L'ASINO DI BURIDANO

Massimo Parodi

Professore di Storia della filosofia medievale all'Università Statale di Milano.

Lo spettro del sacro

È pur vero che, quando Kennedy fu eletto presidente degli USA, si sottolineò trattarsi del primo presidente cattolico, ma nei vaghi ricordi che mi rimangono mi pare si parlasse più dei suoi programmi politici, della famosa nuova frontiera, che delle sue convinzioni religiose. È anche vero che in molte case – personalmente ricordo una casa contadina del Monferrato – comparve quella triade di ritratti rimasta famosa, in cui accanto a Kennedy sorridevano Giovanni XXIII e Nikita Krusciov. C’era indubbiamente una componente religiosa, individuabile non solo nella presenza del pontefice romano, ma nella stessa idea trinitaria, e in una, più o meno consapevole, richiesta di protezione dalla paura della guerra fredda e della bomba.
Non erano passati molti anni da quando i funghi nucleari si erano alzati dal suolo giapponese e in Italia i Nomadi cantavano: Vedremo soltanto una sfera di fuoco / più grande del sole, più vasta del mondo; / nemmeno un grido risuonerà / solo il silenzio come un sudario si stenderà / fra il cielo e la terra / per mille secoli almeno / ma noi non ci saremo. A quella triade di visi sorridenti si affidava la speranza che tutto questo non accadesse. La contadina del Monferrato non aveva idee politiche precise, ma sentiva che da quel muro si affacciava la speranza di non dover rivivere quello che era successo vent’anni prima.
Nei giorni scorsi si è parlato ovunque del primo sindaco musulmano di Londra, ma non riesco a capire quali sentimenti vengano affidati a Sadiq Khan, figlio di immigrati pakistani e membro del partito laburista, quali speranze l’Europa e il mondo traggano dall’elezione di un rappresentante di una religione diversa dal cristianesimo a primo cittadino di una capitale del vecchio mondo. Dei suoi programmi politici si è parlato – mi pare – assai poco, così come dei suoi rapporti con il segretario del suo partito – Jeremy Corbin – che, al momento della propria elezione, aveva persino intonato Bandiera rossa. Chissà cosa ispira quel canto a un figlio di immigrati pakistani?
Uno spettro si aggira per l’Europa e per il mondo, è lo spettro del sacro che si incarna in fondamentalismi feroci e saccenti, in saccenti autorità religiose che si battono per il rispetto della trasmigrazione di popoli, in un papa ecologista e giovanilista che parla di Cristo come di un app per il tablet, in un sindaco che si qualifica per la sua fede.
Alla voce théiste, nel suo Dictionnaire philosophique, Voltaire scrive: Le mahométan lui crie: «Prends garde à toi si tu ne fais pas le pèlerinage de la Mecque!» «Malheur à toi, lui dit un récollet, si tu ne fais pas un voyage à Notre-Dame de Lorette!» Il rit de Lorette et de la Mecque; mais il secourt l’indigent et il défend l’opprimé. Che san Voltaire ci aiuti!

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