Da Seattle ai No-Tav, l’eplosione dei movimenti

È ormai acquisito dalle posizioni e dalle ricerche di numerosi sociologi, filosofi, politologi e studiosi e intellettuali in genere, che la dimensione della politica nella società attuale si sia considerevolmente trasformata rispetto non solo alla tradizione della modernità ma anche a quella del Novecento. In tal senso, una delle modalità per comprendere al meglio la sfera politica contemporanea è quella di esplorarla rispetto alla sua connotazione forse più vivida, ossia quella della partecipazione e dell’agire politico e questo, in definitiva, significa occuparsi del ruolo e dell’evoluzione dei movimenti sociali e dei partiti nella vicenda storica contemporanea. Su tale aspetto si posa appunto lo sguardo del sociologo Ruggero D’Alessandro, che, in questo testo, fornisce un trattazione articolata, ordinata e puntuale su tali temi.

Il volume si apre con un’opportuna analisi delle teorie sociologiche e politologiche, come quelle, ormai classiche, di autori come Neveu, Inglehart, Olson, che ci permettono di pervenire a una corretta definizione dei movimenti sociali, aiutando a chiarire cosa essi siano, perché si costituiscano, che finalità abbiano, come si collochino nella vicenda storico politica delle società complesse. Si coglie, attraverso questi contributi, la natura precisa dei movimenti sociali, come catalizzatori di risorse, reticoli di socialità che influenzano anche la costruzione delle identità e orientano il dissenso e la protesta e dunque, in generale, il mutamento culturale.

Una volta sviluppate queste premesse epistemologiche inerenti la definizione dei movimenti come oggetto di studio, D’Alessandro si dedica a una accurata ricostruzione storica delle vicende dei movimenti sociali nel corso del XX secolo, mostrando la loro collocazione rispetto alle situazioni politiche e sociali più emblematiche che hanno distinto la vicenda del XX secolo, dalla spinta emancipatoria e libertaria, alla crisi di legittimità, del welfare e dell’agire politico, dall’affermazione dell’individualismo alla crisi delle ideologie e ai fenomeni ad essa associata. È interessante osservare che il discorso sui movimenti appare sempre parallelo a quello sui partiti, poiché la progressiva rilevanza che i primi assumono è connessa alle difficoltà che i secondi via via attraversano, in seguito alla decadenza ideologica e alla mancanza di fiducia nei contesti istituzionali e organizzativi della politica.

La ricostruzione storica sviluppata da D’Alessandro permette di arrivare a soffermarsi con consapevolezza sui movimenti sociali che più hanno caratterizzato la vicenda contemporanea di questo inizio del XXI secolo e un intero capitolo del volume è dedicato a una riflessione sociologica sulle vicende emblematiche legate a Seattle, Porto Alegre, Genova. Siamo qui nell’ambito dei movimenti sociali su scala globale e siamo dunque già entrati in una condizione diversa da quella dei movimenti sociali del Novecento. I movimenti globali sono infatti, al di là di tutto, il segno e il riflesso di una condizione di crisi dei partiti politici classici e della loro capacità di cogliere le istanze politiche e anche democratiche di una fase storica come quella della piena globalizzazione.

Giungiamo così, infine, all’ultima parte del volume che tocca invece le recentissime situazioni della primavera araba, dei No-Tav, degli Indignados, delle contestazioni contro Wall Strett associate alla crisi economica iniziata nel 2007-2008 che ha determinato la fase di recessione globale che ancora si protrae. Anche qui l’autore delinea con precisione caratteri e dinamiche specifiche di questi contesti sociali, che appaiono, nel loro insieme, la manifestazione di una critica, ormai piena e consapevole, dell’orizzonte del neoliberalismo, la dottrina politica che, dopo la fine della guerra fredda, è diventata dominante nella fase della globalizzazione, ma che in realtà, contiene molte ambivalenze e problematiche.

Il volume si completa con due interessanti appendici. Da una parte abbiamo una intervista dell’autore a una delle maggiori studiose italiane dei movimenti sociali, la sociologa e politologa Donatella Della Porta, che esprime interpretazioni e valutazioni istruttive, osservando ad esempio che i movimenti sociali più recenti, nascono ad un livello molto locale, sviluppandosi al ritmo delle crisi finanziarie, da un paese all’altro. Un seconda appendice è costituita da un commento del film Diaz, dedicato alle vicende di Genova nel 2001 e agli abusi delle forze dell’ordine sui contestatori che manifestarono in quell’occasione, abusi che pongono questioni su cui non è superfluo tornare ancora a riflettere.

Muovendosi tra teoria sociologica, sociologia politica, storia contemporanea, il testo di D’Alessandro, si segnala per una capacità di lettura ricca, che attinge tanto ai testi classici di sociologia, quanto alla ricostruzione storica e al confronto, per gli eventi più recenti, con quotidiani, riviste o materiale giornalistico. Si tratta dunque di un contributo che può collocarsi opportunamente tra i testi di riferimento anche più istituzionali per corsi di sociologia del fenomeni politici o di scienza politica e di storia contemporanea, che si dedichino al problema della partecipazione politica e che è assai utile per comprendere meglio la condizione socio-politica contemporanea, attraverso una prospettiva attenta e critica, che sappia sfuggire visioni meramente strumentali o riduzioniste purtroppo assai frequenti, quando si esprimono valutazioni su tali questioni politiche.

Titolo: Dal voto alla piazza. Partiti e movimenti nella società globale

Autore: Ruggero D'Alessandro

Editore: Carocci

Pagine: 240

Prezzo: 25 €

Anno di pubblicazione: 2013



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