MALA TEMPORA

Marco Vitale

Festina lente

Festina lente: affrettati lentamente. Questa massima romana è un monumento di saggezza. Bisogna essere rapidi nel prendere le decisioni, nell’imboccare la strada giusta. Ma poi  bisogna muoversi con il passo richiesto dalle circostanze, che spesso deve essere solido e lento.

E’ proprio su questo aspetto che l’esperimento Renzi (al quale pur guardo, come tanti, con qualche speranza) mostra la sua fragilità.

Le difficoltà nella scelta dei ministri, e soprattutto in quella del ministro più importante nel momento attuale, che è quello dell’economia, dimostrano che Renzi si è mosso all’attacco per il suo “colpo di stato” senza aver preparato una squadra ed un progetto. Il fatto che per l’economia si siano fatti dei nomi, come quelli di Barca e di Tabellini, espressione di culture economiche totalmente diverse, dimostra che non c’è alla base un progetto serio. Questi due nomi, ed altri fatti per le stesse posizioni, non sono intercambiabili.

L’altro tema preoccupante è quello dei tempi prospettati per l’azione. Ogni mese una riforma ha detto il giovane aspirante premier. E qui il timore è che non sappia di cosa sta parlando. Le piaghe bibliche italiane, quelle che affossano il paese e lo  tengono inchiodato a terra, richiedono tutte impegni lunghi, tenaci e duraturi.

Il primo è quello di restaurare un rapporto fiscale civile, ripristinare gli articoli 23 e 53 della Costituzione, rifondare una cultura fiscale, sia nell’amministrazione  che nei contribuenti, meno aberrante. Il ministro delle finanze Vanoni, l’ultimo che realizzò delle cose serie in questo campo, ci mise cinque anni ed un impegno totale che lo portò a morte prematura. Oggi, chi vuol mettere seriamente mano a questa materia deve muoversi su un arco di tempo almeno decennale.

Il secondo è quello di ripristinare il funzionamento della giustizia ed anche qui l’orizzonte di tempo minimo per fare qualche cosa di serio è di almeno cinque anni. Se si parte subito, con le idee chiare e con il passo giusto. Festina lente, appunto.

Il terzo è quello della lotta alla corruzione, della quale non mi sembra di aver sentito alcun accenno negli interventi di Renzi. Eppure questo è il male dei mali e questa è la battaglia chiave di tutte le altre battaglie. E richiede una lotta tenace, assoluta, senza respiro, contro uno dei peggiori mostri che stringono con i loro tentacoli l’Italia. E così via. Renzi se vuole fare qualcosa di serio deve lanciare subito e in fretta precisi piani di intervento contro le piaghe bibliche italiane, ma questi piani devono essere programmati sullo spazio e tempo necessari per affrontarle veramente e non a parole e devono essere affidati a persone coerenti, nuove e preparate per perseguire questi grandi obiettivi di sopravvivenza.

Marco Vitale

www.marcovitale.it

  1. Gent.mo Prof.re Marco Vitale,
    Complimenti, articolo perfetto.
    Solo con una riforma fiscale che applichi i due commi dell’articolo 53 della Costituzione potremo uscire da questa gravissima crisi economica, sociale, culturale e politica.
    Il precetto di capacità contributiva, rappresenta la chiave di volta per debellare l’evasione fiscale, così come venne formulata in un articolo aggiuntivo dall’On.le Ezio Vanoni in Assemblea Costituente per l’approvazione dell’articolo 53 della Costituzione. La successiva illustrazione di tale precetto da parte del relatore On.le Scoca Salvatore non lascia dubbi sul diritto Costituzionale alla deducibilità, dal reddito globale personale comunque conseguito, delle spese occorrenti per il normale svolgersi della vita quotidiana escluse tutte quelle che rappresentano un lusso. Tali spese, una volta certificate dalle relative ricevute fiscali, risulteranno essere i redditi effettivi di tutti i contribuenti, così niente di imponibile rimane sommerso. Il tutto vale 260 miliardi annui tra IVA – IRPEF- e Contributi Previdenziali.
    Grazie ancora e magari vediamo di sentirci.
    Cordiali saluti,
    Roberto Torelli

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