Non si facciano passi indietro. Su questa vicenda, il sistema dei partiti si gioca la sua credibilità”. Gli emendamenti presentati al testo sono 150, l’obiettivo è arrivare in aula entro il 26 luglio.

Su Libero: “Abolire i soldi ai partiti. Pure i deputati azzurro fanno il doppio gioco. Tutto il Parlamento contro il ddl che elimina il finanziamento pubblico. Ma prima del voto il Pdl aeva giurato di abolirlo”. Il quotidiano pubblica anche una imagina del “patto del parlamentare”, con gli impegni dei candidati Pdl prima delle elezioni, tra cui “votare una legge che azzeri il finanziamento pubblico ai partiti”.

Sul finanziamento ai partiti da segnalare su L’Unità una intervista a Piero Ignazi, politologo e docente di politica comparata a Bologna. “Il politologo propone un modello alternativo che punta su un rigoroso tetto per il finanziamento e un sistema di donazioni limitate e controllate”. “Abolire i rimborsi? Pura demagogia”, il titolo dell’intervista.

Su Il Sole 24 Ore: “Fondi ai partiti, Letta ribadisce: ‘Pronto al decreto legge’. Vertice governo-partiti sui 150 emendamenti presentati”.

Altro tema della giornata: “Omofobia, ultimatum del governo, ok in commissione da Pd, Pdl e Sel. E a sinistra intesa sulle aggravanti. Astenuti M5S e Sc, no della Lega. Venerdì il testo in Aula”. Il quotidiano in un “retroscena” parla di un “patto segreto tra Epifani e Alfano. ‘Questa legge va approvata subito’. I timori che il rinvio possa essere insopportabile per il Pd”.

Secondo Il Fatto: “Omofobia, il Pdl affosa la legge. Barricate al testo del governo, i democratici girano le spalle ai voti dei 5 Stelle e di Sel”.

 

E poi

 

Ieri l’Unione europea ha deciso di inserire nella lista delle organizzazioni terroristiche l’ala militare degli Hezbollah libanesi. Maurizio Molinari su La Stampa spiega che il movimento da Beirut “reagisce con rabbia” parlando di “europei servi di Israele” e minacciando ritorsioni. La decisione, spiega il quotidiano, nasce da due episodi: l’attentato di Burgos, in Bulgaria, che è costato sei vittime israeliane, e il sostegno militare al regime di Assad. La decisione, proposta dalla Gran Bretagna, da tempo invocata da Usa e Israele, e sostenuta dall’Olanda, impedisce ad Hzebollah di muovere fondi e militanti in Europa. Il ministro degli esteri Bonino ha parlato di “scelta sofferta” ed ha sottolineato che il dialogo con “tutti gli attori politici in Libano, incluso Hezbollah”, prosegue.

 

Su La Repubblica una riflessione di Massimo Recalcati sulla politica italiana, dal titolo “Rimozione e pacificazione”, si sofferma sulla tesi per cui il governo delle larghe intese avrebbe dovuto inagurare una fase di “pacificazione” della politica italiana. Tesi che si fondava, dice Recalcati, sul principio psicanalitico di “rimozione della realtà”.

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