L'ASINO DI BURIDANO

Massimo Parodi

Professore di Storia della filosofia medievale all'Università Statale di Milano.

Un uomo solo

Sono passati 25 anni, ma quella immagine è rimasta nei nostri occhi, nella nostra mente e nei nostri cuori. Molti studenti cinesi, sulla piazza Tienanmen, manifestavano da giorni, chiedendo più democrazia, più libertà e anche più cibo che scarseggiava nelle mense universitarie. Il potere mandò contro di loro l’esercito e i carri armati per una repressione violenta che fece un enorme numero di vittime, di cui a tutt’oggi non si riesce ad avere una cifra precisa.
Era il 4 giugno 1989 quando quel piccolo uomo si parò davanti a una colonna di carri che avanzava e che di fronte a lui – solo – si fermò. Ho girato per la rete e ho trovato numerose notizie contraddittorie sul suo nome, sul suo ruolo – leader della protesta studentesca? -, sul suo lavoro – studente, contadino? -, sulla sua sorte – arrestato, giustiziato, esiliato? -. A 25 anni di distanza continuiamo a non sapere niente di quel piccolo uomo con la camicia bianca, la cui immagine, malgrado ciò o forse proprio grazie a ciò, continua a farci sentire i brividi nella schiena.
Quella foto, da sola, vale un intero trattato sul simbolo e forse sul mito, sul valore di una immagine proiettata nella nebbia dei nostri ricordi e della nostra immaginazione. Simbolo tanto più forte quanto meno chiaro è di che cosa sia simbolo. Del desiderio di libertà, certo; del coraggio, sicuramente; della forza dei propri ideali contro il cieco uso del potere. Ma proprio la nebbia che avvolge le nostre conoscenze sul nome, il ruolo, la sorte, ne fa qualcosa di più, quasi il simbolo di molti altri simboli: un uomo solo, nella enorme piazza, vestito come potrebbe essere vestito qualunque altro uomo, che si oppone – sorridendo, viene da immaginare – alla forza, alla violenza, alla libido dominandi – come direbbe Agostino -, alla tecnica usata per fare male, alla storia, al destino, alla realtà.
Non sappiamo chi fosse ma siamo certi che sia un privilegio essere stati suoi contemporanei.

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